La Galleria Cavour
Una moderna galleria, che ospita eleganti negozi di abbigliamento, è costruita su progetto dell'architetto Luigi Vignali (1914-2008) e dell'ingegnere Giorgio Pizzighini (1912-1991) all'interno del complesso edilizio "G. Francia", nei pressi di piazza Cavour. Sostituisce l'antico vicolo Bocca di Ragno.
E' realizzata nell'area precedentemente occupata dalla ditta Comi, commercio di filati e mercerie, con annesso maglificio, in una zona particolarmente colpita dai bombardamenti della guerra mondiale.
La costruzione avviene in varie fasi a partire dall'antico palazzo Sassoli de' Bianchi in via Farini. La moderna facciata del palazzo su via Foscherari, nel cuore della città medievale, è malvista da molti.
La visione ardita di Pizzighini deriva probabilmente dall'esperienza del Piano di ricostruzione clandestino della città di Bologna, elaborato in piena guerra, per conto del CLN, assieme allo stesso Vignali e a Gildo Scagliarini. Esso poneva le basi per una ricostruzione postbellica della città secondo criteri modernisti e razionali.
Nel 1962 la commissione toponomastica intitolerà la galleria a Camillo Benso di Cavour (1810-1861), come la piazza antistante. In precedenza la gente la chiamava Galleria Farini o Galleria dé Foscherari.
- Tiziano Costa, Bologna '900. Vita di un secolo, 2. ed., Bologna, Costa, 2008, pp. 168-169
- Tiziano Costa, Il secolo scorso a Bologna. Storia e vita del Novecento, Bologna, Costa, 2006, pp. 168-169
- Tiziano Costa, Marco Poli, Il Quadrilatero. Cuore antico di Bologna, Bologna, Costa, 1999, pp. 32-33
- Luigi Vignali, a cura di Stefano Zironi e Fulvia Branchetta, Sala Bolognese, A. Forni, 1992, p. 101
- Marco Poli, Bologna com'era, Argelato, Minerva, 2020, p. 166
- Quale e quanta. Architettura in Emilia-Romagna nel secondo Novecento, a cura di Maristella Casciato, Piero Orlandi, Bologna, Clueb, 2005
- Regesto degli architetti bolognesi membri effettivi o corrispondenti dell'Accademia Clementina, a cura di Luigi Vignali, Alfredo Leorati, Casalecchio di Reno, Grafis, 1995 (G. Pizzighini)