Miracolo economico bolognese
Tra il 1951 e il 1961 le aziende nella provincia di Bologna passano da 13.280 a 21.060 e raddoppiano quasi gli addetti (da 74.834 a 127.877). I settori industriali più attivi sono quelli del packaging e della motoristica.
Il miracolo economico bolognese è dovuto in particolare alla flessibilità e al notevole livello di specializzazione di numerose piccole e medie imprese, riunite in reti o distretti, che orientano la produzione a particolari porzioni di mercato.
Il decentramento produttivo sarà accentuato nei decenni successivi. Saranno frequenti i casi di formazione di piccole aziende da parte di tecnici e operai di aziende maggiori (ad es. la G.D o la CAM), in grado di garantire le subforniture di alcune fasi di lavorazione, oltre alla formazione tecnica e le prime attrezzature.
Si creano sistemi produttivi in cui l'azienda capofila controlla e coordina diverse microattività e anche le aziende di fase non di rado sezionano il loro segmento.
I fenomeni di “gemmazione” consentiranno alle maggiori aziende meccaniche di concentrarsi sulle fasi di progettazione, montaggio e collaudo, trascurando produzioni minori ed evitando lavorazioni pericolose e ripetitive.

- ACMA e G.D furono due importanti imprese del “miracolo economico”

- Fabbrica nel rione Santa Viola (BO)

- Bologna (BO)

- via Ferrarese (BO)

- Borgo Panigale (BO)
- Carlo De Angelis, Ricostruire come? La Bologna del dopoguerra, in: Rinnovare Bologna tra '800 e '900, a cura di Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2019, p. 68
- Distretti imprese classe operaia. L'industrializzazione dell'Emilia Romagna, a cura di Pier Paolo D'Attorre e Vera Zamagni, Milano, F. Angeli, 1992
- MSB Palazzo Pepoli. Museo della storia di Bologna. Testi del percorso espositivo, Bologna, Bononia University Press, 2011, pp. 130-131
- Giorgio Pedrocco, Bologna industriale, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 1083-1087, 1107-1108