Jazz in casa Lo Bianco
In via Rizzoli, nella casa-studio di Francesco Lo Bianco, odontoiatra di successo, appassionato di jazz e buon batterista, si svolgono quasi tutte le settimane interminabili jam session.
Ad esse partecipano spesso il trombettista americano Chet Baker (1929-1988) - del quale il professore diventerà fraterno amico, aiutandolo nei periodi di difficoltà - Amedeo Tommasi, Peter Lyttman, Jacques Pelzer, Steve Grossman.
Soprattutto in occasione del Festival del jazz lo studio di Lo Bianco si trasformerà in una “cave” parigina, nel vero e proprio tempio di questa musica a Bologna. Tra gli ospiti stranieri annovererà Bud Powell, Thelonius Monk, Art Farmer, Charlie Mingus.
Nel 1961 Lo Bianco trasferirà l'attività musicale in una cantina situata sempre in via Rizzoli, nella Galleria del Leone, sotto al Roxy Bar. Qui le jam session e i concerti continueranno fino al 1968.
Nel frattempo sorgeranno a Bologna luoghi simili, come la casa di Franco Tornelli sui colli bolognesi, frequentata da giovani promesse come Checco Coniglio e Marco di Marco. Si suonerà di frequente al Ristorante Nello e alla birreria Lamma, senza dimenticare il jazz club di Alberti e Foresti in via Orefici.
Diverrà molto rinomata la cantina in via Pepoli dove proverà Lucio Dalla, poi rilevata da Tornelli e Alberto Romani. Anche qui si esibiranno molti nomi noti del jazz mondiale, uno su tutti il batterista e band leader Art Blakey.
- Nardo Giardina, La città del jazz, fotografie a colori di Luigi Nasalvi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992, pp. 50-56
- Andrea Pedrinelli, Lucio Dalla. Disperato erotico poetico. Le storie dietro le canzoni, Firenze-Milano, Giunti, 2023, p. 15
- Massimo Poggini, Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare, Milano, BUR Rizzoli, 2022
- Giovanni Tommaso, Abbiamo tutti un blues da piangere, Roma, Albatros, 2021