Le macchine per i dadi da brodo della ditta Corazza
Natalino Corazza, ex studente delle Aldini Valeriani, poi operaio specializzato all'Acma, fonda una ditta per la produzione di macchine che dosano e confezionano i dadi da brodo.
L'azienda si affermerà negli anni successivi a livello internazionale: oltre al packaging dei dadi da brodo, le macchine Corazza saranno progettate anche per il dosaggio e l'inscatolamento di formaggio fuso a forma triangolare (i “formaggini”), di miniporzioni di burro, margarina e lievito, e per il trattamento di numerosi prodotti alimentari.
Dal 1975, dopo la morte del fondatore, la ditta sarà guidata dalla moglie Maria Toschi, ex operaia dell'industria farmaceutica, e poi dalla figlia Valeria.
Sarà in grado di proiettarsi verso l'esportazione, stringendo accordi con la multinazionale Morningside. Dal 2011 farà parte del Gruppo IMA.
A Maria Toschi Corazza - e alla sua idea della macchina per impacchettare il glutammato - l'attrice Marinella Manicardi dedicherà lo spettacolo La Maria dei dadi da brodo, che andrà in scena nel 2012 all'Arena del Sole.
- Marinella Manicardi e Federica Iacobelli, La Maria dei dadi da brodo. La storia industriale di Bologna tra romanzo e teatro, Bologna, Pendragon, 2012
- Giorgio Pedrocco, Bologna industriale, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 1100-1101
- Per niente fragile. Bologna capitale del packaging, a cura di Roberto Curti e Maura Grandi, Bologna, Compositori, 1997, pp. 86-88
- La ruota e l'incudine. La memoria dell'industria meccanica bolognese in Certosa, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Martorelli, Bologna, Minerva, 2016, pp. 108-111