Il Carnevale dei bambini
Il cardinale Lercaro (1891-1976) istituisce il Carnevale nazionale dei bambini “dedicato alla esclusiva gioia dei più piccini”.
La domenica che precede il martedì “grasso”, ultimo giorno di festa prima della Quaresima, si tiene una parata di maschere e di carri allegorici da piazza VIII Agosto a piazza Maggiore.
I carri, preparati da maestri cartapestai, sono accompagnati da gruppi musicali folkloristici, auto d’epoca, furgoni con scritte pubblicitarie, figuranti che lanciano caramelle, coriandoli colorati e stelle filanti.
Lungo il percorso assistono i bambini, vestiti con i costumi più vari e sgargianti. Non manca il carro dedicato al dottor Balanzone, la maschera più famosa di Bologna. Su di esso sale (e salirà a lungo), nei panni di Sganapino, anche l’attore dialettale Giacomo Vecchi.
Alcuni anni più tardi, in evidente concorrenza e polemica con il Carnevale dell’Arcivescovo, il Comune di Bologna, guidato dalle sinistre, appoggerà la realizzazione di un “Carnevale di tutti i ragazzi”, che avrà però scarso successo.
- Araldo del Vangelo. Studi sull'episcopato e sull'archivio di Giacomo Lercaro a Bologna, 1952-1968, a cura di Nicla Buonasorte, Bologna, Il mulino, 2004, p. 30, 105
- Chiese italiane e Concilio. Esperienze pastorali nella Chiesa italiana tra Pio XII e Paolo VI, a cura di Giuseppe Alberigo ... (e altri), Genova, Marietti, 1988, p. 166
- Arrigo Lucchini, Cara Bologna, Bologna, Tamari, 1979, pp. 140-141 (G. Vecchi)
- L'eredità pastorale di Giacomo Lercaro. Studi e testimonianze, Bologna, EDB, 1992, p. 37, 73, 156
- Gregorio Penco, Storia della Chiesa in Italia, Milano, Jaca Book, 1978, vol. 2: Dal Concilio di Trento ai nostri giorni, p. 147
- Mario Tesini, Oltre la città rossa. L'alternativa mancata di Dossetti a Bologna, 1956-1958, Bologna, Il mulino, 1986, pp. 65-66
- Renato Zangheri, Bologna, Roma-Bari, Laterza, 1986, p. 175