Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

22 gennaio 1951

La morte del comandante Dario (Ilio Barontini)

Ilio Barontini (1890-1951), il Comandante Dario della Resistenza bolognese, muore in un incidente d'auto sulla via Pisana nei pressi di Scandicci, mentre torna da Firenze, dove ha partecipato al congresso nazionale del PCI.

Originario di Cecina (LI), anarchico fin da giovanissimo, è stato tra i fondatori del partito comunista. Addestrato alla guerriglia nella Cina di Mao, fu combattente antifascista in Abissinia e in Etiopia e quindi in Spagna, dove comandò una brigata Garibaldi e fu vittorioso contro i franchisti a Guadalajara. Prima di rientrare in Italia dopo l'8 settembre, fu tra gli organizzatori dei Francs-tireurs francesi.

All'inizio della Resistenza in Italia, essendo uno dei pochi antifascisti con solide esperienze di guerriglia, fu costretto a continui spostamenti in varie città per istruire i primi gruppi armati nell'uso delle armi, nella fabbricazione di esplosivi, nelle strategie e tecniche di combattimento.

A capo del CUMER (Comando Unico Militare Emilia-Romagna), fu il comandante militare dei partigiani operanti a Bologna e in Emilia e dirigente del triumvirato insurrezionale del PCI.

Dopo la Liberazione fu decorato dal generale Alexander con la Bronze Star Medal e proclamato dal sindaco Dozza cittadino onorario di Bologna. Nel dopoguerra era stato eletto deputato e senatore del Partito comunista.

Approfondimenti
  • Giorgio Amendola, Comunismo, antifascismo e Resistenza, Roma, Editori riuniti, 1967, pp. 349-351
  • Giorgio Amendola, Lettere a Milano. 1939-1945, 3. ed., Roma, Editori riuniti, 1980, p. 354 sgg.
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, p. 71 (foto)
  • Fabio Baldassarri, Ilio Barontini. Un garibaldino nel '900, La Spezia, Agora, 2001
  • Era Barontini, Vittorio Marchi, Dario. Ilio Barontini, Livorno, Nuova Fortuna, 1988
  • Luciano Bergonzini, Politica ed economia a Bologna nei venti mesi dell'occupazione nazista, Imola, Galeati, 1969, pp. 37-38 (nota 41)
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, pp. 96-97, nota 27

  • Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 56-57
  • Dizionario dei bolognesi, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1989-1990, v. 1., pp. 86-87
  • Ena Frazzoni "Nicoletta", Ilio Barontini "Dario", in Bologna è libera. Pagine e documenti della Resistenza, a cura di Luigi Arbizzani, Giorgio Colliva, Sergio Soglia, Bologna, ANPI, 1965, pp. 169-172
  • Ena Frazzoni, Note di vita partigiana a Bologna, Bologna, Tamari, 1972
  • Ena Frazzoni (Nicoletta), Questo è Dario, in: Epopea partigiana, rist. anast., Imola, Libreria di Palazzo Monsignani, 2005, vol. I, pp. 15-17
  • Ena Frazzoni (Nicoletta), Uno dei nostri. La sua vita è una leggenda, in: Epopea partigiana, a cura di Antonio Meluschi, 2. ed., Bologna, S.P.E.R., stampa 1947, pp. 13-15
  • Intervista a Ilio Barontini, in: Giuseppe Dozza e l'amministrazione comunale della liberazione, Bologna, Comune di Bologna, 1971, pp. 34-37
  • Santo Peli, Storie di GAP. Terrorismo urbano e Resistenza, Torino, Einaudi, 2014, p. 50

  • Pro memoria 1943-2000. Cronologia, a cura di Sebastiano Gulisano, Modena, Grafiche Jolly, 2000, p. 32
  • La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, p. 56

  • Antonio Roasio, Figlio della classe operaia, Milano, Vangelista, 1977
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