Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1951Villa CerriVilla Cerri di Melchiorre Bega, in via Albertazzi, è uno degli episodi architettonici più interessanti del dopoguerra a Bologna. Si tratta un complesso di due abitazioni e una di esse ha un ardito giardino sospeso. Molte delle soluzioni adottate sono ispirate alle proposte teoriche di Le Corbusier.dettagli
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1951Concorso per un Monumento alla Repubblica in piazza VIII AgostoIl sindaco Giuseppe Dozza bandisce un Concorso per un Monumento alla Repubblica Italiana, da erigersi in piazza VIII Agosto. I bozzetti che superano una prima selezione sono: I.P.4 dell’arch. Giovanni Zabai, LITOS dell’arch. Gildo Scagliarini, M.P 1946 dello scultore Giuseppe Mazzoli e del prof. Augusto Panighi, 8 giorni dello scultore Francesco Coccia. Il concorso non avrà tuttavia una aggiudicazione definitiva, perchè tutti i progetti prevedono una spesa superiore alla cifra disponibile da parte del Comune.dettagli
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1951L'Oare in serie A con il Gira e la VirtusNel 1951 tre squadre bolognesi giocano nel massimo campionato di pallacanestro. Oltre alla Virtus e al Gira è iscritta l'Oare, che rimarrà solo un anno, piazzandosi undicesima. La squadra è nata nel 1946 presso il dopolavoro dell'Officina Automezzi Riparazioni Esercito (O.A.R.E.) di via Castelmerlo e in pochi anni ha scalato le classifiche dei campionati minori.dettagli
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1951Prima mondiale del film "Umberto D" al MetropolitanAl cinema Metropolitan si tiene la prima mondiale del film Umberto D, capolavoro del neorealismo, scritto e sceneggiato da Cesare Zavattini e diretto da Vittorio De Sica. Il protagonista, un pensionato che si dibatte tra grandi difficoltà economiche, che lo portano sull'orlo del suicidio, è interpretato magistralmente da Carlo Battisti, attore non professionista, nella realtà professore di glottologia all'Università di Firenze. Il film sarà duramente criticato dal mondo politico (in particolare dal sottosegretario Giulio Andreotti) per il suo eccessivo pessimismo.dettagli
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1951Il palazzetto Roversi alle Due TorriL'arch. Giuseppe Mazzanti (1911-1987) progetta il nuovo palazzo Roversi, nell'angolo tra via Zamboni e via San Vitale. L'edificio precedente, che ospitava il Caffè Roversi, è stato distrutto da un bombardamento, che ha provocato anche la morte di alcuni dipendenti. Il suo sostituto è costruito tra il 1951 e il 1955 in polemica con la Soprintendenza ai Monumenti, contraria ad inserti in stile moderno nel tessuto antico del centro storico. Alberto Roversi tenne in questo luogo una torrefazione di caffè, importato direttamente dal Sudamerica, dal 1882. Più tardi ingentilì la severa facciata del palazzo, aprendo in stile liberty il Bar Venezuela. Il locale aveva "due vetrine, tre cristalli, quadri e diversi cartelli, il tutto, color legno noce, formante una decorazione complessa". Offriva "specialità in caffè crudi, torrefatti e liquidi", deposito di liquori, cioccolata, confetture e altre leccornie. In primavera apparecchiava i tavoli all'aperto, come il vicino Ristorante Due Torri.dettagli
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1951Prime forniture di gas metanoRisalgono al 1948 i primi accordi tra l'Amministrazione comunale, l'Azienda del Gas e la Società Idrocarburi Nazionali (poi Agip e Azienda Metanodotti Padani) per la fornitura di metano ad uso civile. Nel 1951 Bologna può disporre di una prima fornitura di 50.000 mc per far fronte alle esigenze delle nuove utenze senza ampliare la produzione di gas da carbone. Nel 1954, con la costruzione del metanodotto Bologna-Cortemaggiore la fornitura di metano passerà a 70.000 mc giornalieri.dettagli
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1951Luciano Minguzzi lascia BolognaLuciano Minguzzi (1911-2004), vincitore del Gran Premio per la Scultura alla Biennale di Venezia del 1950, lascia Bologna, chiamato a Milano all'Accademia di Brera. Allievo di Ercole Drei e di Giorgio Morandi, ha tenuto studio per lunghi anni in palazzo Bentivoglio, assieme al padre Armando, anch'egli scultore di vaglia. Ha preso parte alla Resistenza e ha partecipato nel dopoguerra al gruppo Cronache. Nel 1948 è stato presente alla Biennale veneziana con sei opere.dettagli
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1951Il film "Teresa" di Fred ZinnemannFred Zinnemann (1907-1997) gira il film Teresa, storia di un soldato americano (John Ericson, 1926-2020) e una sposa di guerra italiana (Anna Maria Pierangeli, 1932-1971) durante il secondo conflitto mondiale. E’ in parte ambientato tra Pianoro e Scascoli, nei pressi di Loiano, zona che fu teatro di aspri combattimenti nell'ottobre 1944. Davanti alle ultime linee di difesa tedesche, tra Monte Adone e Monte delle Formiche, l'esercito alleato subì migliaia di perdite e dovette arrestare, per un lungo inverno, l'avanzata verso Bologna e la Pianura Padana. Tra gli attori del film figura anche il parroco di Livergnano don Sfondrini, che durante l'attacco della 91a div. USA rimase per oltre quaranta giorni in un rifugio sulla linea del fronte per non abbandonare la sua gente.dettagli
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1951La piena del Santerno travolge la diga di CodrignanoUna “furia di eccezionale piena” travolge la diga di Codrignano, situata sul fiume Santerno alcuni chilometri a sud di Imola. Serviva per portare acqua al canale dei molini, che dal medioevo alimenta decine di opifici nella Bassa imolese, prima di confluire nel Reno. Anticamente l’acqua era convogliata tramite arginelli di sassi, finché nel 1852 si decise di costruire una vera e propria chiusa. La prima, del 1852, venne travolta nel novembre 1859. Un decreto Farini del 13 marzo 1860 dichiarò di pubblica utilità la messa in opera di una nuova diga in cotto, in sostituzione di quella prima esistente, “disfatta in gran parte e resa inufficiosa” dalle piene. Il nuovo manufatto ha retto per novant’anni. Tra il 1953 e il 1954 una ulteriore diga lunga 145 metri verrà costruita per opera dell’ing. Stefano Padovani.dettagli
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14 gennaio 1951Alluvione del Reno nell'Alto FerrareseIl 14 gennaio il Reno rompe l'argine di terra in località Gallo, appena ricostruito dipo l'alluvione del 1949, e dilaga nelle campagne circostanti. La piena provoca paura e danni irreparabili nel territorio di Poggio Renatico e in gran parte dell'Alto Ferrarese, allagando circa 6.000 ettari di terreni. Il 5 febbraio una nuova piena del Reno, della portata di 1940 metri cubi al minuto, distrugge la coronella costruita a gennaio. L'alluvione, di eccezionale gravità, colpisce circa 12.000 ettari di terreni. Oltre a Gallo e Poggio Renatico, vengono sommerse le località di Coronella, Passo Segni, Madonna Boschi, Mirabello, Porotto, Vigarano M., Montalbano e San Bartolomeo in Bosco, minacciando la stessa Ferrara. La fuoriuscita dirompente delle acque è in parte arginata grazie a una serie di "palancole" metalliche messe a punto dal prof. Giulio Supino (1898-1978), professore di idraulica all'Università di Bologna. Il 18 marzo la zona inondata sarà visitata dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del Ministro dell'Agricoltura Antonio Segni.dettagli
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17 gennaio 1951XXIX Congresso del PSISi svolge a Bologna, dal 17 al 20 gennaio, il 29° Congresso nazionale del Partito socialista italiano (PSI). Il prevalere della sinistra di Nenni, Morandi e Pertini avvicina la politica socialista alle posizioni di Togliatti e del Partito comunista. In piena guerra fredda, vi è la convinzione dello scoppio imminente della Terza guerra mondiale. I temi principali del congresso vertono quindi sulla politica estera e sulla pace. La posizione di aperto contrasto con la Direzione da parte di Giuseppe Romita e degli autonomisti sfocerà in una scissionedettagli
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22 gennaio 1951La morte del comandante Dario (Ilio Barontini)Ilio Barontini (1890-1951), il Comandante Dario della Resistenza bolognese, muore in un incidente d'auto sulla via Pisana nei pressi di Scandicci, mentre torna da Firenze, dove ha partecipato al congresso nazionale del PCI. Originario di Cecina (LI), anarchico fin da giovanissimo, è stato tra i fondatori del partito comunista. Addestrato alla guerriglia nella Cina di Mao, fu combattente antifascista in Abissinia e in Etiopia e quindi in Spagna, dove comandò una brigata Garibaldi e fu vittorioso contro i franchisti a Guadalajara. Prima di rientrare in Italia dopo l'8 settembre, fu tra gli organizzatori dei Francs-tireurs francesi. All'inizio della Resistenza in Italia, essendo uno dei pochi antifascisti con solide esperienze di guerriglia, fu costretto a continui spostamenti in varie città per istruire i primi gruppi armati nell'uso delle armi, nella fabbricazione di esplosivi, nelle strategie e tecniche di combattimento. A capo del CUMER (Comando Unico Militare Emilia-Romagna), fu il comandante militare dei partigiani operanti a Bologna e in Emilia e dirigente del triumvirato insurrezionale del PCI. Dopo la Liberazione fu decorato dal generale Alexander con la Bronze Star Medal e proclamato dal sindaco Dozza cittadino onorario di Bologna. Nel dopoguerra era stato eletto deputato e senatore del Partito comunista.dettagli
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25 gennaio 1951Aldo Cucchi e Valdo Magnani espulsi dal PCISono rese note le dimissioni dal PCI dei deputati comunisti Aldo Cucchi (1911-1983) e Valdo Magnani (1912-1982). I due, che hanno criticato la subordinazione del partito all'Unione Sovietica, vengono espulsi e denunciati come “traditori”, assieme allo scrittore Ignazio Silone (1900-1978). Il segretario comunista Palmiro Togliatti (1893-1964), di ritorno da un soggiorno in Russia, commenta la vicenda sul quotidiano del partito "L'Unità" con parole sprezzanti: "Anche nella criniera di un nobile cavallo da corsa si possono sempre trovare due o tre pidocchi". Sarà coniato il termine dispregiativo di "magnacucchi". A Silone, che ha incontrato i due espulsi, viene affibbiato l’epiteto di "agente della disgregazione e della divisione della classe operaia". Aldo Cucchi, eletto nel 1948 nella circoscrizione di Bologna con oltre 70.000 preferenze, è stato un protagonista della Resistenza, insignito della Medaglia d'oro, unica concessa a un partigiano vivente. Nel 1950 ha ottenuto la cittadinanza onoraria di Bologna. Nel 1953 sarà tra i fondatori dell'Unione Socialista Indipendente (USI), per una via italiana al socialismo autonoma dai blocchi della Guerra Fredda. Più tardi aderirà al PSDI di Saragat, tornando anche alla professione medica. Negli anni Settanta sarà coinvolto nelle vicende del cosiddetto "golpe bianco" di Edgardo Sogno e Randolfo Pacciardi.dettagli
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29 gennaio 1951Nilla Pizzi ex operaia Ducati vince il Festival di SanremoUna ex operaia della Ducati, Adionilla (in arte Nilla) Negrini (1919-2011) di Sant'Agata bolognese, sposata con Guido Pizzi, diviene a furor di popolo “regina della canzone italiana”. Al primo Festival di Sanremo si presenta con nove canzoni, vincendo il primo e secondo premio. La canzone Grazie dei fior, scritta dal nipote di Alfredo Testoni, Giancarlo, vende 35.000 copie. L'anno successivo partecipa al Festival con sette canzoni e vince i primi tre premi. Il brano Vola colomba ha grande risonanza, la canzone Papaveri e Papere sarà tradotta in quaranta lingue e adottata dal Partito comunista per i manifesti della campagna elettorale.dettagli
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febbraio 1951I sindaci della provincia firmano l'Appello di Berlino per la paceNel febbraio del 1951, mentre si aggrava la situazione della guerra in Corea, il Consiglio mondiale per la pace si riunisce a Berlino. Il capo delegazione italiano Pietro Nenni è uno dei leader della riunione. L'assemblea decide di inviare un appello alle nazioni per un patto di pace tra i Cinque Grandi della terra - USA, URSS, Cina, Gran Bretagna e Francia - con l'invito a firmarlo a “tutti gli uomini e tutte le donne di buona volontà, tutte le organizzazioni che aspirano al consolidamento della Pace”. L'appello arriva a raccogliere oltre 600 milioni di firme nel mondo, soprattutto il URSS e in Cina, mentre l'iniziativa è interdetta negli USA. In Italia i Partigiani della Pace organizzano, assieme alla raccolta firme, varie iniziative collaterali: settimane della pace, staffette giovanili, ecc. Viene contestata la visita nel paese del generale americano Dwight D. Eisenhower. A settembre si arriva a 13.825.200 adesioni e a 16 milioni al termine della campagna. L'Emilia è tra le regioni italiane che raccolgono più firme, ancora più numerose di quelle per l'appello di Stoccolma del marzo 1950. In provincia di Bologna la quasi totalità dei sindaci firmano un documento che auspica un accordo tra le potenze, da inviare al Comitato mondiale per la Pace.dettagli
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5 febbraio 1951Vendette partigiane: scoperte due fosse comuni nei pressi di ArgelatoIl 5 febbraio in località Quattro Portoni, presso S. Giacomo di Argelato (BO), in un fondo della tenuta dei conti Talon, viene scoperta una fossa comune. Presto è appurato che si tratta di persone arrestate alcuni anni prima da membri della polizia partigiana, facente capo alla 2a Brigata Garibaldi "Paolo" e mai più tornate alle loro case. I primi ad essere identificati sono i membri della famiglia Costa di San Pietro in Casale. Le altre salme risultano essere quelle di otto cittadini di Pieve di Cento, scomparsi il 9 maggio 1945. Il 12 febbraio una folla immensa partecipa ai funerali di questi ultimi a Pieve (le esequie dei cinque di Cento si sono svolte a parte il 10 febbraio). La tensione è altissima, per la presenza del segretario del MSI Giorgio Almirante (1914-1988) e di Giorgio Pini (1899-1987), ex ministro della RSI e direttore dell’ “Assalto” e del "Resto del Carlino" in periodo fascista, scampato a diversi attentati dei gappisti. Imponente è anche il servizio d'ordine organizzato dal PCI e dagli ex partigiani a difesa della locale Casa del Popolo. In chiesa i dirigenti missini tengono un discorso apologetico del fascismo. Il 24 febbraio avviene un ritrovamento ancora più tragico: nel podere Fondo Piccolo a Casadio, nei pressi di Argelato, un'altra fossa comune restituisce i cadaveri di 17 persone: sono quelli dei sette fratelli Govoni e di altri dieci cittadini di San Giorgio di Piano. Anche ai funerali dei Govoni, che si tengono il primo maggio, i presenti in chiesa salutano col saluto romano. Tra essi figurano l'ex comandante della Brigata nera Walter Tartarini, già condannato a 18 anni di carcere e amnistiato, e il fondatore del Fascio di Pieve Arnaldo Baraldi. Per la morte dei "prelevati" delle fosse comuni di Argelato andranno a processo e saranno condannati 27 ex partigiani comunisti.dettagli
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17 febbraio 1951La "colata della pace" alla fonderia CalzoniLa fabbrica Calzoni annuncia la chiusura del reparto fonderia e il licenziamento di 230 operai. Il 17 febbraio le maestranze occupano la mensa e nei giorni successivi riprendono autonomamente le fusioni, dedicando alla lotta per la pace la prima colata. Dopo quattro mesi di occupazione, l'accordo raggiunto - con l'affitto della fonderia alla ditta Caster - eviterà la chiusura del reparto: 90 operai saranno riassorbiti e i licenziati otterranno un sussidio temporaneo. Da questo momento lo stabilimento di fonderia sarà separato dallo stabilimento meccanico al quale era in precedenza intimamente unito. La smobilitazione post bellica mette in crisi numerose industrie meccaniche bolognesi. Tra il 1948 e il 1954 vi saranno più di 9.000 licenziamenti.dettagli
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22 febbraio 1951Frana a Castel dell'AlpiUna frana gigantesca travolge il borgo di Castel dell'Alpi, frazione del comune di San Benedetto Val di Sambro sulla sponda sinistra del torrente Savena. Rimangono in piedi solo la chiesa e il campanile. Si forma un nuovo lago artificiale, il cui volume è stimato in oltre un milione di metri cubi d’acqua. Sotto la sua superficie è rimasto un antico oratorio dedicato alla SS. Trinità. Negli anni seguenti il lago diventerà una apprezzata meta turistica per i bolognesi. Il paese sarà ricostruito in parte sulla riva destra del bacino.dettagli
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marzo 1951Campionati italiani di pugilatoSi disputano nella palestra dello Sferisterio i campionati italiani di boxe, organizzati dalla Pugilistica Tranvieri e dalla Sempre Avanti! Per la prima volta in assoluto viene assegnato il titolo dei pesi superleggeri, vinto da Marcello Padovani, e dei pesi superwelter, conquistato da Bruno Bernardinello. Sempre allo Sferisterio nel 1953 saranno disputati i Campionati italiani Dilettanti 1a serie.dettagli
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1 marzo 1951Festival Nazionale della Prosa al Teatro ComunaleIn marzo e aprile il Teatro Comunale ospita il primo Festival Nazionale della Prosa. Nato per iniziativa di alcuni nomi di cultura, tra i quali l'editore Carlo Alberto Cappelli e il commediografo Federico Zardi, con l'appoggio del Comune e della Direzione Generale dello Spettacolo, il Festival ospita le maggiori compagnie italiane. Il 2 marzo si inaugura con la recita del Peer Gynt di Ibsen da parte della compagnia del Teatro Nazionale, con Vittorio Gassman, Massimo Girotti, Arnoldo Foà. Seguiranno altre venti rappresentazioni curate dal Piccolo Teatro di Roma, con Anna Proclemer, Tino Buazzelli, Bice Valori, Nino Manfredi; Il Piccolo di Milano, con Lilla Brignone, Gianni Santuccio e Sergio Tofano; La Soffitta di Bologna con Memo Benassi, il Teatro di Padova. Durante il Festival si tengono anche il Convegno sul teatro organizzato dai circoli culturali Circi e Labriola e la commemorazione solenne di Alfredo Testoni. Negli anni successivi il Festival di primavera farà conoscere agli appassionati bolognesi le migliori novità e i migliori attori del teatro italiano.dettagli
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14 aprile 1951Il Concorso Nazionale dei BurattiniL'Ente Provinciale del Turismo e l'E.N.A.L. organizzano dal 14 al 21 aprile al Teatro della Ribalta in via D'Azeglio il Concorso Nazionale dei Burattini. Compagnie provenienti da varie città italiane contendono il primo premio ai più quotati burattinai di Bologna. Risultano vincitori ex aequo Olga Lampe Minelli con la parodia Circo Equestre e il bolognese Ciro Bertoni (1888-1956), burattinaio e mago prestigiatore del “Teatro dei sapienti burattini”, con la commedia La Fata benefica. In particolare la commediola musicale della Lampe Minelli, insegnante elementare romana e animatrice di pupazzi artistici da lei stessa costruiti, è una vera sorpresa per il pubblico bolognese e ottiene entusiastici consensi dai grandi e dai piccoli.dettagli
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15 aprile 1951Il Convegno provinciale per il "maltolto"Si svolge a Castenaso il convegno provinciale per il “maltolto”. I lavoratori rivendicano la restituzione delle sedi delle case del popolo e delle cooperative distrutte o confiscate dai fascisti. Secondo una inchiesta, le cooperative da ricomporre nel Bolognese sono 73. Un progetto per la restituzione del "maltolto", approntato da Roberto Vighi (1891-1974) e Tito Carnacini (1909-1983) nell'immediato dopoguerra, è già stato affossato nel 1947, con la fine dell'esperienza dei governi di unità nazionale. La parte moderata vede nella restituzione dei beni sottratti nel Ventennio un eccessivo rafforzamento del movimento cooperativo, considerato legato a doppio filo con i partiti di sinistra.dettagli
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25 aprile 1951La rivista "Il Mulino"Il 25 aprile esce il primo numero de “Il Mulino”, rivista di informazione culturale e universitaria. Il nome viene scelto in onore del romanzo Il mulino del Po dello scrittore bolognese Riccardo Bacchelli, ma anche a significare la volontà di “macinare” buona cultura. Tra i fondatori vi sono Nicola Matteucci (1926-2006), Luigi Pedrazzi (1927-2017), Gianluigi Degli Esposti, Fabio Luca Cavazza (1927-1996), Pier Luigi Contessi (1926-1980). Sono giovani studiosi di vario orientamento politico, che amano giocare “con il pallone della cultura” (Pedrazzi). Figura carismatica sarà il critico e storico della letteratura Ezio Raimondi (1924-2014), presidente del consiglio editoriale dal 1967 al 2006. Nel 1954 sarà fondata la casa editrice Il Mulino, che, dagli iniziali cinque-sei libri, arriverà a sfornare negli anni successivi più di 150 volumi all'anno e curerà una ventina di riviste. La nascita del gruppo editoriale verrà vista come un esempio dell' “azione lenta, indiretta, diversificata ed estremamente discreta“ esercitata dal Congresso americano nel mondo della cultura italiana (Gotor).dettagli
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27 aprile 1951La morte di don Giuseppe DiacciMentre si reca in bicicletta in via Piana, sede della Città del Lavoro, muore in un tragico incidente don Giuseppe Diacci (1913-1951), da un anno collaboratore di Padre Marella. Di origine istriana, dopo la guerra ha fatto l'esperienza di due anni di lavori forzati sotto il dominio jugoslavo. In seguito ha aderito a Roma all'Associazione Amici dei Ragazzi, impegnata nell'assistenza agli orfani di guerra. Intuendo le sue doti di educatore, don Marella lo ha voluto con sé a Bologna, per impegnarlo nelle sue opere caritative a favore dell'infanzia abbandonata. Qui don Giuseppe si è dimostrato un sacerdote “buono, pio, umile, obbedientissimo”, ottenedo la stima del Padre e dei suoi collaboratori.dettagli
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maggio 1951La Fiera campionaria riprende in MontagnolaDopo l'interruzione bellica la fiera campionaria riprende alla Montagnola e in alcune sedi periferiche nel centro, all'insegna delle tre A: Alimentazione, Agricoltura, Arredamento. Per consentire un rapido e sicuro accesso pedonale è costruito un ponte provvisorio in tubolare tra Piazza VIII Agosto e il giardino. L'edizione del 1951 occupa 38.000 mq, conta più di 500 espositori e avrà circa 200.000 visitatori. In Montagnola fino al 1964, la fiera contribuirà al rilancio dell'economia provinciale, affermandosi come esposizione di macchine agricole e merci campione per i produttori, ma anche come mercato di beni di consumo per un pubblico più vasto e generico, in concomitanza con il boom economico di questi anni. Dal 1965 la Campionaria sarà ospitata nel nuovo Quartiere fieristico fuori porta Mascarella.dettagli
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14 maggio 1951La ditta FBM di Morini e MinarelliVittorio Minarelli (1907-1981), valente meccanico ed esperto di motori, già capo officina della G.D, fonda la FBM (Fabbrica Bolognese Motocicli) per la fabbricazione di motori di piccola cilindrata. Poco dopo la ditta si arricchisce dell'apporto di Franco Morini (1924-1984), nipote del costruttore Alfonso Morini e già tecnico alla Ducati, che diventa socio paritario. L'officina di via Ghisiliera produrrà 20 modelli al giorno del Gabbiano da 125 cc e quindi il motore Pettirosso da 48 cc, che resterà per trent'anni in produzione. Nel 1956 l'azienda si dividerà in due derivate: la Franco Morini e la Minarelli Motori. Negli anni Settanta esse supereranno di gran lunga il fatturato di tutti gli altri produttori bolognesi del settore. La Minarelli si cimenterà anche nelle corse e nei record di velocità: un suo pilota collaudatore, Arteno Venturi, batterà nel 1971 con una 175 Speciale cinque record mondiali di velocità sulla pista di Elvington (UK). Nel 1999 la Franco Morini comprerà dalla Ducati Motor Holding il glorioso marchio Moto Morini.dettagli
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16 maggio 1951Occupazione dei Prati di Caprara per il nuovo Ospedale MaggioreSostenuta dalla Cooperativa di Consumo di via Emilia Ponente, inizia l'occupazione popolare della fascia centrale dei Prati di Caprara, per promuovere la costruzione del nuovo Ospedale Maggiore, dopo la distruzione bellica del vecchio complesso di via Riva Reno. I manifestanti, soprattutto operai delle fabbriche della zona Santa Viola - Calzoni, Weber, SABIEM, Petroncini - vengono più volte dispersi dalla Celere. Ottenuta la cessione del terreno, l'ospedale sarà edificato a partire dal 1955. La prima pietra sarà posta l'11 luglio di quell'anno, alla presenza del Ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Romita.dettagli
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27 maggio 1951La lista "Due Torri" vince le elezioni amministrative. Dozza confermato sindacoLe elezioni amministrative del 27-28 maggio si svolgono con il “sistema maggioritario corretto”. Nei comuni con oltre 10.000 abitanti, come Bologna, alla maggioranza sono assegnati i 2/3 dei seggi, mentre nei comuni minori si continua con la vecchia legge (4/5 dei seggi alla maggioranza). Sono previsti "apparentamenti", ossia collegamenti di lista tra più partiti. Le sinistre giudicano la nuova legge elettorale favorevole alla DC e la criticano aspramente. Il Partito comunista locale adotta per la prima volta il simbolo delle Due Torri. Per Dozza si tratta del "il simbolo più bolognese di tutti". La campagna elettorale è particolarmente sentita: tengono comizi in città tutti i principali dirigenti nazionali, da Togliatti a Secchia, da Nenni a De Gasperi. La nuova lista, che ottiene il 40,4% dei voti, vince grazie all'appoggio di un'altra formazione, denominata Il Gigante (ceti medi della produzione e della distribuzione, uomini di cultura democratici, come Oliviero Mauro Olivo), superando l'opposizione di 2.000 voti. I socialisti crollano al 7,4%. Influisce sull'esito delle elezioni il pareggio di bilancio raggiunto dal comune di Bologna (primo in Italia) pochi mesi prima. Dozza è confermato sindaco della città. Il settimanale del PCI "La lotta" titola a tutta pagina: "Su palazzo d'Accursio sventola la bandiera della libertà e della pace".dettagli
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7 giugno 1951Un elicottero atterra in piazza VIII AgostoIl 7 giugno, per la prima volta nella loro storia, i bolognesi vedono un elicottero. Un “goffo e gigantesco trapoliere” - secondo la definizione del "Giornale dell'Emilia" - atterra in piazza VIII Agosto, sollevando un gran polverone e provocando il fuggi fuggi generale. La curiosità ha comunque il sopravvento sulla paura e la gente torna presto ad osservare da vicino la strana "cavalletta gigante" con una grande elica sopra il capo.dettagli
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18 giugno 1951Roberto Vighi è il primo presidente della ProvinciaLe prime elezioni provinciali del dopoguerra si svolgono il 27-28 maggio assieme a quelle comunali. Il consiglio provinciale si insedia il 18 giugno, nominando presidente il socialista Roberto Vighi, che continuerà a ricoprire questa carica fino al 1970. Militante antifascista di primo piano, iscritto al PSI dal 1911, ex ufficiale durante la guerra '15-'18, Vighi si è distinto nel primo dopoguerra come difensore dei contadini in lotta per i patti colonici. E' stato per questo più volte minacciato e bastonato dai fascisti. Dopo il 25 luglio 1943 il suo studio in via Santo Stefano 18 è diventato una delle centrali della resistenza. Vighi si è adoperato per la ricostituzione del Partito socialista e ha fatto parte della commissione legislativa del C.L.N. Dalla liberazione è vice presidente della deputazione provinciale.dettagli
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11 luglio 1951Piazza VerdiLa piazza del Teatro Comunale viene intitolata a Giuseppe Verdi (1813-1901). Il precedenza lo slargo era considerato parte della via San Donato (poi via Zamboni). Anticamente era invece considerata la corte dei Bentivoglio, che qui avevano il grande palazzo della famiglia, la Domus Aurea, distrutto a furor di popolo nel 1507. Sul lato opposto al teatro si sono in parte conservate le antiche scuderie dei signori di Bologna, ambienti vastissimi, sorretti da colonnati, nei quali erano custoditi, oltre ai cavalli, anche le carrozze e l'armeria. L'edificio si estendeva un tempo fino all'abside di San Giacomo e la fronte merlata era decorata con motivi araldici e pitture di scolari del Francia e del Costa.dettagli
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16 luglio 1951La Borsa MerciE' istituita la Borsa Merci di Bologna. Dal 1962 la sua gestione sarà affidata all'A.G.E.R. (Associazione Granaria Emiliana Romagnola), fondata nel 1949 da un gruppo di 18 operatori. Le Borse di Commercio, ordinate in Italia dalla Legge 20 marzo 1913 n. 272, erano state sospese durante il fascismo. Fino ai primi anni Settanta la Borsa di Bologna avrà sede in via Ugo Bassi 2, nello storico locale all'interno di palazzo d'Accursio, utilizzato nel primo dopoguerra anche come campo di pallacanestro. Nel 1973 la Borsa Merci e l’A.G.E.R, si trasferiranno nel Palazzo Affari alla Fiera. Con oltre 1200 operatori commerciali la borsa bolognese diventerà il principale mercato cerealicolo nazionale.dettagli
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18 settembre 1951Processo a Walter Reder, il boia di MarzabottoPresso il Tribunale militare di Bologna inizia il processo al maggiore Walter Reder, comandante del battaglione esplorante della 16ª divisione corazzata "Reichsführer SS". E’ considerato il principale responsabile degli eccidi di civili avvenuti a Marzabotto e in alcune borgate toscane - Certosa di Farneta, Sant'Anna di Stazzema, Valla di Fivizzano, San Terenzo - nel corso della ritirata tedesca in Italia dell'autunno 1944. Catturato a Salisburgo il 5 maggio 1945 da soldati americani, l'ex SS è stato consegnato prima alle autorità militari inglesi, poi è stato estradato in Italia. Nel memoriale La guerra partigiana (27 settembre 1951) sosterrà la natura prettamente militare del rastrellamento tedesco a Monte Sole e darà ai partigiani la colpa dell'inevitabile coinvolgimento dei civili: I combattimenti da parte tedesca non rappresentarono alcuna azione di rappresaglia o repressione contro la popolazione civile, ma furono vere azioni militari originate dalla necessità della situazione; che le popolazioni civili non combattendo siano state coinvolte in perdite, non è possibile impedire in una guerra ma è principalmente da addebitare al modo di combattere dei partigiani stessi. Il processo per la strage di Monte Sole si concluderà il 31 ottobre 1951 con una sentenza di condanna all'ergastolo. Il procuratore militare Stallacci aveva chiesto per Reder la pena di morte, ancora prevista dal codice militare. Dopo una lunga detenzione nel carcere militare di Gaeta, il “Boia di Marzabotto” sarà graziato e liberato il 24 gennaio 1985, nonostante il parere contrario espresso a più riprese dai familiari delle vittime. Nel referendum tenutosi nel luglio del 1967 il no aveva ottenuto 282 voti, contro 4 sì. Il comandante nazista morirà a Vienna il 2 maggio 1991 senza aver mai espresso un vero pentimento. Oltre a quello particolarmente vasto e crudele di Monte Sole, sono stati almeno una quarantina gli eccidi perpetrati dai nazifascisti in provincia di Bologna, con più di 600 morti. Di alcuni di essi nell'immediato dopoguerra sono state occultate le prove, rimaste a lungo nel cosiddetto "armadio della vergogna".dettagli
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19 settembre 1951La Festa Nazionale dell’Unità alla MontagnolaIl Partito Comunista assegna a Bologna la prima Festa Nazionale dell’Unità. Il Prefetto nega il tradizionale ritrovo dei Giardini Margherita e concede invece la Montagnola, che ha da poco ospitato la Fiera campionaria. Per il maltempo l’inaugurazione, prevista per il 18 settembre, è spostata il giorno successivo. Uno dei temi centrali della Festa è quello della pace: in una sfilata di carri gli operai della Calzoni e della Sabiem-Parenti presentano allegorie contro la guerra e le fabbriche di armamenti. Gli operai della Casaralta portano invece il plastico della loro fabbrica, mentre le mondine di Medicina trasformano l’arena del Festival in una risaia. Nel corso della kermesse vengono vendute quasi 200.000 coccarde da 12-13 lire. Il culmine della manifestazione è il comizio di Palmiro Togliatti. Il sergetario politico del PCI parla per due ore a una folla strabocchevole, che riempie la Montagnola e le strade vicine fino a porta Zamboni e a piazza Maggiore.dettagli
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8 ottobre 1951Giornate dell'educazione stradaleL'Amministrazione comunale e l'ACI promuovono, dall'8 all'11 ottobre, le Giornate dell'educazione stradale, con il motto "Prudenza e Disciplina". L'iniziativa, che mira a limitare gli incidenti stradali - nel solo anno 1951 si sono avuti nel comune di Bologna 2055 incidenti, di cui 25 mortali - è annunciata tramite la radio e la stampa, e con numerosi manifesti e striscioni in città. Zone pedonali in periferia sono tracciate con la vernice bianca. Alcuni vigili urbani, da microfoni di altoparlanti posti ai crocevia del bar Centrale e alle Due Torri, oppure su auto e moto lungo le vie, commentano in diretta le trasgressioni di automobilisti e centauri e invitano alla prudenza. Vengono effettuati controlli diurni e notturni.dettagli
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11 novembre 1951Mostra retrospettiva futuristaIl pittore Giovanni Korompay (1904-1988) organizza nel palazzo del Podestà, dall'11 al 25 novembre, la Mostra nazionale della pittura e della scultura futuriste, con opere di quaranta artisti, tra cui Boccioni, Balla, Prampolini. L'esposizione è coraggiosa, perché cade in un periodo di generale proscrizione del Futurismo, giudicato troppo coinvolto con il passato regime fascista.dettagli
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12 novembre 1951Contro lo spezzettamento delle aziende agricole a MedicinaLa Camera del Lavoro denuncia che in numerose aziende agricole del comune di Medicina è da tempo avviata “una consistente forma di frazionamento” della grande proprietà terriera. Oltre 1.300 ettari di terreni - la metà di quelli coltivati a riso nella provincia di Bologna - hanno cambiato conduzione, passando dalla gestione in economia alla piccola proprietà o alla mezzadria. Le nuove forme di proprietà richiedono meno manodopera bracciantile e ciò alimenta la tensione sociale. Nel novembre 1951 la Federbraccianti organizza manifestazioni di protesta nella tenuta di Portonovo, un tempo una delle più vaste aziende a conduzione capitalistica della provincia di Bologna. Si contesta la cessione a una cooperativa delle Acli, che lascia irrisolto il nodo dell'occupazione di oltre 4.000 braccianti della zona. Il 12 novembre 14 braccianti eseguono lavori non autorizzati nella tenuta e vengono denunciati. Il 14 novembre l'occupazione si ripete: in questa occasione i carabinieri arrestano 19 persone. Il 19 novembre altri 14 braccianti sono accusati di svolgere lavori di miglioria arbitrari. L'ultimo arresto provoca una manifestazione di centinaia di persone davanti alla caserma dell'Arma. Alla richiesta di rilascio immediato degli arrestati, i carabinieri rispondono disperdendo i manifestanti con la forza. La vicenda avrà una ripercussione alla Camera dei Deputati. Il 2 luglio 1952 l'on. Andrea Marabini denuncerà l'operazione della vendita della tenuta di Portonovo alla cooperativa delle Acli - che ha tra i soci proprietari terrieri, artigiani e commercianti - piuttosto che alla storica Cooperativa dei lavoratori della terra di Medicina, attiva dal 1889.dettagli
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14 novembre 1951L'alluvione del Polesine e il borgo "Madonna di San Luca" a BosaroUna gigantesca alluvione devasta il Polesine. Dopo diversi giorni di pioggia continua, nel pomeriggio del 14 novembre il fiume Po rompe a Paviole, Bosco e Malcantone di Occhiobello, distruggendo oltre 500 metri di argine. In poche ore vengono allagati circa 40.000 ettari di terreni. Numerose persone perdono la vita all'alba del 15 novembre nei pressi di Frassinelle, dove un camion è travolto dalle acque limacciose della rotta. I danni dell'alluvione sono incalcolabili. Oltre 180 mila persone rimangono senza tetto. L'acqua invade tutta la provincia di Rovigo; il capoluogo e numerosi villaggi sono evacuati. Molti saranno costretti a lasciare per sempre i loro paesi. Oltre diecimila profughi saranno accolti a Bologna e in provincia. Tra il 9 dicembre 1951 e il 20 aprile 1952 una mensa finanziata dall'Associazione Industriali bolognese distribuirà quotidianamente un pasto completo e una refezione serale a circa 400 profughi. Gestiti da vari enti, quali l'ECA, le ACLI, la Pontificia Commissione di Assistenza, verranno allestiti 34 centri di raccolta e 43 "convivenze", ovvero piccoli punti di accoglienza per meno di 30 persone. Ancora nella primavera del 1952 rimarranno aperti sette centri per circa 2.500 sfollati. Nel 1953 a Bosaro (RO), il più piccolo comune del Polesine, sarà progettato dall'architetto Luigi D'Andrea - e realizzato a tempi di record - il Borgo “Madonna di San Luca”, un villaggio per sinistrati ai piedi dell'argine di Canalbianco, frutto di una sottoscrizione tra i lettori del "Giornale dell'Emilia". Attorno ad un’ampia piazza saranno sistemate 16 abitazioni unifamiliari. L’Associazione degli industriali italiani farà costruire il nuovo municipio, mentre a cura dell’Ente Nazionale per la Distribuzione dei Soccorsi in Italia (E.N.D.S.I.) sorgerà il Centro sociale con annesso teatro.dettagli