Dopo lunghe discussioni e contrasti viene approvato il piano urbanistico dell'architetto Alberto Legnani (1898-1954) per la ricostruzione di Pianoro.

Il paese, a pochi chilometri a sud di Bologna, lungo la statale della Futa e nei pressi della ferrovia Direttissima, è probabilmente il più sinistrato d'Italia a causa della guerra.

Sulla linea del fronte per tutto l'inverno del 1944, è stato distrutto al 98% e gli abitanti hanno dovuto abbandonarlo, spostandosi quasi tutti in città. Per questo è stato denominato “Cassino del Nord". Come riporta una testimonianza coeva:

“Quando si afferma che Pianoro è l’autentica Cassino dell’Alta Italia, non si commette né esagerazione, né arbitrio. Basta avere gli occhi per vedere! Dal vecchio centro municipale fino alle più lontane frazioni, è tutto un reggimento di rovine in ordine sparso. Macerie all’ammasso, si direbbe”.

Il piano di ricostruzione prevede lo spostamento dell’abitato in località Tombo, circa due chilometri più a nord in direzione di Bologna.

Dopo le baracche, le prime case saranno realizzate con gli aiuti del piano Marshall secondo la tipologia anglosassone della villetta a schiera unifamiliare. Ai lati del viale principale saranno piantati pini marittimi, caso unico nella provincia di Bologna.

Nel 1956-57, sempre su progetto di Legnani, verrà edificata la chiesa parrocchiale della Madonna di Lourdes. In facciata sarà collocato un gruppo ceramico di Angelo Biancini, artista di scuola faentina. All’interno verranno ospitate opere d’arte provenienti da chiese e istituti bolognesi.

Nel 1953 sul muro del Palazzo comunale di Pianoro Nuovo sarà collocata una lapide con queste parole:

Selvaggia titanica guerra
fra eserciti stranieri
sul sacro suolo d’Italia
negli anni 1944-45
ogni abituro ogni casa ogni villa ogni edificio
di questo comune
smantellò distrusse
spietatamente
arrecando ovunque
miseria e morte

Il 25 aprile 1972 verrà inaugurato il monumento alle vittime della Guerra e della Resistenza, opera dello scultore Giorgio Lenzi. Dello stesso sarà anche il monumento ai Partigiani di Pian di Macina (1988)