Dal 22 maggio al 9 giugno si intensificano gli scioperi dei braccianti e delle mondine contro gli agrari per il rinnovo dei contratti di lavoro. La Confida ricorre al crumiraggio e nascono numerosi incidenti.

Al termine della vertenza la Federbraccianti strappa un accordo soddisfacente, comprendente la tredicesima, l'esclusione del cottimo e la giornata lavorativa di sette ore.

Inoltre gli agrari si impegnano a reinvestire una parte della rendita in lavori di miglioria e trasformazione fondiaria.

Mentre negli altri comuni l’agitazione rientra, i braccianti di Argelato scioperano altri 23 giorni nell’azienda Talon, dove si coltivano in larga scala grano e tabacco e sono in funzione due grandi stalle.

La sospensione della cura del bestiame porta all’ingaggio di crumiri e a scontri con la polizia. “La lotta assume proporzioni tali da annoverarla tra gli scontri più duri e tremendi condotti nel dopoguerra nella pianura bolognese” (Arbizzani).

Lo scontro più duro avviene il 5 giugno, quando il marchese Talon decide di trasferire in un’altra azienda i cavalli da corsa e il bestiame.

All’arrivo del camion dei crumiri, migliaia di scioperanti, comprese le mondine di Bentivoglio, richiamati da corni e sirene, accorrono a S. Donnino. Anche la Celere interviene con camionette e autoblindo e sferra numerose cariche, lanciando lacrimogeni.

Al termine degli scontri vengono arrestate 17 donne e due uomini, tra i quali un capolega, che rimarranno rinchiusi a San Giovanni in Monte fino ad agosto.