Disoccupazione a livelli record
Il 3 gennaio si svolge la “Giornata del disoccupato”, promossa dalla Camera Confederale del Lavoro e dall'ENAL provinciale. Davanti al sacrario dei caduti di piazza Nettuno un altoparlante installato su un autocarro invita a versare un contributo di solidarietà.
La disoccupazione industriale tocca a Bologna livelli record dalla fine della guerra. Nel 1948 raggiungerà le 40.000 unità, circa un terzo della forza lavoro disponibile.
Diverse fabbriche stentano a riprendersi dopo il conflitto. Alla grave crisi della Ducati, si accompagna quella di molte aziende più piccole, che hanno subito bombardamenti e trasferimenti di impianti o si trovano ad affrontare problemi di riconversione e ammodernamento tecnologico.
La disoccupazione rimane molto elevata anche nelle campagne, soprattutto tra i braccianti. La tendenza sarà invertita decisamente solo dai primi anni Cinquanta, quando la produzione e l'occupazione supereranno nuovamente i livelli prebellici.
Altrettanto drammatico è il problema della casa. I centri profughi accolgono ancora migliaia di persone in condizioni disperate.
Appena migliorate appaiono solo l'assistenza sanitaria e quella per l'infanzia, per le quali il Comune ha fornito qualche operatore in più.
- Cento anni sono un giorno. 1893-1993. Il centenario della Camera del Lavoro di Bologna nelle immagini dell'archivio storico, s.l., Musea, 1993, p. 78
- Gianfranco Paganelli, La storia siamo anche noi... Quarantennale del Centro Santa Viola, Bologna, Casa di Quartiere, Centro sociale, ricreativo e culturale "Santa Viola" APS, 2020, p. 152
- Vera Zamagni, L'economia, in Renato Zangheri, Bologna, Roma (ecc.), Laterza, 1986, p. 294 e sgg.