Processo al maggiore Agostino Fortunati "fucilatore di partigiani"
Inizia presso la Corte d’Appello Speciale di Bologna il processo contro il maggiore Agostino Fortunati (1902-?). Durante il periodo della Repubblica Sociale è stato giudice del tribunale provinciale straordinario, capo dell'ufficio politico del PFR di Bologna, ufficiale della polizia ausiliaria, capo dell’ufficio politico della Questura.
E’ inquisito per collaborazionismo con i Tedeschi e per altri venti capi d’imputazione, tra i quali l’aver coordinato e diretto l’azione contro la base partigiana dell’Università, in cui morirono sei giovani militanti azionisti. Dopo la cattura essi furono torturati, fucilati sommariamente e lasciati insepolti.
Un testimone riferirà che al termine della battaglia il maggiore “urlava ordini tagliando nervosamente l’aria con un frustino” e con le armi in pugno cercava un muro per la fucilazione dei partigiani catturati. Fucilazione alla quale poi presenziò.
La sentenza del 17 luglio preciserà il suo ruolo nell’occasione:
“Fortunati ammette la partecipazione alla perquisizione dei sotterranei dell’Istituto di Geografia, dove sono rinvenute armi e munizioni, ma nega di aver sparato. Le sue dichiarazioni sono smentite da molteplici testimoni oculari”.
La Corte lo condannerà a morte mediante fucilazione, ma la sentenza verrà annullata in Cassazione il 29 gennaio 1947 per vizio di forma. La Corte d’Assise di Modena trasformerà poi la condanna a morte in vent’anni di carcere.
Secondo alcuni studiosi la condanna verrà scontata “senza riduzione della pena”. Secondo altri il reato sarà dichiarato estinto per amnistia.
- La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, a cura di Luciano Bergonzini, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, vol. 4: Manifesti, opuscoli e fogli volanti, a cura di Luigi Arbizzani, 1975, p. 402, 682
- Ivan Spada, Il fascismo a Bologna. Storia delle camicie nere all'ombra delle due torri (1919-1945), Roma, Red Star Press, 2021, pp. 238-239
- Studenti per la democrazia: la rivolta dei giovani contro il nazifascismo, a cura di Gian Paolo Brizzi, Bologna, CLUEB, 2005, p. 20