"Terroristi" giustiziati in piazza Nettuno
Spacciandosi per antifascisti del Comitato di Liberazione, alcuni militi della GNR riescono a condurre all'UPI i gappisti Giovanni Bortolani, i fratelli Decimo e Amato Muzzi, Luciano Cervellati e Guerrino Galletti.
Convinti di essere nella sede del partito comunista clandestino, rivelano la loro attività e le loro "idee antinazionali".
Il 14 luglio legati con le braccia dietro la schiena vengono condotti in piazza del Nettuno e fucilati dai militi della compagnia autonoma (CAS) di Renato Tartarotti, che osserva la scena “con un ghigno ironico”.
Secondo alcuni testimoni le vittime presentano segni di torture. Un milite scrive sul muro di Palazzo d'Accursio: “Posto di ristoro dei partigiani”.
Il "Resto del Carlino" informa che cinque "terroristi" sono stati giustiziati per disposizione del Capo della Provincia.
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- Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 72
- Alberto Mandreoli, Il fascismo della Repubblica Sociale a processo. Sentenze e amnistia (Bologna 1945-1950), Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2017, p. 38
- Toni Rovatti, La violenza della guera civile: esecuzioni, rappresaglie, stragi, in: La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, pp. 497-498
- Renato Sasdelli, Fascismo e tortura a Bologna. La violenza fascista durante il Regime e la RSI, Bologna, Pendragon, Istituto per la storia e le memorie del 900 Parri, 2017, pp. 111-112