Sciopero contro il decreto anti-sciopero
Alle 10 del mattino del 22 giugno scendono in lotta gli operai della Ducati di Bazzano e di Crespellano.
E' una risposta al decreto legislativo pubblicato il giorno precedente, che introduce la pena di morte per chi organizza scioperi e serrate e stabilisce pesanti pene detentive per i partecipanti.
A Bazzano in pochi minuti si svuotano i reparti e gli operai riempiono l'ampio salone d'ingresso della fabbrica.
Issatosi sopra un tavolo trascinato al centro del salone, Celestino Cassoli, uno degli attivisti comunisti in prima fila nell'attività antifascista e nel sabotaggio della produzione bellica, tiene un breve comizio.
A Crespellano le modalità della fermata sul lavoro sono analoghe. Sono state concordate in precedenza in una riunione clandestina di operai, presente Giorgio Volpi, dirigente del PC proveniente da Bologna.
Dopo lo sciopero, Cassoli lascerà la fabbrica e diventerà partigiano, entrando a far parte della 63a brigata Garibaldi “Bolero”.
- Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno. Documenti e testimonianze, a cura di Graziano Zappi (Mirco), Bologna, Libreria Beriozka, 1988, p, 113
- Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza, Torino, Bollati Boringhieri, 1991, p. 341
- Le valli del Samoggia e del Lavino nella storia. Itinerari luoghi personeggi, a cura di Michelangelo Abatantuono, Giancarlo Dalle Donne, Elisa Zanoli, Comunità Montana Unione dei Comuni Valle del Samoggia, 2006