Sciopero alla Ducati di Bazzano
I dipendenti della Ducati di Bazzano scendono per qualche ora in sciopero. Chiedono un aumento salariale, il pagamento degli arretrati, la concessione di una indennità di trasferimento - essi vengono in gran parte da Bologna - e un miglioramento della mensa.
Ottengono che non vi siano rappresaglie nei confronti dei partecipanti all'agitazione, ma i miglioramenti promessi verranno disattesi dai proprietari.
Altri scioperi si susseguiranno a Bologna nelle settimane successive: alla Sasib, alla Calzoni, all'ACMA: tutte fabbriche impegnate nella produzione bellica per i tedeschi.
L’organizzazione antifascista si svilupperà sempre più e nelle fabbriche cominceranno a circolare manifesti e giornali clandestini.
- Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 16
- Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Lotte e libertà in Emilia-Romagna, 1943-1945, Bologna, APE, 1973, p. 37
- Mauro Maggiorani, Matteo Mezzadri, Vincenzo Sardone, Resistere, ricominciare. La comunità di Bazzano dal fascismo alla ricostruzione, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2003, p. 126
- La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, a cura di Luciano Bergonzini, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, vol. 4: Manifesti, opuscoli e fogli volanti, redatto e curato da Luigi Arbizzani, 1975, p. 67