I nazifascisti rastrellano civili a Zola e a Bologna
Il 26 luglio un reparto di SS e un drappello di brigate nere comandate da Walter Salmi compiono un rastrellamento di civili a Lavino, frazione di Zola Predosa. Vengono perquisite diverse case e gli uomini concentrati sul ponte del torrente, che attraversa l’abitato.
Il giorno seguente la milizia rastrella le vie del centro di Bologna. Organizzatore e capo dell’operazione è il capitano Renato Tartarotti, che, secondo uno degli arrestati, “non risparmia percosse e bastonate”. Circa 120 giovani sono prelevati con la forza e deportati in Germania.
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- Lavino capoluogo - Zola Predosa (BO)
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- Lavino capoluogo - Zola Predosa (BO)
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- Lavino capoluogo - Zola Predosa (BO)
- V. Cuccoli, Zola Predosa nella bufera (8 settembre 1943-31 maggio 1945), s.l., s.e., 1968
- Alberto Mandreoli, Il fascismo della Repubblica Sociale a processo. Sentenze e amnistia (Bologna 1945-1950), Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2017, pp. 38, 46-47