Attentati contro Pericle Ducati e Umberto Amaduzzi
Il prof. Pericle Ducati (1880-1944), archeologo e direttore del Museo Civico, che ha aderito alla RSI, subisce un attentato da parte dei partigiani. Ferito gravemente, morirà alcune settimane dopo a Cortina d'Ampezzo.
Assieme a Pierluigi Dagnino, Seniore della Milizia, a Giovanni Cosimini e al notaio Umberto Amaduzzi (1900-1944), faceva parte del Tribunale straordinario di Firenze, che i partigiani hanno deciso sciogliere con le armi.
I tribunali straordinari provinciali sono stati istituiti da Mussolini per giudicare “casi di tradimento e di fellonia”, cioè casi di iscritti al PNF passati al nemico, dopo aver ricoperto cariche e ricevuto onori nel Ventennio.
La stessa sorte di Ducati toccherà al presidente Amaduzzi, assassinato dai gappisti a Bologna il 23 marzo 1944. Sarà sostituito da Giorgio Pini (1899-1987), direttore del "Resto del Carlino" e amico personale di Mussolini.
Il tribunale provinciale straordinario di Bologna, nominato da Mussolini il 23 dicembre 1943 e insediato dal 15 gennaio 1944, è invece composto da quattro fascisti inviati da Padova: sono Gianfranco Vivarelli, presidente, Pio Leoni, Dino Prisco e Augusto Cantagalli, pubblico accusatore, più tardi sostituito da da Guelfo Negri di Ravenna.
Il prefetto Fantozzi lamenterà lo scarso funzionamento di questo tribunale per le continue assenze di alcuni membri.
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- Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, p. 14
- Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, p. 48
- Sivio Bertoldi, Salò. Vita e morte della Repubblica sociale italiana, Milano, Rizzoli, 1978, pp. 228-229
- Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, p. 136
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