Prima di Marzabotto: gli eccidi nazifascisti a Sant'Anna di Stazzema e in altre località toscane
Alle prime luci dell'alba del 12 agosto circa 250-300 soldati delle SS, divisi in quattro colonne, accerchiano la zona di Sant'Anna di Stazzema, sulle montagne della Versilia.
Appartengono al II battaglione del 35° Reggimento della XVI divisione corazzata "Reichsführer-SS" del generale Max Simon. Sono comandati da Anton Galler, ufficiale nazista con esperienze a Dachau e nei lager polacchi, e guidati da italiani fascisti.
La violenza dei nazisti travolge tutta la comunità di Sant'Anna, comprese molte persone qui sfollate per sfuggire ai combattimenti e ai bombardamenti del litorale.
Nel giro di poche ore vengono massacrate oltre 500 persone, in gran parte bambini, donne e anziani, che vengono brutalmente rastrellati, picchiati, chiusi nelle stalle o nelle case e uccisi a colpi di mitra e bombe a mano. Quindi gli edifici vengono dati alle fiamme, per cancellare il più possibile ogni traccia.
Il più piccolo tra i bimbi sterminati è Anna, di appena 20 giorni. Evelina viene uccisa mentre ha le doglie del parto. Il prete Innocenzo è freddato sulla piazza della chiesa assieme a decine di abitanti. Gli otto fratellini Tucci, sfollati da Livorno assieme alla loro mamma, sono tutti massacrati.
La strage di Sant'Anna, assieme a molte altre nella Toscana settentrionale e in Emilia, è legata all'andamento del fronte della Linea Gotica e alla bonifica di determinate zone dalla presenza dei partigiani. Solo in Toscana moriranno circa 3.600 persone, in gran parte civili innocenti.
Tra i reparti che dimostrano una enorme capacità repressiva e distruttiva e una durezza e crudeltà inaudite vi sono quelli della divisione "Hermann Göring" e soprattutto della 16a divisione corazzata "Reichsführer-SS", i cui uomini, nazisti fanatici, hanno fatto esperienza nei reparti "Totenkopf" durante la guerra ad Oriente e nei campi di sterminio.
Questa divisione combatte in Toscana da fine giugno. Il suo ciclo operativo prevede la risoluzione della "questione partigiana", con una lunga serie di rastrellamenti, arresti, invio di adulti al lavoro coatto, stragi della popolazione civile.
Il 19 agosto, ad esempio, il battaglione esplorante della 16a divisione "Panzergrenadieren SS", comandato dal maggiore Walter Reder, compie una feroce rappresaglia sulla popolazione civile a Valla di S.Terenzo Monti, dove le mitragliatrici falciano 107 persone, quasi tutti donne, bambini e anziani.
A Bardine vengono massacrati 53 prigionieri in risposta ad un attentato dei partigiani. Per l'alto numero di neonati uccisi, l'eccidio di Valla verrà ricordato come “la strage degli innocenti”.
Tra il 24 e il 27 agosto la stessa unità nazista che colpirà a Monte Sole, assieme a militi fascisti italiani, investe il paese di Vinca, sulle Alpi Apuane e compie un eccidio spaventoso, con strupri e violenze sulla popolazione, devastazioni e incendi. Alla fine si contano 174 vittime a Vinca e nelle località di Gragnola, Monzone, Piandimolino.
La divisione SS passerà poi a settembre nelle valli del Setta e del Reno e sarà protagonista, tra le tante atrocità, dell'eccidio di Marzabotto Monte Sole.
Il processo per il massacro di Sant'Anna di Stazzema si svolgerà solo nel 2005, dopo la scoperta del cosiddetto "armadio della vergogna", operazione di occultamento delle stragi naziste, che ha permesso di coprire a lungo anche quelle compiute dall'esercito italiano in Africa, in Grecia e nei Balcani.
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