La cattura e la scomparsa di Mario Jacchia
I fascisti irrompono a Parma nella sede del comando militare partigiano dell'Emilia Nord-Ovest e catturano Mario Jacchia (Rossini, 1896-1944), che cerca fino all'ultimo di guadagnare tempo per favorire la fuga dei compagni. Trasferito al comando della polizia di sicurezza tedesca, viene barbaramente torturato.
Jacchia appartiene a una nota famiglia di professionisti ebrei bolognesi. E' stato fervente nazionalista, ufficiale nella prima guerra mondiale, più volte ferito e decorato. Dopo la guerra ha aderito prima a un gruppo paramilitare nazionalista, poi al fascio di Leandro Arpinati.
Si è allontanato dalla destra dopo l'aggressione al padre e l'incendio del suo studio. Con l'approvazione delle leggi razziali del 1938 è passato con decisione all'antifascismo, divenendo uno dei fondatori del Partito d'Azione a Bologna.
Dopo interminabili sevizie Jacchia viene soppresso e il suo corpo non sarà mai più ritrovato. Il comando della GNR sosterrà di aver rinvenuto nelle sue tasche un elenco di un centinaio di antifascisti, per la maggior parte liberi professionisti.
Nella cosiddetta "lista Jacchia", quasi certamente fabbricata ad arte dall'Ufficio Politico della GNR e dalla Questura, figurano anche i nomi di persone, come Francesco Pecori, Giorgio Maccaferri, Pietro Busacchi, Cesare Zuccardi Merli, Pasquale Vetuschi, che saranno di lì a poco eliminati da sicari fascisti.
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 167-169
- Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 176
- Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 -aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, pp. 142-143
- Carlo D'Adamo, William Pedrini, Un passato che non passa. Il documentario fotografico di D'Aiutolo e Parisi, Bologna, Pendragon, 2012, pp. 65-71
- Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp. 153-154
- La lista Jacchia è vera o falsa?, in: 50° della Resistenza, numero unico di “Resistenza oggi Bologna”, a cura di Giuseppe Brini, Bologna, ANPI provinciale, 1995, pp. 149-150
- Marco Marozzi, Bologna bella e carogna, Argelato, Minerva, 2020, pp. 19-21
- Giuseppe Martelli, Gli alpini della bolognese-romagnola, 1922-1997: 75 anni di storia, Bologna, Civitas, 1997, pp. 101-103
- Gianfranco Paganelli, Bologna ricorda 1998. Ricerca sulle lapidi esterne situate entro la cerchia delle mura conclusasi nel dicembre 1997, Bologna, Centro sociale anziani Santa Viola, stampa 1998, p. 29
- Lucio Pardo, Carolina Delburgo, Barbarie sotto le due torri. Leggi razziali e Shoah a Bologna, s.l., s.e., 2018, pp. [74-75]
- La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, pp. 98-99, 164
- Renato Sasdelli, Fascismo e tortura a Bologna. La violenza fascista durante il Regime e la RSI, Bologna, Pendragon, Istituto per la storia e le memorie del 900 Parri, 2017, pp. 312-314
- Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, pp. 127-128