La 4a Brigata "Romagna", poi 36a Brigata d'assalto Garibaldi "Bianconcini"
Sul monte Faggiola, al confine tra Emilia e Toscana, in un casolare abbandonato conosciuto come la Dogana, è costituita la 4a Brigata Garibaldi, guidata dal ten. Libero Lossanti (Capitano Lorenzini, 1919-1944), già organizzatore dei partigiani inviati in Veneto dal Partito comunista clandestino.
La nuova formazione sull'Appennino accoglie imolesi, faentini e bolognesi, alcuni dei quali reduci dal rastrellamento delle brigate romagnole sul monte Falterona.
Circa un mese più tardi, ad essa si unirà il gruppo di combattenti formato da Guerrino De Giovanni a Monterenzio, nella valle dell'Idice.
Dopo l'entusiasmante occupazione militare di Palazzuolo sul Senio, con la distruzione dei registri di leva e la distribuzione del grano alla popolazione, il comandante Lorenzini (Medaglia d'oro al V.M.) sarà catturato e ucciso dai nazisti durante una missione ai Prati della Faggiola (14 giugno).
Il comando della brigata sarà allora assegnato, per unanime consenso, a Luigi Tinti (Bob), mentre Guido Gualandi (Moro) diventerà il Commissario politico.
In luglio la 4a Brigata diventerà 36a e sarà intitolata, su indicazione del CUMER, ad Alessandro Bianconcini (1909-1944), professore di violoncello imolese, antifascista e volontario di Spagna, fucilato dai fascisti a Bologna al Poligono di Tiro il 27 gennaio 1944.
Operante sull'Appennino imolese e faentino, tra il passo Casaglia e il Giogo di Scarperia, la formazione partigiana imolese arriverà ad inquadrare circa 1.200 uomini, divisi in venti compagnie, divenendo una delle più numerose e agguerrite dell'Emilia.
Sarà capace di tenere sotto controllo alcune arterie di importanza strategica, come la Faentina, la Montanara e la Casolana, fornita di armi dagli Alleati, attraverso due lanci sui monti Faggiola (23 giugno) e Carzolano (19 luglio).
Nel settembre 1944 sarà strutturata in quattro battaglioni di circa trecento uomini, affidati a Edmondo Golinelli (Libero), Ivo Mazzanti (Ivo), Carlo Nicoli (Carlo) e Guerrino De Giovanni (Guerrino).
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