La battaglia di Biserno
Tra il 6 e il 24 aprile la divisione Hermann Goring, assieme a reparti di SS e della GNR italiana compie tra il Casentino e la Romagna una imponente operazione volta a ripulire della presenza partigiana una zona ritenuta strategica per la ritirata dell’esercito tedesco.
Il 12 aprile il sentiero di crinale sopra il piccolo borgo di Biserno, a pochi chilometri da Ridracoli e da Santa Sofia, è il teatro della battaglia più cruenta del grande rastrellamento.
I soldati tedeschi che avanzano allo scoperto vengono colpiti duramente dalla mitraglia e devono mettersi al riparo. Uno dei partigiani scampati ricorderà:
“Non ebbi mai occasione di vedere un effetto così disastroso causato dal fuoco della mitraglia. La fila indiana di tedeschi che si trovava scoperta e sotto il fuoco delle nostre armi, sparisce come per incanto. Dai pendii scoscesi ruzzolano parecchi cadaveri”.
Ma un'altra colonna prende alle spalle i partigiani, sparando coi mortai. Verso mezzogiorno il fuoco nemico “comincia a decimare la compagnia”.
Una parte della brigata riesce a sottrarsi all'accerchiamento nazifascista, portando con sè i feriti, poi nascosti in una capanna di Seghettina.
Al termine della battaglia sul terreno rimangono i corpi di undici partigiani, tra i quali quello di Amos Calderoni, comandante della 12a compagnia dell’8a Brigata Garibaldi e del commissario politico della stessa Terzo Lori. Altri ancora risultano dispersi.
Gli ultimi uomini rimasti a copertura della ritirata si sono difesi fino alla fine, ma sono stati falciati dalla mitraglia nel disperato tentativo di trovare un riparo più sicuro.
La sera del 12 aprile i tedeschi possono conquistare a San Paolo in Alpe la zona scelta dal Comitato provinciale di liberazione nazionale per il lancio di armi e rifornimenti ai partigiani da parte degli Alleati. Nel paese vengono bruciate la chiesa e le abitazioni civili.
- Aniceto Antilopi, Dolore e libertà. Fotografie della Linea Gotica, con otto disegni di Adelfo Cecchelli, Gaggio Montano, Gruppo di studi "Gente di Gaggio", 2015, pp. 179-181, 184-185 (foto)
- La Battaglia di Biserno. 12 aprile 1944. In due inediti, s.l., s.e., 2000
- Biserno 1944. Memorie da non disperdere, Forlì, ANPI, 1985, 1 videocassetta (VHS)
- Nicola Fedel, Rita Piccoli, Edizione critica del Rapporto Tabarri. Rapporto generale sull'attività militare in Romagna (dall'8 settembre 1943 al 15 maggio 1944), Milano, Fondazione Comandante Libero, 2014, pp. 333-334
- Sergio Flamigni, Luciano Marzocchi, Resistenza in Romagna. Antifascismo, partigiani e popolo in provincia di Forlì, Milano, La pietra, 1969, pp. 181-182
- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, I Segni della Memoria e i luoghi della Resistenza nel Parco, Firenze S.E.L.C.A., s.d., 1 carta tematica, 1:60.000
- Francesco Pasetto, Itinerari casentinesi in altura. Guida escursionistica e storica, con note di botanica di Fabio e Marina Clauser, Stia, Arti grafiche Cianferoni, 2008, pp. 45-46
- La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna. Per un atlante delle stragi naziste in Italia, a cura di Luciano Casali e Dianella Gagliani, Napoli-Roma, L'ancora, 2008, p. 193
- Il quaderno dell'Aprile. Documenti e testimonianze sulla battaglia di Biserno 1944, Biserno 12 aprile 2004, Alfonsine, Tipolitografica alfonsinese, 2004
- Le stragi nazifasciste in Toscana, 1943-45, Roma, Carocci, vol. 1: Guida bibliografica alla memoria, a cura di Valeria Galimi e Simone Duranti, 2003, p. 88