Grande rastrellamento contro la 36a Brigata Garibaldi
Tra il 9 e il 13 agosto i Tedeschi compiono un grande rastrellamento contro la 36a Brigata Garibaldi. Esso si prefigge la sconfitta definitiva della formazione partigiana imolese, che opera a cavallo dei monti Faggiola, Bastia e Carzolano.
Durante la cosiddetta Battaglia del Rovigo - un torrente nei pressi di Castel del Rio - la brigata riesce a resistere e a mantenere il collegamento tra i reparti.
Attorno a Monte Bastia, tra Firenzuola e Palazzuolo sul Senio (FI), i Tedeschi tentano invano, con una serie di azioni concentriche, di sloggiare i reparti partigiani, che occupano caparbiamente il loro retrofronte.
Gli scontri a fuoco durano diversi giorni. L' 11 agosto a Capanna Marcone un battaglione di fanteria tedesco viene assalito dalla compagnia di Guerrino De Giovanni e subisce gravi perdite. Sette sono le vittime tra i partigiani.
Nei giorni seguenti numerosi tentativi dei Tedeschi di sloggiare i partigiani dalle loro postazioni sulla Bastia e sul Carzolano - da essi ritenuti punti strategici della Linea Gotica - rimangono infruttuosi.
Il 23 agosto la 36a Brigata, sottoposta al tiro di cannoni pesanti, si ritira nella valle del Sintria e il comando si installa a Molino Boldrino.
Fino a settembre le compagnie partiranno da qui per colpire in varie direzioni le postazioni tedesche e fasciste.
Il 12 settembre, dopo lo scontro vittorioso di Castagno, la brigata si trasferirà nella valletta di Rio Cò, tra la chiesa di Purocielo e Cà di Malanca, dove, in previsione dell'imminente avanzata alleata, si preparerà a dividersi in battaglioni per partecipare alla liberazione delle città emiliane.
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 185
- Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 92 (ill.: schema dei combattimenti della 36a bgt), 99-100, 106-109, 120 (foto)
- Luciano Bergonzini, Quelli che non si arresero, Roma, Editori riuniti, 1957, p. 158 sgg.
- Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp. 285-286
- Sara Prati, La Resistenza a Castel San Pietro, a cura del Comitato per il Trentennale della Resistenza, Imola, Grafiche Galeati, 1975, pp. 36-37
- Adler Raffaelli, Guerra e liberazione: Romagna 1943-1945, Bologna, Editcomp, 1995, vol. 1: Storiografia, p. 131
- La Resistenza racconta. Fatti e figure della guerra di liberazione, a cura di Paolo Pescetti e Adolfo Scalpelli, Milano, Il calendario del popolo editore, 1965, p. 148
- Werther Romani, Mauro Maggiorani, Guerra e Resistenza a San Lazzaro di Savena, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2000, p. 25