Evacuazione dei civili dalle zone del fronte
Il 18 ottobre gli abitanti di Cereglio, Rodiano e del territorio a sud di Tolè ricevono dal comando tedesco l'ordine di sfollare entro un'ora.
Sono costretti ad abbandonare nella fretta quasi tutto il bestiame e le masserizie. I profughi si concentrano a Tolè, provenienti anche da Vergato e Liserna.
A partire dal 4 novembre anche nel territorio della Valle di Setta i soldati della 24a Brigata Guardie inglese e i carabinieri italiani costringono oltre duemila persone a liberare la fascia di territorio a ridosso del fronte.
Per un chilometro la presenza dei civili è completamente interdetta, mentre per un ulteriore chilometro è ammessa una persona per famiglia per il governo degli animali.
Centinaia di persone vengono caricate a forza su camion e trasferite a Firenze nella “lugubre” caserma di via della Scala, vicina alla stazione.
Qui sono raccolte in vasti stanzoni e dormono sul pavimento, su giacigli fatti con due coperte militari di lana piene di pidocchi (D. Zanini). Tutti vengono nutriti ogni giorno con una specie di farinata di piselli e ceci.
Per alcuni, dopo mesi di sofferenze e privazioni nei rifugi scavati nella “terra di nessuno” continuamente bombardata, il centro profughi di via della Scala è un luogo sicuro e accogliente: “Siamo stati trattati bene, si mangiava all'americana. C'erano i formaggini in scatola che erano una bontà”.
Molti profughi proseguiranno il loro viaggio verso la provincia senese e alcuni arriveranno fino a Roma-Cinecittà.
A partire dal 15 ottobre i Tedeschi faranno sfollare i civili dalla zona di Panico e dal 15 novembre li cacciano da Marzabotto, spingendoli verso Bologna.
L'evacuazione delle zone operative ha lo scopo di eliminare spie e "ribelli", ma anche di mettere gli edifici a disposizione delle truppe. Lo sfollamento è attuato da entrambe gli eserciti fino a una distanza di circa dieci chilometri dal fronte, chiamata "fascia di sicurezza".
- Giampietro Lippi, La Stella rossa a Monte Sole. Uomini, fatti, cronache, storie della brigata partigiana Stella rossa Lupo Leone, Bologna, Ponte nuovo, 1989, pp. 256-257
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Giacomo e Giuseppe Savini, Cinni di guerra. Memorie e fantasie dei bimbi che videro passare il fronte, Argelato, Minerva, 2020, pp. 84-85
- Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, pp. 52, 63-64
- Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 564-565