La ritirata tedesca e la distruzione di fabbriche e impianti
Tra il luglio 1943 e l'ottobre 1944 i tedeschi distruggono a Bologna circa 400 stabilimenti industriali considerati importanti dal punto di vista bellico.
La maggior parte delle fabbriche viene demolita tra settembre e ottobre 1944, quando, dopo lo sfondamento della Linea Gotica, appare oramai imminente l'arrivo degli Alleati.
Il CLN regionale, venuto a conoscenza che il comando tedesco di occupazione "ha preordinato la distruzione a mezzo di mine degli impianti di pubblica utilità (acquedotto, gas, luce, ecc.) della città di Bologna", ordina ai funzionari pubblici di fare il possibile per impedire l’esecuzione di questo piano.
Si teme inoltre che avvenga a Bologna ciò che è stato in altre città della regione, dove l’esercito tedesco ha provveduto alla distruzione di "impianti e stabilimenti interessanti anche l'approvigionamento e l'alimentazione delle popolazioni civili (molini, pastifici, zuccherifici, fabbriche di conserve alimentari, depositi di combustibili e di prodotti vari)”.
- Luciano Bergonzini, Politica ed economia a Bologna nei venti mesi dell'occupazione nazista, Imola, Galeati, 1969, p. 89
- Lutz Klinkhammer, L'amministrazione tedesca di Bologna e il crollo della Linea Gotica, in Bologna in guerra, 1940-1945, a cura di Brunella Dalla Casa e Alberto Preti, Milano, F. Angeli, 1995, p. 141
- La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, a cura di Luciano Bergonzini, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, vol. 4: Manifesti, opuscoli e fogli volanti, redatto e curato da Luigi Arbizzani, 1975, pp. 364-368
- Sergio Soglia, Ribelli per la libertà, 1940-45. Ricordi, cronache, racconti, Bologna, Santarini, 1995, p. 120