Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

27 settembre 1943

Ordine di trasferimento in Germania degli stabilimenti Ducati

Via Antonio Cavalieri Ducati, 3, 40132 Bologna BO

Messi sotto controllo commissariale durante la guerra e destinati alla produzione bellica, gli stabilimenti Ducati, che arrivano ad occupare circa 7.000 operai nel 1943, ricevono l'ordine di trasferimento (Befehl) a Rosenheim in Germania.

E' minacciata la deportazione delle maestranze dallo stabilimento di Borgo Panigale (1.000 dipendenti residui) e dalle fabbriche decentrate di Bazzano (1.400 addetti per costruzioni radiotecniche) e Crespellano (1.500 addetti per impianti fluidotecnici) e la dispersione di attrezzature uniche al mondo.

La sezione micromeccanica e tecnica di Borgo Panigale (circa 600 lavoratori e 200 macchine) è collocata per ordine del comando tedesco a Crevalcore, dentro lo stabile dell'Istituto professionale “Marcello Malpighi” e nell'ammasso canapa. Vi si progettano “dispositivi per la produzione in serie di pezzi per macchine da guerra segrete”.

Il trasferimento di altre sezioni è in parte scongiurato da decentramenti parziali in località della provincia e in paesi del Nord Italia (Cavalese, Longare, Albizzate, Parona di Valpolicella, Saronno, Pianezza), mentre una parte delle macchine e delle materie prime sono trasportate in diversi nascondigli a Bologna.

Intanto la gamma dei prodotti Ducati si estende: dagli apparecchi trasmittenti agli strumenti ottici per la Marina, dalle spolette per bombe ai binocoli prismatici, dai telecomandi e alle pompe dei motori per aerei alle stazioni telegrafiche.

I fratelli Ducati in parte collaborano con gli occupanti tedeschi - Bruno rischierà per questo la fucilazione nel primo dopoguerra - in parte lavorano per assicurarsi nuovi progetti e prodotti per il tempo di pace.

Ad esempio, nella colonia comunale di Cavalese (TN) il gruppo ottico, che produce per i Tedeschi il binocolo “Bimar”, costruisce anche il piccolo proiettore “Gioia” per uso scolastico.

Nell'autunno 1944, alcuni dirigenti Ducati si recheranno a Firenze per assicurarsi la collaborazione dei migliori tecnici della Galileo e della San Giorgio. Qui sarà studiata una microcamera fotografica di alta classe, chiamata “Sogno”.

A Bologna sarà fondata la REOM, diretta dall'antifascista Frati, per la ricerca in campo radioelettrico. Verranno inoltre attivati una settantina di laboratori speciali segreti, chiamati Post.

Da qui usciranno i prodotti radio-elettro-ottico-meccanici che la Ducati sarà in grado di lanciare sul mercato già dalla Fiera di Milano del 1946, come il “Cucciolo”, piccolo motore a scoppio da 48 cc, studiato a Milano, in locali di fortuna, dagli ingegneri Rosi e Di Stefani.

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 99
  • Luigi Arbizzani, La Costituzione negata nelle fabbriche. Industria e repressione antioperaia nel Bolognese, 1947-1966, 2. ed. ampl. con Appendice 2001, Bologna, Pass, 2001, p. 21
  • Bologna 1938-1945: guida ai luoghi della guerra e della Resistenza, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 38
  • Bruno Cavalieri Ducati, Storia della Ducati, Rastignano (Bologna), Editografica, 1991, pp. 84-86
  • Marcello Cicognani, Motori e passione. Dal cuore dell’Emilia Romagna i grandi nomi che hanno fatto leggenda nel mondo, Treviso, Editoriale Programma, 2016, p. 66
  • Giorgio Pedrocco, Bologna industriale, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 1076-1077
  • Giorgio Pedrocco, L'industria di guerra in Emilia-Romagna tra bombardamenti, trasferimenti e razionamenti. Il caso bolognese, in: Al di qua e al di là della Linea Gotica. 1944-1945: aspetti sociali, politici e militari in Toscana e in Emilia-Romagna, a cura di Luigi Arbizzani, Bologna, Firenze, Regioni Emilia-Romagna e Toscana, 1993, p. 364
  • Donata Pracchi, Una fra le tante. Gabriella Zocca, memorie di Bologna, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 28-29
  • Dario Ventura, Sindacato e ricostruzione a Bologna, 1945-1948, Roma, Editrice sindacale italiana, 1981, p. 124
  • Anna Zucchini, Linceo Graziosi, Gli anni difficili. Antifascismo, ricostruzione post bellica e sviluppo industriale nei ricordi di due operai metalmeccanici, a cura di Giovanni Mottura, Rastignano (BO), Litosei, stampa 2001, pp. 59-61
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