Il Comitato di Liberazione Emilia-Romagna (CLNER) e il triumvirato insurrezionale comunista
Dal Comitato “Pace e Libertà”, che riunisce forze politiche ostili al regime - PCI, PSIUP e Partito d'Azione - il 19 settembre prende vita il Comitato regionale di Liberazione Emilia-Romagna (CLNER). Presto sarà costituito anche il Comando unico militare (CUMER), diretto da Ilio Barontini (Dario, 1890-1951).
Tra le componenti attive del CLNER, i comunisti sono i più contrari al cosiddetto “attendismo”, atteggiamento di rinuncia alla lotta armata teso ad evitare profondi contrasti con i tedeschi occupanti e le eventuali ritorsione sulla popolazione civile.
A stimolare l'iniziativa politica e militare antifascista si adopera, nei giorni successivi all'armistizio, il responsabile della direzione del Partito comunista Arturo Colombi (1900-1983), reduce dal confino a Ventotene, al quale succede dal 19 settembre Giuseppe Alberganti (Cristallo, 1898-1980), pronto a denunciare “la mentalità attesista e opportunista”, che ha prevalso anche nel suo partito.
Ex sindacalista e dirigente degli Arditi del Popolo, emigrato in Francia, commissario politico delle brigate Garibaldi nella guerra civile spagnola, confinato dal regime a Ventotene, Alberganti sarà uno dei leader più autorevoli della Resistenza in Emilia.
Farà parte, assieme a Barontini e a Renato Giachetti (sostituito poi da Giuseppe Dozza), del triumvirato insurrezionale comunista, l'organo di coordinamento delle brigate Garibaldi e della 7a Gap.
Composti di soli comunisti, i triumvirati insurrezionali sono presenti nelle principali città del nord. Hanno il compito di coordinare “l'azione politica e di massa del partito con l'azione militare delle formazioni partigiane” (Longo), ma soprattutto di “preparare quotidianamente l'insurrezione” e attuarla anche nel caso di non funzionamento degli organismi unitari.
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 203, 261-262
- Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, pp. 15-16
- Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel bolognese (luglio 1943-aprile 1945). Fotostoria, 3. ed., Bologna, Amministrazione provinciale di Bologna, 1976, p. 39 (foto: Arturo Colombi)
- Pier Giorgio Ardeni, Cento ragazzi e un capitano. La brigata Giustizia e Libertà Montagna e la Resistenza sui monti dell'alto Reno tra storia e memoria, con la collaborazione di Francesco Berti Arnoaldi Veli, Bologna, Pendragon, 2014, p. 33
- Luciano Bergonzini, Politica ed economia a Bologna nei venti mesi dell'occupazione nazista, Imola, Galeati, 1969, pp. 15-16, 33-34
- Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 47-48 (A. Colombi e G. Alberganti)
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Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp. 168-171
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Santo Peli, Storie di GAP. Terrorismo urbano e Resistenza, Torino, Einaudi, 2014, p. 239, nota 22
- La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, p. 104