Un tesoro sui colli
Per impedire la razzia delle sue riserve da parte dell'esercito tedesco, il Credito Italiano, una delle banche più grandi dell'epoca, le trasferisce in un forziere collocato in un luogo segreto sulle colline.
Si tratta di una caverna situata in via Siepelunga, fuori Porta Santo Stefano. E' scavata nell'arenaria, modificata artificialmente e con varie diramazioni.
Il lavoro di scavo è effettuato sotto una villa presa in affitto. La profondità di circa 80 metri preserva il “tesoro” da possibili bombardamenti e da ricerche indesiderate.
A seguito della terribile incursione del 15 aprile 1945, che danneggerà la villa e la grotta sottostante, il forziere si riterrà perduto. Verrà invece recuperato a guerra conclusa sotto il controllo della Guardia di Finanza.
- Piero Barucci, UniCredit, una storia dell'economia italiana. Dalla Banca di Genova al Credito Italiano 1870-1945, Roma, Bari, Laterza, 2021