Sfollati dalle città del nord
Dopo i primi bombardamenti sulle città del nord Italia, in particolare su Milano, che tra il 24 e il 25 ottobre subisce una pesante incursione aerea, giungono a Bologna molte famiglie di sfollati. Molti di essi proseguono verso le residenze estive della riviera romagnola, in parte vengono ospitati in città.
L'Amministrazione comunale bolognese comincerà a realizzare alloggi provvisori in città e nei centri vicini, come San Lazzaro, Castenaso, Trebbo e Casalecchio. A San Lazzaro sarà costruito un villaggio di una ventina di baracche in pietra e in legno, intitolato a Ettore Muti.
A sua volta Bologna sarà dichiarata soggetta a sfollamento dopo i primi bombardamenti dell'estate 1943, ma già dal dicembre 1942 si allontaneranno dalla città molte famiglie con abitazioni sulle colline o parenti in campagna, tanto da rendere inattuabile il piano di sfollamento predisposto a norma di legge nel 1939.
- Brunella Dalla Casa, 94 incursioni aeree: esodo e controesodo, in: "Resistenza oggi Bologna", numero unico, 1996, pp. 84-85
- La città di Bologna. Risorgere dalle macerie, Bologna, Tip. L. Parma, 1945
- Delenda Bononia: immagini dei bombardamenti 1943-1945, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Bologna, Patron, 1995, p. 36
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Werther Romani, Mauro Maggiorani, Guerra e Resistenza a San Lazzaro di Savena, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2000, p. 201