Sciopero all'ACMA
Il 9 luglio gli operai dell'ACMA si astengono dal lavoro. Chiedono la fine dei turni di lavoro notturni, aumenti di paga e un miglioramento della mensa.
E' uno dei primi scioperi in Italia durante la guerra. Nove operai tra i 15 e i 18 anni, ritenuti i promotori della manifestazione, subiranno condanne penali.
In dicembre scenderanno in lotta, con richieste analoghe, trecento operaie del calzaturificio Montanari, molte delle quali giovanissime.
Per tutto l'inverno tra il 1942 e il '43 in diverse fabbriche, come la Calzoni e la Barbieri e Burzi, si avranno agitazioni contro il taglio dei cottimi e per l'aumento delle paghe.
- Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 12
- Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 184
- Luciano Bergonzini, Politica ed economia a Bologna nei venti mesi dell'occupazione nazista, Imola, Galeati, 1969, p. 41
- Roberto Finzi, L'unità operaia contro il fascismo. Gli scioperi del marzo '43, Bologna, Consorzio provinciale pubblica lettura, 1974, pp. 106-107
- Mauro Maggiorani, Vincenzo Sardone, Libertà: i luoghi, i volti, le parole. Memorie dell'antifascismo e della Resistenza nel quartiere Savena di Bologna, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2004, p. 89
- Gianfranco Paganelli, La storia siamo anche noi... Quarantennale del Centro Santa Viola, Bologna, Casa di Quartiere, Centro sociale, ricreativo e culturale "Santa Viola" APS, 2020, p. 133