Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1942L'Ammasso CanapaL’Impresa Toschi inizia alla Beverara, per conto dell’Ente Fibre Tessili di Roma, la costruzione dell'Ammasso Canapa, vasto complesso di edifici per la raccolta e lo stoccaggio di lavorati o semilavorati di canapa, destinati ai mercati italiani e esteri. Gli ammassi canapa sono obbligatori dal 1936 e diversi centri sono sorti nella pianura emiliana. La produzione di questa fibra tradizionale è particolarmente tutelata dopo la crisi internazionale del 1929. Nel 1931 è stata istituita la Federazione nazionale dei Consorzi per la difesa della Canapicoltura e nel 1932 sono sorti i Consorzi provinciali. Il progetto dell'Ammasso bolognese è dell'architetto Francesco Santini (1904-1976), che fin dal 1941 ha curato la sistemazione urbanistica della "zona della canapa". La direzione lavori è dell'ing. Umberto Lodi. Il centro è composto di quattro capannoni, con pensiline su tre lati e una lunga palazzina perpendicolare alla via della Beverara. I lavori, sospesi negli anni della guerra, saranno ripresi e completati negli anni 1946-47. Le previste coperture a volta saranno sostituite da capriate prefabbricate con tiranti in acciaio, una soluzione strutturale interessante per la sua leggerezza. Gli edifici dell'Ammasso Canapa di Bologna saranno demoliti negli anni 2000, per far posto a nuove costruzioni residenziali e commerciali. Rimarrà in piedi, invece, il complesso di San Giorgio di Piano, costruito nel 1936. Dopo la soppressione del Consorzio nazionale della canapa, passerà alla Regione Emilia-Romagna e dal 1994 ne ospiterà l'archivio storico.dettagli
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1942Lo scalo ferroviario di San DonatoE' ultimato il nuovo scalo ferroviario di San Donato. Il parco ferroviario, destinato alle merci, occupa un'area pari a quella dell'intero centro storico. Sarà a lungo la maggiore stazione di smistamento italiana e una delle più grandi al mondo. Durante la seconda guerra mondiale verrà preso più volte di mira dai bombardamenti alleati.dettagli
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24 gennaio 1942Mostra d'arte del GUFDal 24 gennaio al 9 febbraio si tiene nella Sala del Dopolavoro Professionisti e Artisti in via Castiglione una mostra d'arte organizzata dal GUF. La giuria è composta da artisti bolognesi, quali Giorgio Morandi, Corrado Corazza, Cleto Tomba, Rito Valla. L’evento è considerato come un possibile “risveglio bolognese nel campo artistico” e richiama “l’attenzione di grande pubblico”. Vi partecipano alcuni giovani, che incideranno nella vita intellettuale del dopoguerra. Tra essi Aldo Borgonzoni, Quinto Ghermandi, Leone Pancaldi, Lidia Puglioli, Leonardo Cremonini. Le oltre cento opere esposte “dimostrano i giovanili tentativi non sempre riusciti e qualche volta una inadatta libertà”. Anche Pier Paolo Pasolini (1922-1975), in questi anni pittore oltre che poeta - nel 1942 pubblica a Bologna la sua prima raccolta in versi friulani, Poesie a Casarsa - è presente con due dipinti, Paesaggio e Ritratto del Pittore De Rocco. Studente all'Università, il giovane ha già intrapreso un amichevole rapporto con il critico Francesco Arcangeli (1915-1974), conosciuto per aver pubblicato prose letterarie sulle riviste del GUF.dettagli
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4 aprile 1942La galleria CiangottiniCon opere di Carrà, Morandi, Sironi, De Pisis, Rosai, Severini, De Chirico inaugura il 4 aprile in via Zamboni 36, di fronte all'Università, la prima galleria d'arte contemporanea a Bologna. Il “coraggioso gesto” è dell'intraprendente pittore di origine umbra Giovanni Ciangottini (1912-1988). Le mostre della galleria sono dedicate a maestri del Novecento italiano, ma anche ad artisti locali, come Mario Pozzati - che qui tiene nel 1943 la prima personale dopo il ritorno alla pittura - o i futuri protagonisti del gruppo "Cronache": Aldo Borgonzoni, Ilario Rossi, Pompilio Mandelli e altri. Chiuso durante la guerra, lo spazio d'arte di Ciangottini riaprirà nel 1946 con il nome "La Cupola". Seguiranno altre esperienze, quali la galleria “La Scaletta” e dal 1958 “Il Cancello”. Come pittore Ciangottini risente delle influenze di Giorgio Morandi e di Virgilio Guidi - del quale è assistente tra il 1939 e il 1943 - “filtrate attraverso una declinazione morbida del postcubismo” (Mandelli). Sarà presente con le sue opere, fino agli anni Sessanta, a diverse edizioni della Biennale di Venezia.dettagli
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16 aprile 1942I Littoriali del LavoroDal 16 al 27 aprile si tengono a Bologna i Littoriali maschili del Lavoro. In piazza Nettuno è issata una costruzione provvisoria, intestata PNF GUF, con lo slogan: “Non esistono miracoli, esiste solo il nostro lavoro”. La commissione esaminatrice è presieduta da Fernando Mezzasoma (1907-1945), vicesegretario del PNF. Ad alcune delle prove assiste anche il segretario del PNF Aldo Vidussoni (1914-1982). I Littoriali del Lavoro sono l'ultima manifestazione organizzata dai G.U.F. in ordine di tempo, dopo quelli dello Sport e della Cultura. Le gare a livello nazionale sono precedute dai Prelittoriali a carattere provinciale, organizzati dalla locale Segreteria G.U.F. e dalla Federazione dei Fasci di Combattimento. Vi partecipano studenti universitari e lavoratori di pari età. Le competizioni di carattere teorico comprendono conoscenze tecniche e professionali, ma anche nozioni di storia del Fascismo e di organizzazione del regime. Quelle pratiche sono gare agricole, industriali, commerciali, compreso un concorso riservato ai ritrovati autarchici. I vincitori hanno come premio l'assunzione in aziende o aumenti di salario.dettagli
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6 maggio 1942Lavoro coatto per gli ebreiViene decretata la precettazione per il lavoro coatto di tutti gli ebrei. Le “veline” del Minculpop intimano di dare rilievo all'evento. L'obbligo del lavoro per gli ebrei deve essere presentato come una compensazione della loro esenzione dagli obblighi militari. I giornali fascisti - in particolare "La Difesa della Razza" - pubblicano numerose foto di persone impacciate e ben vestite, non abituate a lavori agricoli e di sterro. Gli ebrei bolognesi sono quasi tutti esentati: su 427 precettati solo dodici saranno effettivamente impiegati nelle aziende. L'esenzione è merito del dott. Francesco Addari, con la connivenza del questore Coco. In una relazione della Comunità israelitica di Bologna del 1948 sarà riconosciuta l'azione di aiuto agli ebrei da parte del medico provinciale, che fece “il possibile per dichiarare un numero assai esiguo come adatti”.dettagli
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27 maggio 1942Celebrazione RossinianaDal 27 al 29 maggio il Ministero dell'Istruzione e il Comune di Bologna celebrano l'elevazione del locale Liceo musicale a Conservatorio statale - avvenuta il 1° ottobre 1941 - con una manifestazione dedicata a Gioachino Rossini (1792-1868), che del Liceo fu prima allievo e poi Consultore onorario perpetuo. Vengono eseguite le seguenti opere: Il Conte Ory, inedita a Bologna, diretta da Riccardo Zandonai, la Piccola Messa Solenne (Petite Messe Solennelle), diretta da Vittorio Gui e la cantata Pianto d'Armonia, diretta da Cesare Nordio. Il maestro Alfredo Casella (1883-1947) celebra, nell'orazione ufficiale, le glorie del Liceo musicale e l'arte di Rossini. Divenuto statale, il Conservatorio bolognese allestirà una propria biblioteca (30.000 volumi e 2.000 libretti) e una fornita discoteca. Custodirà anche un importante carteggio verdiano.dettagli
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luglio 1942Paolo Fortunati e il Gruppo LabriolaPaolo Fortunati (Ronchis, 1906-1980) professore di Statistica all'Università, e Arsilio (o Ersilio) Colombini (Castelli, 1898-1965), responsabile del partito comunista per le attività culturali, promuovono il Gruppo intellettuali “Antonio Labriola”, erede di alcune esperienze critiche manifestatesi negli anni '30-40 intorno a periodici quali il ferrarese “Corriere padano”, “L'Assalto”, “Architrave”. Dopo l'8 settembre il sodalizio farà opera di proselitismo per le formazioni partigiane soprattutto tra gli intellettuali e pubblicherà, dal luglio 1944, alcuni numeri della rivista "Tempi Nuovi". Formato all'inizio da intellettuali marxisti, il gruppo Labriola si caratterizzerà in seguito per l'apertura a studiosi di altre tendenze. Tra gli aderenti annovererà Galvano Della Volpe, Giorgio Vecchietti, Roberto Mazzetti, Luciano Minguzzi, Giorgio Fanti, Aldo Cucchi. Le riunioni si terranno presso lo studio di Minguzzi a Palazzo Bentivoglio. Nel febbraio 1945 il gruppo pubblicherà, in forma clandestina, l'Appello di un Comitato di Liberazione Nazionale di intellettuali, che condannerà i rapporti tra cultura e fascismo, soffermandosi sui danni della Riforma Gentile e invitando gli intellettuali a partecipare al movimento di liberazione.dettagli
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3 luglio 1942L'ultima parataSi svolge in città una grande parata militare in onore di re Vittorio Emanuele III, giunto a Bologna il 3 luglio. E’ l'ultima prima della fine della guerra.dettagli
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9 luglio 1942Sciopero all'ACMAIl 9 luglio gli operai dell'ACMA si astengono dal lavoro. Chiedono la fine dei turni di lavoro notturni, aumenti di paga e un miglioramento della mensa. E' uno dei primi scioperi in Italia durante la guerra. Nove operai tra i 15 e i 18 anni, ritenuti i promotori della manifestazione, subiranno condanne penali. In dicembre scenderanno in lotta, con richieste analoghe, trecento operaie del calzaturificio Montanari, molte delle quali giovanissime. Per tutto l'inverno tra il 1942 e il '43 in diverse fabbriche, come la Calzoni e la Barbieri e Burzi, si avranno agitazioni contro il taglio dei cottimi e per l'aumento delle paghe.dettagli
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18 luglio 1942Gli Alpini del IX Btg Misto Genio sul fronte russoParte da Bolzano per il fronte russo il IX Battaglione Misto Genio. Questo reparto del 6° Reggimento Genio di Bologna, unica unità organica alpina della Regione Emilia-Romagna, è stato costituito nel novembre 1939 a Vergato. Da metà settembre, sul fronte del Don, le compagnie telegrafisti e marconisti assicureranno i collegamenti tra il Comando di Corpo d’Armata alpino a Rossosch e i reparti in linea. Nel gennaio 1943 i contingenti alpini saranno accerchiati dall'esercito russo e, dopo la battaglia difensiva di Nikolajewka, cominceranno un drammatico ripiegamento. Solo pochi superstiti del IX Battaglione Misto Genio giungeranno il 10 febbraio 1943 a Romnj, dopo aver percorso a piedi 670 chilometri, e rientreranno in Italia con un treno merci.dettagli
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settembre 1942Il Comitato Unitario d'Azione AntifascistaNell'appartamento di Corrado Martini, in via San Vitale 42, si tiene una riunione della sinistra antifascista. Partecipano Leonida Roncaglia, Paolo Betti e Leonildo Tarozzi per il P.C.I., Alberto Trebbi e Verenin Grazia per il P.S.I., Paolo Fabbri, Fernando Baroncini, Renato Tega e Giovanni Pilati per i socialisti riformisti del M.U.P. Nel corso del dibattito riaffiorano i vecchi rancori, che hanno condotto in passato alla divisione della compagine socialista, ma alla fine i dissensi vengono accantonati ed è stabilito un patto di collaborazione in nome della lotta contro il comune nemico nazifascista. Si costituisce il Comitato Unitario d'Azione Antifascista, primo nucleo del futuro CLN. Ne fanno parte Baroncini, Tarozzi e Trebbi. Ha sede in via Castiglione 21 nello studio di Baroncini. Nella primavera del 1943, con l'adesione del Partito d'Azione e l'ingresso a titolo personale di attivisti cattolici e repubblicani, il Comitato d'Azione Antifascista si trasformerà nel Comitato "Pace e Libertà" - chiamato anche “Quadripartito” - e sarà costituito un organismo militare guidato dal comunista Mario Peloni.dettagli
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24 ottobre 1942Sfollati dalle città del nordDopo i primi bombardamenti sulle città del nord Italia, in particolare su Milano, che tra il 24 e il 25 ottobre subisce una pesante incursione aerea, giungono a Bologna molte famiglie di sfollati. Molti di essi proseguono verso le residenze estive della riviera romagnola, in parte vengono ospitati in città. L'Amministrazione comunale bolognese comincerà a realizzare alloggi provvisori in città e nei centri vicini, come San Lazzaro, Castenaso, Trebbo e Casalecchio. A San Lazzaro sarà costruito un villaggio di una ventina di baracche in pietra e in legno, intitolato a Ettore Muti. A sua volta Bologna sarà dichiarata soggetta a sfollamento dopo i primi bombardamenti dell'estate 1943, ma già dal dicembre 1942 si allontaneranno dalla città molte famiglie con abitazioni sulle colline o parenti in campagna, tanto da rendere inattuabile il piano di sfollamento predisposto a norma di legge nel 1939.dettagli
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novembre 1942La rivista della GIL "Il Setaccio"Tra il novembre 1942 e il maggio dell'anno seguente è pubblicata la rivista “Il Setaccio”, organo della Comando federale bolognese della G.I.L. (Gioventù italiana del Littorio) e prosecuzione di “Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna”. Il giovane Pier Paolo Pasolini è tra i fondatori della rivista e uno dei principali redattori dei sei numeri usciti. Il foglio è animato da intenti folklorici, nell'interesse per le radici e le tradizioni del mondo contadino.dettagli
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8 novembre 1942La Casa del ContadinoNella parte terminale della nuova via Roma è inaugurata solennemente la Casa del Contadino, costruita dal 1940 per conto della Corporazione fascista nazionale dell'Agricoltura con lo scopo di dare assistenza amministrativa ai lavoratori agricoli della provincia di Bologna. I rilievi nella facciata sono di Farpi Vignoli (1907-1997). Rappresentano la vita contadina in pannelli suddivisi in comparti dalla forma irregolare. Il “bellissimo salone delle adunanze” è decorato con pannelli allegorici del pittore e ceramista fiorentino Galileo Chini (1873-1956). Dopo la liberazione, la struttura diverrà sede centrale della Camera del Lavoro (CGIL).dettagli
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dicembre 1942Nasce il Partito d'Azione bologneseAlla fine del 1942 nasce anche a Bologna il Partito d'Azione, di orientamento liberalsocialista. Ne fanno parte alcuni intellettuali coinvolti nella lotta antifascista dal critico d'arte toscano Carlo Ludovico Ragghianti (1910-1987), quali Mario Jacchia (1896-1944), Ettore Trombetti, Edoardo Volterra (1904-1984), Filippo D'Ajutolo (1902-1998). Comprende inoltre un gruppo di politici di orientamento repubblicano raccolti attorno a Massenzio Masia (1902-1944) e studenti e professori universitari delle facoltà di Medicina e Ingegneria. Oltre a Masia, a Bologna i principali dirigenti saranno Mario Bastia (Marroni, 1915-1944), Armando Quadri (1897-1944) e Luigi Zoboli (1894-1944). Trombetti e Jacchia rappresenteranno il Pd'A nel Fronte per la pace e la libertà, il primo organismo unitario dell'antifascismo in città, che sarà costituito nel giugno 1943. Il Partito d'Azione saprà raggiungere e mobilitare alla lotta diversi professionisti, dirigenti e imprenditori, aperti ad idee democratiche, ma lontani dalle prospettive politiche di socialisti e comunisti.dettagli
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dicembre 1942Agitazione delle operaie del calzaturificio MontanariUna sera di dicembre, al termine del lavoro, trecento operaie del grande calzaturificio Montanari nel rione Pontevecchio invadono la direzione. Le donne gridano: “Vogliamo l’aumento della paga e migliorata la mensa! Basta con la disciplina! Siamo stanche della guerra!”. Si tratta della prima di una serie di agitazioni, che vedrà protagonista la Montanari, assieme ad altre industrie bolognesi, anche nel 1943 e 1944. In questa occasione i miglioramenti richiesti vengono accolti.dettagli
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dicembre 1942Un tesoro sui colliPer impedire la razzia delle sue riserve da parte dell'esercito tedesco, il Credito Italiano, una delle banche più grandi dell'epoca, le trasferisce in un forziere collocato in un luogo segreto sulle colline. Si tratta di una caverna situata in via Siepelunga, fuori Porta Santo Stefano. E' scavata nell'arenaria, modificata artificialmente e con varie diramazioni. Il lavoro di scavo è effettuato sotto una villa presa in affitto. La profondità di circa 80 metri preserva il “tesoro” da possibili bombardamenti e da ricerche indesiderate. A seguito della terribile incursione del 15 aprile 1945, che danneggerà la villa e la grotta sottostante, il forziere si riterrà perduto. Verrà invece recuperato a guerra conclusa sotto il controllo della Guardia di Finanza.dettagli
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2 dicembre 1942Mussolini invita allo sfollamentoAlla Camera dei Fasci, riunita in assemblea plenaria, Benito Mussolini traccia un bilancio dei primi diciotto mesi di guerra. Tra l'altro raccomanda di prendere sul serio le minacce espresse in novembre da Churchill dopo lo sbarco degli anglo-americani sulle coste del Marocco: tutta l'Italia, le sue basi navali e le sue fabbriche, gli obiettivi militari “saranno assoggettati ad attacchi aerei prolungati, scientifici, annientatori”. Il Duce consiglia alle popolazioni di allontanarsi dalle città: “Bisogna sfollare le città, soprattutto dalle donne e dai bambini, bisogna organizzare lo sfollamento definitivo o semidefinitivo”. A Bologna l'invito di Mussolini è anticipato da un articolo del “Resto del Carlino” dal titolo L'opportunità dello sfollamento, pubblicato il giorno prima. Un piano di sfollamento è stato predisposto dall'U.N.P.A. già nel maggio 1939. I comuni della provincia sono invitati a effettuare “un censimento delle abitazioni disponibili o adattabili”. Commissioni comunali hanno il compito di stabilire canoni di affitto, che impediscano esose speculazioni.dettagli
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31 dicembre 1942Incremento della popolazioneAl 31 dicembre la popolazione di Bologna è di circa 350.000 abitanti. Dall'Unità d'Italia i residenti in città sono aumentati di 2.500 all'anno. L'incremento è dovuto all'immigrazione dalla montagna e dalle campagne.dettagli