Ferro alla patria in guerra
Con l'ultimo giorno dell'anno scade il termine per la consegna degli oggetti di metallo necessari alla produzione bellica. Oltre alle pentole di rame, denunciate per obbligo di legge, alle caldaie e ai recipienti d'uso agricolo, sono ceduti anche i bidoni del “rusco” e le recinzioni, ad eccezione dei cancelli veri e propri, la cui donazione è facoltativa.
Vengono demolite oltre cinquanta chilometri di cancellate in ferro. Alcune di esse sono di grande pregio artistico, come quelle del Baraccano. Sono sostituite spesso con caratteristiche barriere in laterizio a trama triangolare. Una delle poche a salvarsi è la recinzione di villa Gazzoni in via degli Scalini.
Più avanti sarà ordinata anche la requisizione delle campane, tranne quelle dichiarate monumentali: il bronzo nel quale sono fuse è prezioso per la fabbricazione di armamenti.
Nel luglio del 1942 sarà lanciata una “seconda raccolta del rame” organizzata su base provinciale, che si concluderà in ottobre a San Lazzaro di Savena con l'accumulo di parecchi quintali di utensili agricoli e domestici di ogni tipo, oltre che con la requisizione delle panchine e delle fontanelle pubbliche e delle campane della parrocchia.

Camera - 8/12/1935 - CAF, Fondo Camera

- Resti di recinzione dopo la Raccolta del ferro

- La recinzione in ferro è stata donata alla Patria

- Pilastro con il puntale in ferro scampato alle requisizioni per il Ferro alla Patria

- privato delle parti in metallo

- sostitutiva di quella in ferro "donata" alla Patria

- Esempio di recinzione sostitutiva a quella metallica

- Alternativa a quella metallica

- in un palazzo degli anni Trenta nel Rione Cirenaica (BO)

- probabilmente sostitutiva di quella in metallo dopo la raccolta del Ferro per la Patria

- Sostituzione delle recinzioni in ferro

- nell'edilizia a Bologna negli anni Trenta

- nelle recenzioni degli anni Trenta a Bologna


- nel quartiere Mazzini (BO)

- Via Pontevecchio (BO)
- Margherita Bianchini, 101 storie su Bologna che non ti hanno mai raccontato, Roma, Newton Compton, 2010, pp. 259-260
- Bologna in cronaca. Notiziario cittadino del nostro secolo, 1900-1960, a cura di Tiziano Costa, Bologna, Costa Editore, 1994, pp. 108-109
- Nino Comaschi, Bologna anni Trenta. La piccola città d’un fotografo borghese, scritti di Franco Cristofori con una testimonianza di Giorgio Comaschi, Sala Bolognese, A. Forni, 1984, pp. 54-55
- Tiziano Costa, Bologna ‘900. Vita di un secolo, 2. ed., Bologna, Costa, 2008, p. 125
- Franco Cristofori, Bologna: gente e vita dal 1914 al 1945, realizzazione grafica di Pier Achille Cuniberti, Bologna, Alfa, 1980, (foto) p. 371
- Jean Pascal Marcacci, Razionalismo e Linea Gotica. Architetture del Duce degli anni Trenta del Novecento in Emilia e Romagna, Bologna, Persiani, 2022, p. 59
- Alberto Menarini, Athos Vianelli, Bologna per la strada. Leggende e curiosità, Bologna, Tamari, stampa 1973, p. 162
- Paola Monari, Ferro alla patria in armi. Da Bologna cinquantaseimila metri di cancellate metalliche, in “Il carrobbio. Rivista di studi bolognesi", 14 (1988), pp. 243-256
- Werther Romani, Mauro Maggiorani, Guerra e Resistenza a San Lazzaro di Savena, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2000, p. 191
- Sergio Soglia, Ribelli per la libertà, 1940-45. Ricordi, cronache, racconti, Bologna, Santarini, 1995, p. 61
- Petra Terhoeven, Oro alla patria. Donne, guerra e propaganda nella giornata della Fede fascista, Bologna, Il Mulino, 2006
- Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, p. 11