Dino Grandi proprietario del "Resto del Carlino"
Dino Grandi (1895-1988), divenuto dopo la caduta di Arpinati la personalità più influente del fascismo bolognese, entra il possesso del “Resto del Carlino”. Giovanni Telesio, suo addetto stampa all'ambasciata di Londra è il nuovo direttore.
Assieme al cognato Aurelio Manaresi, agente dell'INA, Grandi lavorava da tempo per accrescere il suo potere sul quotidiano bolognese, in cronica difficoltà finanziaria e conteso tra vari potentati.
Il gerarca di Mordano è un fedele seguace di Mussolini, anche se in passato ha contestato linea espressa dal Duce. E' emerso come uno degli uomini più potenti del regime: ministro degli esteri e quindi ambasciatore a Londra.
Si è laureato subito dopo la prima guerra mondiale, ancora "in divisa di capitano degli alpini e con le medaglie bene in vista sulla giubba". Sono bastate poi poche settimane "a trasformare l'avvocatino in mazziere" (Invernizzi).
Al "Carlino" ha collaborato già nel 1914, appena diplomato al liceo. Fu scoperto tra i giovani ferventi interventisti dal direttore Nello Quilici, grande amico di Italo Balbo e fautore di una linea decisamente fascista per il quotidiano bolognese.
Il 25 luglio 1943 Grandi sarà artefice, assieme a Federzoni e Bottai, della caduta di Mussolini ed eviterà la condanna a morte nella RSI riparando all'estero per alcuni anni.
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 236
- Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, p. 124
- Pier Paolo D'attorre, Il fascismo di Arpinati e Grandi, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1990, vol. 4.: Bologna dall'Unità alla Liberazione, p. 198 (scheda biografica su Grandi)
- Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista, 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, pp. 227-228
- Giulia Guazzaloca, Un fascista "diverso"? L'esperienza intellettuale e politica di Dino Grandi e i suoi rapporti col Duce, in Dieci bolognesi del Novecento, a cura di G. Venturi, Bologna, Istituto Carlo Tincani, 2005, pp. 51-89
- Giuseppe Martelli, Gli alpini della bolognese-romagnola, 1922-1997: 75 anni di storia, Bologna, Civitas, 1997, pp. 30-31
- Paolo Nello, Dino Grandi: la formazione di un leader fascista, Bologna, Il mulino, 1987
- Piero Paci, Il fascismo alla conquista dei giornali bolognesi. L'Avvenire d'Italia, il Resto del Carlino, i periodici, in: "La Torre della Magione", 2 (2007), pp. 2-6
- Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, p. 69, 117-119