Difese di carta
Tra le forme di protezione messe in campo in previsione di attacchi aerei, c'è anche quella dei cristalli e dei vetri. In molti palazzi di Bologna, per evitare le rotture causate dagli spostamenti d'aria delle esplosioni, i vetri delle finestre sono ricoperti di striscioline di carta, che offrono l'estro, secondo il “Resto del Carlino”, a “geniali trovate decorative”.
Vi sono disegnati motivi di carattere politico, come fasci littori o croci uncinate, oppure simboli della città, come le due torri e i portici di San Luca. Alcuni coprono le finestre chiuse con bandiere, ritratti del Duce e del Re, altri utilizzano addirittura le stoffe e i tappeti degli Addobbi.
Con il procedere del conflitto non mancheranno, però, misure più specifiche e lungimiranti: sotto i portici saranno erette solide barriere di legno ricoperte da sacchetti di sabbia e in molti casi saranno murati fino in cima gli spazi tra i colonnati, nonostante l'aumento esorbitante dei costi del materiale da costruzione.
- Massimo Brunelli, I grandi rifugi antiaerei della Montagnola, in: Ricerche sulla Montagnola di Bologna. Le fortezze papali, le ghiacciaie, i rifugi antiaerei, a cura di Giancarlo Benevolo e Massimo Brunelli, San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2013, p. 76