Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1939In difficoltà il Collegio dei FiamminghiIl Collegio dei Fiamminghi, uno dei pochi antichi collegi universitari superstiti in città, è costretto nuovamente alla chiusura, dopo la sospensione delle attività nel corso della prima guerra mondiale. E' conosciuto anche come Collegio Jacobs, dal nome del fondatore Jean Jacobs (1574-1650), un orafo belga residente a Bologna e amico di Guido Reni, che, per volontà testamentaria, ha lasciato quasi tutte le sue sostanze a favore di questa istituzione. All'inizio il collegio si trovava nella contrada del Pratello ed era posto sotto l'invocazione della Santissima Trinità. Ad esso accedevano tre o quattro giovani di fede cattolica “sani ben fatti e di aspetto gradevole”. Erano mantenuti agli studi per cinque anni e, al termine, ricevevano una somma di denaro per rimpatriare. Le regole austere del donatore sono rimaste in vigore fino allo statuto del 1886. Dal 1681 il collegio si è trasferito in via Cartoleria Nuova (poi via Guerrazzi). Nel 1944 il palazzo sarà danneggiato gravemente da un bombardamento e nel dopoguerra verrà in parte affittato all'Università. Le difficoltà saranno superate negli anni Ottanta. Secondo il nuovo Statuto del 1990, voluto dal prof. Giuseppe Caputo (1936-1991), il collegio sarà retto da un Consiglio di Amministrazione nominato da organi istituzionali dell'Università di Bologna. Ospiterà e assegnerà borse di studio a sei studenti provenienti dal Belgio e dalla città olandese di Utrecht.dettagli
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1939Via de' Giudei cambia nomeVia de' Giudei, strada dell'antico ghetto ebraico, è ribattezzata Via delle Due Torri. Il motivo è spiegato in un articolo del “Resto del Carlino”: il nome contrasta con le direttive del regime ed è motivo di disagio per gli abitanti della via. La primitiva denominazione tornerà nel dopoguerra.dettagli
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1939I cibi succedanei della ditta Sant'UnioneLa ditta Sant'Unione, situata in via Toscana nei pressi dello scalo di San Ruffillo, opera nel settore alimentare. Durante la guerra produce, con macchinari importati dalla Germania, caramelle di spezie e surrogati dai nomi suggestivi, come l'Ovolina, destinati ad integrare la povera dieta razionata dei bolognesi. L'Ovolina è una specie di colla gialla, che sostituisce l'uovo nella preparazione della sfoglia. Secondo il proprietario della ditta, cav. Emilio Sant'Unione, è fatta dapprima di polvere d'uovo essiccato cinese, in seguito di fecola, amido e colorante. Il 13 maggio 1944 la fabbrica, progettata da Piero Bottoni e Mario Pucci, sarà in gran parte distrutta da un bombardamento aereo, avente come obiettivo primario la vicina stazione ferroviaria. Lo stabilimento sarà ricostruito negli anni 1949-50, utilizzando i risarcimenti pubblici per i danni di guerra e continuerà a produrre fino al 1989. Ricordando gli anni del conflitto mondiale il cav. Sant'Unione confesserà al giornalista e scrittore Luca Goldoni: "Non c'era nulla da mangiare in quel tempo e allora io mi misi a fabbricare illusioni: illusioni d'uova, illusioni di spezie, illusioni di pepe".dettagli
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1939La città del lavoro di Padre Marella in via PianaIn un ex deposito della nettezza urbana, situato in via Piana n. 106, vede la luce, su iniziativa di don Olinto Marella (1882-1969), una piccola “città del lavoro” per ragazzi poveri, con dormitorio e laboratori di meccanica, falegnameria, calzoleria, sartoria, tipografia. Una sezione femminile di sartoria e tappezzeria verrà invece organizzata a Varignana. Nel 1940 uno dei capannoni di via Piana diventerà una chiesa, la cosiddetta "cattedrale dei poveri". Sui giornali cittadini sarà lanciata nel 1949 l'idea di una vera e propria Città dei Ragazzi, governata autonomamente. La sede definitiva sorgerà alcuni anni più tardi a San Lazzaro di Savena, in località Cicogna.dettagli
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1939Rito Valla eletto Littore dell'ArteLo scultore bolognese Rito Valla (1911-1991) è nominato Littore dell'anno XVII dell'E.F. dopo aver partecipato a una serie di esposizioni internazionali. In questi anni il tema prevalente delle sue opere è lo sport, in sintonia con il diffondersi del mito dell'atleta-eroe, caro al Regime. Famosa è la sua statua in bronzo dell'Ostacolista (1936-38), ispirata dalla sorella Ondina, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Berlino. Nel 1940 Rito sarà chiamato a partecipare alla XXII Biennale di Venezia, assieme ai colleghi bolognesi Farpi Vignoli, Giorgio Giordani e Luciano Minguzzi, con il prestigioso incarico di decorare la rotonda del padiglione italiano. Il suo rilievo dedicato alla GIL, dal titolo Omaggio alla Gioventù Italiana, sarà premiato e selezionato per la Mostra d'Arte italiana contemporanea di Zurigo del novembre-dicembre 1940.dettagli
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1939La sede della Cassa Mutua Infortuni AgricoliE' inaugurata la nuova sede della Cassa Mutua Emiliana Infortuni Agricoli (in seguito sede INAIL), costruita tra il 1938 e il 1939 su progetto dell'architetto Francesco Santini e dell'ingegnere Giuseppe Rangoni, tra le vie Amendola e Milazzo. Si caratterizza per la grande cura nei dettagli e sull'uso sapiente dei materiali, i cui colori sono sfruttati in funziona decorativa. Sull'angolo del palazzo è collocato un bassorilievo in terracotta, dominato dalla personificazione della Previdenza, che a braccia allargate protegge due gruppi di figure: gli agricoltori e i malati. Il suo ruolo è ribadito dal motto "Praevideo, Provideo".dettagli
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1939Lo spettacolo "Gli spilli e le vesciche"Viene messa in scena la rivista Gli spilli e le vesciche prodotta dal gruppo Teatroguf bolognese. Suddivisa in due tempi e 20 quadri, essa presenta scene di vita, che prendono in giro i costumi e i personaggi del tempo, quali lo stesso rettore Ghigi, rappresentato come un giovane e sprovveduto studente di campagna. E' previsto che lo spettacolo stia in cartellone una settimana, ma visto il successo verrà replicato 21 volte. Dopo l'ultima rappresentazione, durante la cena della compagnia nella mensa del Guf di via Belmeloro, uno studente pronuncerà un discorso rimasto celebre, concluso con una imitazione beffarda di Hitler in dialetto bolognese.dettagli
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1939Il GUF liberato "da tutte le scorie ebraiche"Il segretario del GUF bolognese Tullio Pacchioni rilascia all'inizio dell'anno una dichiarazione, dopo che le leggi razziali hanno decretato l'espulsione dall'Università di numerosi studenti stranieri: “Il Guf di Bologna ha la soddisfazione di vedersi liberato da tutte le scorie ebraiche che ne inquinavano la salda compagine”. Sono alcune centinaia gli studenti costretti a lasciare l'Alma Mater. La stampa locale commenta che “l'Italia non è la Terra Promessa degli ebrei profughi da mezza Europa”. Eppure anche nei primi anni del Regime l'Università di Bologna aveva accolto con condizioni di favore un cospicuo numero di studenti di religione ebraica provenienti dai paesi dell'Europa orientale. A Bologna si era costituito il GUS Gruppo universitario sionista Tehija (Salvezza) affiliato al GUF e nel 1934 era stata persino aperta una mensa kasher.dettagli
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1939Il Centro Vaccino Antitubercolare del prof. SalvioliIl professor Gaetano Salvioli (1894-1982) promuove, presso la Clinica Pediatrica dell'Università, il Centro Vaccino profilattico Antitubercolare. Nipote dell'omonimo scopritore del pneumococco, ex legionario fiumano, ha assunto l'anno precedente la cattedra di Clinica Pediatrica, prendendo il posto del prof. Maurizio Pincherle, di origine ebraica, allontanato dall'Alma Mater dopo la promulgazione delle leggi razziali. Nello stesso periodo Salvioli ha assunto la direzione della rivista "La Clinica Pediatrica" (LCP), fondata nel 1919 dal dott. Riccardo Simonini. Per i suoi studi sulla immunità antitubercolare e la cura della poliomielite otterrà fama internazionale. Nel 1962, poco prima di lasciare l'incarico universitario per raggiunti limiti di età, affiancherà al Centro Vaccino la Fondazione che porta il suo nome, per lo studio e l'applicazione del vaccino antitubercolare e le ricerche in campo immunologico.dettagli
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1939Pier Paolo Pasolini studente all'Università di BolognaPier Paolo Pasolini (1922-1975) si iscrive alla Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna. Segue tra l'altro il corso di storia dell'arte di Roberto Longhi (1890-1970). Ha rapporti di amicizia con alcuni giovani intellettuali, quali Francesco Leonetti (1924-2017), Roberto Roversi (1923-2012) e Luciano Serra (1920-2014).dettagli
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1939Nasce il brandy "Vecchia Romagna"Il conte Achille Sassoli de Bianchi lancia il prodotto che farà della Buton l'azienda italiana leader per i liquori: il brandy “Vecchia Romagna”. Dopo la Liberazione esso avrà grande successo presso i soldati americani di stanza a Bologna. Negli anni Sessanta, grazie anche all'efficace pubblicità che avrà come protagonista l'attore petroniano Gino Cervi, la “Vecchia” diventerà il brandy che “crea un'atmosfera”. La costante crescita dell'azienda Buton sarà interrotta solo dalla crisi degli anni Ottanta, quando il marchio sarà acquisito dalla famiglia Seragnoli, proprietaria della Montenegro.dettagli
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1939Biciclette a BolognaGli incaricati al controllo del traffico rilevano a Borgo Panigale il passaggio di circa 10.000 biciclette in un'ora, un record per l'Italia. La bicicletta è il mezzo di trasporto indispensabile per gli operai, che si recano al lavoro nelle fabbriche della periferia bolognese. La fornitura di copertoni è una delle principali richieste sindacali di questi anni. Con gli eventi bellici le due ruote diverranno se possibile ancor più importanti. Saranno l’unico mezzo per spostamenti relativamente rapidi e a lunga distanza dopo l’esaurimento dei combustibili. I copertoni praticamente spariranno e fortunati saranno i possessori di biciclette “alla bersagliera”, con le gomme piene. Le biciclette saranno uno strumento essenziale per i colpi di mano dei GAP e delle SAP, per i pericolosi viaggi delle staffette. Consentiranno la diffusione rapida di ordini, materiali di propaganda, a volte anche armi. Saranno ben presto oggetto di drastiche limitazioni e divieti da parte delle autorità fasciste e dei tedeschi occupanti.dettagli
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5 febbraio 1939Alla III Quadriennale di Roma successo di Giorgio Morandi e Bruno SaettiGli artisti bolognesi Giorgio Morandi (1890-1964) e Bruno Saetti (1902-1984) partecipano con sale personali alla III Quadriennale di Roma, aperta dal 5 febbraio al 22 luglio 1939. La manifestazione è stata voluta da Mussolini come “scuola e palestra e vaglio dell'arte italiana prima di affrontare le competizioni internazionali”. Si svolge sotto il controllo statale e direttamente del Duce. A questa edizione Saetti presenta 25 opere, tra oli e affreschi e vince il primo premio per la pittura con il dipinto Madre veneziana. L'esposizione di Morandi, che otterrà il secondo premio con una Natura morta, è ricca di 42 oli e parecchi disegni e incisioni. Risulterà fondamentale per la fortuna critica dell'artista, che da questo momento riceverà generale apprezzamento in Italia e all'estero. Uno degli esiti critici più rilevanti della mostra è il saggio monografico di Cesare Brandi, pubblicato nel 1942. Molto importante per la conoscenza dell'appartato Morandi sarà anche un articolo a lui dedicato da Carlo Savoia sul numero di marzo-aprile della rivista "Il Comune di Bologna". L'autore descriverà la sua enigmatica pittura come "purissima arte, poesia celestiale".dettagli
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5 febbraio 1939I reduci della Decima Legio regalano alla città due leonciniReduci dalla spedizione coloniale in Etiopia, alcuni militi della Decima Legio - tra essi Giacomino Delbosg, bagnino della piscina del Littoriale, regalano due cuccioli di leone alla città. Il Federale di Bologna fa costruire ai giardini Margherita, accanto al recinto dei daini, una gabbia dotata di un locale riscaldato per i mesi invernali. I leoni dei giardini saranno per anni una grande attrazione dei bambini bolognesi. Dopo la morte dei primi, Reno (1955) e Sascha, altri felini si avvicenderanno fino agli anni Settanta. Nel 1979, oramai smantellato il piccolo zoo bolognese, la gabbia dei leoni sarà affrescata con temi africani dai bambini del campo solare.dettagli
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marzo 1939Il palazzo dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA)Alcuni vecchi edifici situati sul retro del Palazzo dei Notai vengono abbattuti per far posto alla sede dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA), progettata da Duilio Torres (1882-1969). L'architetto veneziano non è nuovo a Bologna: nel 1935 ha partecipato al concorso nazionale per il completamento della vicina facciata di San Petronio. Nella galleria passante, tra via de' Pignattari e via D'Azeglio - un tempo vicolo del Registro o di Santa Croce - sono collocati alcuni pannelli decorativi, che celebrano il lavoro della nazione italiana.dettagli
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marzo 1939La pietra fosforica di BolognaAlessandro Bernardi pubblica, tra il 1939 e il 1940, tre memorie sulla pietra fosforica di Bologna. Si tratta di un minerale presente in varie zone dell'Emilia-Romagna. E' nota in particolare quella rinvenuta nei pressi della chiesa di Paderno, lungo la valle del Rio Strione, a pochi chilometri dal centro di Bologna. Fin dal XVII secolo essa ha suscitato l'interesse degli studiosi locali e la curiosità di viaggiatori stranieri quali Goethe, che la cita nei Dolori del giovane Werther. La caratteristica della pietra fosforica, o baritina, è quella di “produrre splendida fosforescenza dopo speciale preparazione e arroventamento” (Scicli). La sua scoperta è attribuita a un certo Vincenzo Casciarolo, calzolaio nei pressi della chiesa di San Mamolo e alchimista dilettante. Per la sua proprietà di combinarsi con molti gas, può avere vari usi: serve, ad esempio, per la composizione di leghe metalliche, la preparazione di tinte da muro e per la ricerca di idrocarburi. Il prodigioso minerale è conosciuto con varie altre deniminazioni: pietra luciferina, pietra di luna, spongia lucis (spugna di luce), lapis illuminabilis (pietra illuminabile) o semplicemente Bologna stone, pietra di Bologna.dettagli
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4 marzo 1939Progetto per la nuova Casa LittoriaIl progetto per una nuova Casa Littoria in piazza VIII Agosto è approvato il 4 marzo da Mussolini. E' previsto che il palazzo abbia cinque piani, sormontati da un'alta torre, una facciata monumentale con portico e tre logge sovrapposte, un grande salone per le adunate di 700 mq, con una capienza di oltre 1.000 posti a sedere. Dovrebbe ospitare tutti gli uffici e le sedi della Decima Legio fascista, essendo ormai largamente insufficiente la sede storica di Palazzo Fava in via Manzoni. Presentando il progetto il 9 marzo, il "Resto del Carlino" parla di "mole d'ispirazione romana, (che) eternerà i momenti epici del glorioso Fascismo bolognese". Grazie alla nuova Casa del Fascio, piazza VIII Agosto è destinata a divenire il nuovo fulcro urbanistico di Bologna. I lavori cominciano nel corso dell'anno, con la demolizione di 18 edifici sul lato di levante di piazza VIII Agosto. La superficie interessata è di circa 8.000 mq. Dopo lo scoppio della guerra saranno sospesi.dettagli
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21 aprile 1939L'autorimessa provincialeIl 21 aprile è inaugurata in via Libia la nuova autorimessa provinciale. Lo storico deposito di viale Aldini sarà utilizzato ancora brevemente dopo la seconda guerra mondiale e poi destinato ai Vigili del Fuoco. Altre rimesse per le autolinee sono costruite in questo periodo a Bazzano, Imola, Casalecchio di Reno.dettagli
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30 aprile 1939Quinto scudetto del Bologna FCIl Bologna FC conquista il suo quinto scudetto con quattro giocatori uruguaiani in campo. Tra essi un ventiduenne dal cognome augurale: Hector Puricelli Seña (che in italiano si legge “segna”). Sono tanti, in effetti i goal da lui realizzati durante il campionato, che lo incorona capocannoniere: 19, di cui 9 di testa, da cui il soprannome “testina d'oro”. Il 27 ottobre 1938 l'allenatore ebreo Arpad Weisz è costretto a lasciare la guida della squadra in applicazione alle leggi razziali. Sulla panchina rossoblu è richiamato Hermann Felsner. Il Bologna guida il torneo superando gli avversari come un rullo compressore e vincendolo con due turni d'anticipodettagli
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8 maggio 1939Il Mercato Ortofrutticolo di via FioravantiL'amministrazione comunale colloca il Mercato Ortofrutticolo, fondato nel 1930 dalla Cassa di Risparmio, in un'area di 35.000 mq retrostante la stazione centrale.Il nuovo complesso, progettato dall'ingegnere capo dell'Ufficio tecnico Giorgio Cordara, è inaugurato l'8 maggio. E' collegato, con una cintura di binari, alla linea ferroviaria diretta a Milano.Scompaiono così "i rumorosi residui del mercato all'ingrosso che, banditi dalla via Orefici, si erano rifugiati sotto il portico della Morte, in posizione troppo centrale e angusta".In questo periodo è costruito anche l'apposito Scalo merci di Bologna Arcoveggio.Durante la seconda guerra mondiale il mercato sarà quasi completamente distrutto dai bombardamenti alleati e le macchine dell'impianto frigorifero saranno sottratte dai Tedeschi. L'edificio verrà riedificato nel 1946 su disegno di Giuseppe Castellari.dettagli
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14 maggio 1939Mostra del NazionalsocialismoNel padiglione della Direttissima, costruito da pochi anni alla Montagnola, è inaugurata il 14 maggio la Mostra del Nazionalsocialismo, sezione staccata della Fiera del Littoriale. Gli ingressi del giardino sono sormontati da grandi svastiche. All'interno si inneggia al patto di alleanza tra Roma e Berlino, come futura garanzia per la pace.dettagli
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14 maggio 1939XIII Fiera di Bologna al LittorialeDal 14 al 28 maggio si svolge la XIII Fiera di Bologna al Littoriale, “massima manifestazione economica dei commerci e delle industrie della Valle Padana”. A inaugurarla, tra bandiere tricolori e vessilli con il motto del Comune, è il sottosegretario alle Corporazioni Ricci, in rappresentanza del governo fascista. All'esterno dello stadio è stato aperto un nuovo ampio piazzale (poi Piazza della Pace), che crea spazio davanti all'ingresso principale posto sotto la Torre di Maratona e che funziona anche come parcheggio per le auto. Una vasta area a fianco dello stadio è occupata dai padiglioni delle macchine agricole. Viene qui sottolineato il ruolo di Bologna come centro propulsore "della agricoltura più meccanizzata e moderna". Negli spazi coperti spiccano, accanto al Salone dell’Abbigliamento e della Moda e alla Mostra d’Arte del Dopolavoro, il padiglione delle Massaie Rurali, la Casa del Poeta contadino, il settore del lavoro italiano all'estero. La rassegna dei ristoranti tipici richiama un gran pubblico: i migliori cuochi bolognesi “sono in faccende per ammannire i cibi” e si sfidano in un Torneo Gastronomico all’ultimo piatto.dettagli
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giugno 1939Il "18 di guerra"Durante la sessione estiva di esami dell'anno accademico 1939-40, all'Alma Mater viene assegnato il “18 di guerra” agli studenti richiamati alle armi, che ne fanno domanda. I voti politici saranno quasi 2.000 solo nella facoltà di Economia e Commercio, soprattutto nell'esame chiave di Matematica. Il provvedimento è dovuto a pressioni politiche e sarà avversato da alcuni professori. Il prof. Sibirani ad esempio scriverà sul registro, accanto ad ogni “18 di guerra”, la nota “valore reale zero”.dettagli
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20 luglio 1939Record mondiale di velocità ferroviariaL'elettrotreno ETR 212, condotto dal macchinista Alessandro Cervellati, batte il record mondiale di velocità ferroviaria durante una corsa sperimentale tra Firenze e Milano. Nei pressi di Pontenure, tra Fidenza e Piacenza, il convoglio tocca i 203 Km orari. I 315 Km dell'intero percorso sono compiuti in 1 ora e 55 minuti, alla media di 164 Km orari. Per l'occasione la tensione di linea è elevata a 4.000 Volt. Il tratto appenninico della Direttissima, tra Firenze e Bologna, è completato in soli 39 minuti.dettagli
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21 luglio 1939Processo ai tranvieri comunistiVentotto dipendenti dell'azienda tranviaria bolognese vengono processati dal Tribunale Speciale “per aver partecipato ad una associazione (di carattere comunista) diretta a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici e sociali costituiti nello Stato”. La Polizia aveva da tempo notato “un preoccupante fermento” tra il personale dell'officina dei tram. Erano state trovate scritte sovversive sui sedili delle vetture e si sapeva di raccolte di denaro pro Spagna rossa. Il movimento comunista risulta da alcuni anni in piena attività. Nel 1939 sono denunciate oltre 80 persone, appartenenti a tre distinti gruppi. Tra gli operai dell'azienda tranviaria alcuni hanno aderito al partito comunista fin dall'inizio, altri sono stati attratti nell'associazione in tempi più recenti. Molti degli imputati ammettono di aver versato quote pro Soccorso rosso - l'organizzazione di assistenza alle vittime del fascismo guidata a Bologna da Ivo Pazzaglia (Orfeo Orfei) - e distribuito stampa sovversiva. Il capo politico dei tranvieri di Bologna risulta essere Pietro Nardi (1885-1953), che, dopo aver partecipato alle lotte socialiste di inizio secolo, dal 1921 ha aderito al PCd'I. Nella sentenza emessa il 21 luglio sarà lui a ricevere la condanna più pesante: 14 anni di carcere. Gli attivisti Luigi Garuti e Alfonso Marchi saranno condannati a 8 anni, mentre tutti gli altri subiranno pene da 1 a 5 anni di reclusione.dettagli
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1 settembre 1939Limiti di circolazione e misure di protezione della cittàDopo l'invasione tedesca della Polonia, che segna l'inizio della guerra in Europa, sono progressivamente attuate misure per affrontare il conflitto. Il 1° settembre si fanno le prime prove di oscuramento, da ora in poi ripetute “dal tramonto di ogni giorno”. La pubblica illuminazione è ridotta in modo permanente, “azzurrando” le lampadine e spegnendo le insegne di negozi e locali. Viene attenuata persino la luce dei fanali delle bicilette: i vigili del fuoco montano sui vetri appositi dischetti bianchi con una sottile fessura. Ne vengono predisposti di varie misure. Si tenta comunque di far credere che la città "in gala azzurra" sia più bella e romantica. Dal 1° settembre comincia anche la limitazione nella vendita di generi alimentari, come il caffè, considerato “più un'abitudine che una necessità” e per giunta nocivo alla salute. Dal 3 settembre le auto circolano in città solo con un permesso speciale. Il 6 settembre vengono montate le sirene antiaeree sulla torre dell'Arengo. Si svolgono intanto manifestazioni a favore dell'autarchia: con una sfilata di diecimila biciclette si vuole dimostrare che ci si può muovere benissimo anche senza auto. Il 9 settembre anche il segretario del Partito fascista, Achille Starace, in visita ufficiale a Bologna, sarà accolto in stazione non da un'auto di rappresentanza, ma da una "fiammante bicicletta". La circolazione libera delle auto riprenderà brevemente all'inizio del 1940, per essere di nuovo interrotta in giugno, dopo l'entrata in guerra. L'uso dell'auto sarà riservato per particolari necessità professionali e in percorsi stabiliti. Gran parte dei pneumatici saranno requisiti per esigenze di guerra.dettagli
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6 settembre 1939In centro solo in biciDopo il divieto di libera circolazione delle auto, con l'avvicinarsi della guerra in Europa, ai ciclisti viene permesso di percorrere le vie centrali. Dal 1932 era disposto proprio il contrario: il transito dei velocipedi era vietato in numerose strade del centro, nonostante che Bologna, con 100.000 biciclette, fosse la capitale italiana delle due ruote.dettagli
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28 ottobre 1939La caserma della GILIn piazza XX Settembre, nei pressi del ponte ferroviario di porta Galliera, è inaugurata il 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma, la nuova caserma della Gioventù italiana del Littorio (GIL), detta anche la Casa del Balilla. E’ stata costruita a partire dal gennaio 1935 su progetto dell'ing. Luciano Petrucci, allievo di Attilio Muggia e collaboratore di Umberto Costanzini. Alle dirette dipendenze del segretario del partito fascista (PNF), la Gioventù italiana del Littorio (GIL), è stata istituita nel 1938. Organizza le associazioni prima raccolte nell'Opera Nazionale Balilla (ONB), dando loro un inquadramento militare. Nel paese conta quasi otto milioni di iscritti. La Casa della GIL bolognese appare "sobria ed austera" e l'ingresso, con la snella pensilina sostenuta da quattro agili colonne, "ha un che di militare". Ospita i comandi delle organizzazioni giovanili fasciste e un centro ginnico con palestra e piscina. Ha una grande sala per adunanze di 220 mq. L'edificio, in parte danneggiato dai bombardamenti durante la guerra mondiale, sarà abbattuto nel 1955 per ricavarne il piazzale dell'autostazione.dettagli
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29 ottobre 1939Il Circolo Ippico BologneseIn via Siepelunga, all'angolo con via Santa Barbara, dove prima sorgeva una villa con parco denominata “La Pasquina”, è inaugurato il Circolo ippico della Società bolognese di equitazione (SAISEB), una sorta di grande hangar per dirigibili in cemento armato, che consente l'attività al coperto. Il progetto di Piero Bottoni e Mario Alberto Pucci è considerato un esempio eccezionale di architettura razionalista. Purtroppo l'ardita struttura sarà distrutta dai bombardamenti alleati negli ultimi mesi del 1944 e non più ricostruita. Bottoni non avrà miglior fortuna a Bologna come urbanista. Autore di numerosi progetti negli anni Trenta, da quello per la sistemazione della Fiera a quello per via Roma, fino al Piano regolatore del 1938, non vedrà realizzato nulla, anche per l'arditezza delle soluzioni proposte. La direzione dei lavori del Centro Ippico è stata curata dall'ing. Mario Agnoli. Si è trattato del suo ultimo incarico professionale prima della partenza come militare volontario per la Grecia. Al suo rientro, nel settembre 1943, sarà nominato prima Commissario Prefettizio e poi Podestà di Bologna fino alla Liberazione.dettagli
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23 novembre 1939Enzo Fernè podestàEnzo Fernè (1890-1976), ex combattente decorato della grande guerra e squadrista della prima, ora è nominato podestà. Originario di Alfonsine (RA), viene descitto come un "facoltoso industriale che esercita vasta e complessa attività quale consigliere delegato e direttore tecnico della Società an. Successori Ingegneri Bonaria". E' ingegnere e membro del Direttorio dell'Associazione industriale fascista. E' inoltre presidente dell'Azienda del Gas e della Società schermistica bolognese. Viene giudicato "un uomo di cui si è detto tutto quando si dice ch'è un gentiluomo". Del gentiluomo ha "il tratto, l'abito sportivo, la dignità nel pericolo, e l'amor di patria". Tra il 1942 e il 1943 non presiederà le sedute della consulta, in quanto impegnato al fronte come volontario. Seguirà la spedizione dell'Armir in Russia e al ritorno racconterà la sua esperienza, pronunciando un lungo discorso in Consiglio comunale. Rimarrà in carica fino al 28 agosto 1943.dettagli
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24 novembre 1939Pomeriggio lirico alle Officine Calzoni con Gigli e la CarosioSotto le ampie tettoie delle Officine Calzoni, in via Emilia Ponente, si svolge un pomeriggio lirico Pro Maestranze promosso dal Dopolavoro Provinciale. Ospiti d’onore il tenore Beniamino Gigli (1890-1957) e il soprano Margherita Carosio (1908-2005). Dopo l’esecuzione di due brani eseguiti dalla Corale Euridice diretta dal maestro Adone Zecchi, si esibiscono vari cantanti, che vengono in seguito premiati. Fuori programma debuttano sulle scene due giovani e promettenti cantanti bolognesi, Wanda Raudi e Eugenio Bertucco. A grande richiesta interviene anche Gigli, che canta un brano dell’Andrea Chenier e alcune melodie napoletane, mentre Margherita Carosio intona Una voce poco fa dal Barbiere di Siviglia e Un bel dì vedremo dalla Butterfly.dettagli
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28 novembre 1939Pubblicato l'elenco delle aziende appartenenti ad ebreiIl Consiglio provinciale delle Corporazioni di Bologna pubblica un elenco di aziende industriali e commerciali di Bologna “appartenenti a cittadini di razza ebraica”. Sono elencate 56 ditte, la maggior parte delle quali operano, con pochi dipendenti, nel settore del commercio. Tra le aziende più grandi vi è la Casa di cura Villa Bianca, del dott. Attalo Muggia, la fabbrica di acque minerali e gassose di Italo Samaja, la ditta Usiglio e Focherini, che produce impianti di riscaldamento e le ditte “Labora” e Bianco per la confezione di borsette. Non sono comprese nell'elenco aziende un tempo intestate a ebrei, che nel 1938, con le leggi razziali, hanno cambiato ragione sociale, come l'azienda A.C.I.P., già pellicceria Cohen, con negozio in via Indipendenza. La Zabban Farmaceutici dei fratelli Gino e Filippo Zabban, attiva a Bologna dal 1895, è invece iscritta tra le aziende con più di cento dipendenti che dal '38 sono state commissariate.dettagli
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3 dicembre 1939Divieto di ingresso per gli ebrei nella Casa dello Studente e alla MensaIn applicazione a una direttiva ministeriale, il rettore Ghigi fa affiggere all'Università cartelli che vietano l'ingresso degli studenti ebrei nella Casa dello Studente, alla mensa e in altri ritrovi studenteschi. A partire dal 1935 sulla rivista “La Nuova Guardia” del Gruppo Universitario Fascista (GUF) sono apparsi articoli che denunciano la presenza di studenti ebrei come “ostacolo alla realizzazione della rivoluzione fascista” (Salustri).dettagli