Hitler accolto trionfalmente alla stazione di Bologna
Di passaggio da Bologna, nel corso della sua visita ufficiale in Italia, Hitler è salutato da una folla enorme ed entusiasta alla stazione centrale, riccamente addobbata dei simboli nazisti e fascisti (fasci, aquile e croci uncinate) e dalle bandiere nazionali.
All'arrivo del convoglio, la banda Presidiaria suona l'inno tedesco, mentre duecento locomotive allineate sui binari fischiano simultaneamente.
Il viaggio del Fuhrer è preparato e gestito con cura dalle gerarchie dello stato fascista, desiderose di ben figurare davanti al potente alleato tedesco.
Sono particolarmente curati il decoro, l'apparato scenografico e la sicurezza. Ad esempio le case situate nella vallata del Setta lungo il percorso della ferrovia Direttissima sono imbiancate di fresco (ma solo sul lato rivolto ai binari).
Le autorità raccomandano di esporre bandiere, di nascondere “con verdi fronde” le concimaie e di non appendere il bucato nei balconi o nei cortili.
Per quanto riguarda la sicurezza sono effettuati numerosi controlli di polizia e arresti preventivi di antifascisti. Tra i pochi ad osare un segnale di dissenso vi è il parroco di Vado don Eolo Cattani, che fa togliere la bandiera nazista dal tetto dell'asilo parrocchiale.
Ai suoi parrocchiani giustifica le prescrizioni delle autorità dicendo che deve passare “un cavallo ombroso”.
- Bologna in camicia nera. Le cerimonie, le adunate e le celebrazioni del ventennio sotto le due torri, Bologna, Pendragon, 2006, pp. 100-101 (foto)
- Bologna in cronaca. Notiziario cittadino del nostro secolo, 1900-1960, a cura di Tiziano Costa, Bologna, Costa Editore, 1994, p. 73
- C'era Bologna. Porta per porta la città rivela i suoi antichi segreti, a cura di Tiziano Costa e Oriano Tassinari Clò, Roma, Newton periodici, 1991, vol. 3., p. 881 (foto)
- Tiziano Costa, Bologna '900. Vita di un secolo, 2. ed., Bologna, Costa, 2008, p. 116
- Delenda Bononia: immagini dei bombardamenti 1943-1945, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Bologna, Pàtron, 1995, p. 246 (foto)
- Luigi Fantini, Antichi edifici della montagna bolognese, Bologna, Cassa di risparmio in Bologna, 1971-1972, vol. 1., p. 26
- Figure, luoghi, mestieri, cronaca. Un secolo di vita bolognese nell'archivio dei fratelli Camera, a cura di Alessandro Molinari Pradelli, Bologna, Nuova Alfa, 1989, pp. 178-179
- Luciano Gherardi, Le querce di Monte Sole. Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno, 1898-1944, introduzione di Giuseppe Dossetti, 5. ed., Bologna, Il mulino, 1994, p. 143, 193, nota 28
- Alberto Mandreoli, Vangelo e coscienza. Antifascismo e resistenza dei cattolici bolognesi, Trapani, Il pozzo di Giacobbe, 2015, p. 110
- Maurizio Panconesi, La Direttissima Bologna-Firenze, con riproduzione anastatica del testo dell'ing. Enrico Marone (1935), Modena, Artestampa, 2017, p. 96
- Maurizio Panconesi, La Direttissima degli Appennini: la linea Bologna-Prato e le sue ferrovie di servizio, Cortona, Calosci, 2002, p. 120
- Renzo Pocaterra, La stazione di Bologna. Un viaggio lungo un secolo e mezzo, Bologna, Minerva, 2009, pp. 104-110
- Giancarlo Roversi, Adolf Hitler a Bologna, in: "Bologna ieri, oggi, domani", 5 (1996), pp. 6-10 (con foto)
- Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 45-46