Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1934Le macchine rettificatrici MoraraL'officina guidata da Luigi Morara, sorta nel 1919 e specializzata in meccanica di precisione, ottiene una importante commessa da parte dell'industria aeronautica. E' l'occasione per iniziare a produrre macchine rettificatrici, quasi introvabili sul mercato italiano. Alla vigilia della seconda guerra mondiale la ditta si traferisce sulla riva del Reno a Marzabotto. In questo periodo conta 150 dipendenti e ha committenti importanti, come la Piaggio. Con la collaborazione di Vincenzo Martinelli, giovane insegnante delle Aldini-Valeriani, Luigi Morara avvia la costruzione di macchine per calibristi, assieme alla GAMFIOR di Torino. Uscita distrutta dalla guerra, l'azienda dovrà affrontare una faticosa ripresa e solo nel 1848 potrà insediarsi a Bologna in via Speranza in un ampio capannone. Da questo momento continuerà a svilupparsi sotto la guida di Martinelli e di Luigi Morara, figlio del fondatore, scomparso nel 1952. L'importante incremento del fatturato, favorito dalla notevole qualità dei prodotti, verrà suggellato nel 1978 dal trasferimento della fabbrica in via Giacosa, in una sede più ampia. Dal 2004 la Morara farà parte del gruppo Paritel-Gleason e si fonderà nel 2006 con DE.CI.MA S.p.A.dettagli
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1934Le case "Popolarissime"A seguito della ristrutturazione dell'Istituto fascista per le Case popolari è istituita l'Azienda delle Popolarissime. L'ente bandisce un concorso per la costruzione di alloggi da destinarsi a famiglie numerose. Il progetto vincitore è quello degli architetti Franco Albini, Renato Camus e Giancarlo Palanti, esponenti di punta del razionalismo milanese, adattato alla realtà locale dal giovane tecnico Francesco Santini (1904-1976). Vengono costruiti numerosi stabili a più piani in diverse zone periferiche (via Vezza, Cirenaica, via dello Scalo). Veri e propri "casermoni", che per esplicita disposizione possono nascere solo in periferia e lontano dalle arterie principali, le "Popolarissime" sono destinate ad ospitare i diseredati del Baraccato (un ex ospedale militare riadattato fuori porta Lame) e le famiglie sfrattate dai borghi demoliti nel centro storico. La struttura degli insediamenti, a rioni chiusi e autosufficienti, consente la messa in comune di vari servizi - l'asilo, la lavanderia, il gruppo rionale del PNF - e il controllo sociale tramite portineria. I primi sei fabbricati sono consegnati nell'estate 1935. Il trasloco alle nuove case assume l'aspetto di un vero e proprio esodo, attuato con tutti i mezzi disponibili e anche portando le masserizie a spalla. Lungo la strada, venditori ambulanti senza scrupoli affiancano la lunga colonna, che procede lentamente verso la propria destinazione, comprando in blocco, per pochi spiccioli, i poveri averi degli sfrattati. Il programma delle "Popolarissime" si chiuderà alla fine del 1937, con l'edificazione di più di 700 alloggi per circa 3.500 inquilini.dettagli
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1934Ripulitura della fontana del NettunoLa fontana del Nettuno viene ripulita a cura dei fratelli De Stefanis, restauratori romani. Sono ripristinati gli stemmi abrasi nel corso del Settecento, otturati i varchi e prosciugato l'interno della statua del Giambologna, per eliminare l'umidità e la conseguente corrosione della superficie interna. Non vengono tuttavia rimossi i ferri lasciati in origine nel corpo del Nettuno, che, secondo l'esperto fonditore Brighenti, sono la vera causa del suo degrado.dettagli
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1934Abbattimento dell'Arco GuidiE' demolito l'Arco Guidi sulla strada di Sant'Isaia. Eretto tra il 1811 e il 1818, univa il portico del Meloncello con quello della Certosa. In precedenza erano stati atterrati alcuni archi del portico dal lato del cimitero, per permettere il prolungamento della linea tramviaria verso il nuovo stadio del Littoriale (1927).dettagli
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1934I telai per moto VerlicchiIn una piccola bottega in via San Carlo Nino Verlicchi (1914-1996) avvia, assieme al fratello Giuseppe, un'attività di produzione artigianale di strutture tubolari in acciaio, in particolare manubri e tubi di scarico, che vengono forniti a fabbriche di motocicli come la GD, la MM e la GM. Nel dopoguerra la ditta comincerà a produrre telai completi per moto e biciclette, ottenendo grande successo con il modello di telaio a sospensione integrale per il Cucciolo Ducati. Negli anni '50 l'azienda, in pieno sviluppo, si trasferirà in un capannone in via Andrea Costa, divenendo fornitrice primaria di ditte come Ducati, Morini, Malanca e Cimatti.dettagli
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1934Alberto Legnani progetta Casa OlivieroAlberto Legnani (1894-1958), legato al M.I.A.R. (Movimento Italiano per l'Architettura Razionale) realizza Casa Oliviero, dove dimostra di aver assorbito pienamente il repertorio del modernismo. Ne sono chiaro esempio i balconi rientranti e l'uso di intonaci di vario colore. La scelta di appartamenti simmetrici ai vari piani risponde a criteri di economia costruttiva. Il progetto dell'architetto bolognese è lodato da Edoardo Persico, sulle pagine della prestigiosa rivista "Casabella", come affermazione della nuova civiltà "razionalista" e vincerà anche un concorso dell'Istituto Case popolari. Legnani sarà uno dei protagonisti della cultura architettonica e urbanistica a Bologna e in regione fino al dopoguerra, lavorando anche alla ricostruzione di comuni devastati durante il conflitto mondiale, quali Pianoro e Fusignano (RA).dettagli
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1934Un edificio "da applausi"Si inaugura in via Ugo Bassi 11 un nuovo edificio in stile razionalista. E' il primo progetto realizzato del giovane architetto Giuseppe Mazzanti (1911-1987), allievo di Giovanni Michelucci all'ateneo fiorentino. Lo stile proposto è decisamente innovativo per l'epoca. Dopo l'abbattimento delle ultime impalcature, lo svelarsi della sobria facciata è accolto con un fragoroso applauso - e una contestata interruzione del traffico - da parte di amici e colleghi. Mazzanti è in questi anni molto attivo anche nell'allestimento di esposizioni: i Prelittoriali dell'arte (1934), il Padiglione della Bonifica Renana (1934) e la Mostra delle Manifestazioni metanifere (1936) a Bologna; i Littoriali della cultura e dell'arte (1935) a Firenze.dettagli
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1934I Prelittoriali dell'arteSi tiene a Bologna, a cura del G.U.F., la mostra dei Prelittoriali dell'arte. I giovani architetti Giuseppe Mazzanti (1911-1987) e Italo Bianco (1915-1982) contribuiscono ad allestire alcune sale. Mazzanti sarà presente anche ai Littoriali di Firenze, con un progetto di “casa dello studente”. Organizzati dai Gruppi Universitari Fascisti (G.U.F.) di ogni sede universitaria, i Prelittoriali prevedono "convegni, discussioni verbali, mostre locali, concorsi a carattere letterario". I primi due classificati ai concorsi potranno poi partecipare ai Littoriali, gara a livello nazionale.dettagli
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1934Palazzo ScardoviL'ingegner Paolo Graziani (1881-1960) progetta palazzo Scardovi a porta Santo Stefano, prendendo a modello alcune costruzioni moderne di area germanica. Il fronte dell'edificio, di matrice razionalista, consente il raccordo del viale di circonvallazione con l'imbocco di via Santo Stefano e definisce l'emiciclo su cui è disposta la barriera daziaria ottocentesca dell'Antolini. Per la forma ondulata della facciata, il palazzo sarà volgarmente chiamato “il bidet”.dettagli
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1934Il "crescentone" di piazza MaggioreE' realizzata la pavimentazione sopraelevata di Piazza Maggiore, in granito bianco e rosa. Verrà volgarmente chiamata il “crescentone”, poiché dall'alto ricorda la forma della tipica focaccia bolognese.dettagli
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1934I conti Salina donano alla Diocesi la chiesa di San ValentinoI conti Salina donano alla Diocesi di Bologna la chiesa di Santa Maria della Grada, posta all'ingresso del canale di Reno in città. Fin dal XV secolo sul muro del "baraccano della Grada" era dipinta una Madonna con Bambino. Il luogo era divenuto un importante centro di devozione e l'icona fu protetta da un cancello e poi da una cappella. Durante l'epidemia di peste nell'area erano presenti un ricovero e un cimitero. Nel 1632 fu decretata la costruzione di una nuova chiesa dedicata alla Madonna della Grada di Reno su progetto di Antonio Paolucci, detto Levante, autore anche del teatro anatomico dell'Archiginnasio. Alla fine del XVII secolo nella chiesa vennero portare le reliquie di San Valentino, martire del III secolo, invocato come protettore degli infermi. Nel 1801 la chiesa e gli stabili attorno vennero messi in vendita. Il complesso fu acquistato dal conte Luigi Salina, che decise di riaprire il luogo di culto e, assieme al figlio Camillo, operò diversi lavori di restauro. Subito dopo la donazione alla Diocesi l'Arcivescovo Nasalli Rocca costituirà la la Parrocchia di Santa Maria e San Valentino della Grada.dettagli
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gennaio 1934La rivista "Credere"Il mensile “Vita Nova”, la cui fondazione era stata deliberata da Arpinati, viene sostituito dopo la caduta dell'ex podestà dalla rivista “Credere”, una smaccata apologetica di regime “del tutto priva di storia autonoma” (Paci). E' diretta dall'ispettore del Fascio Ciro Martignoni, che lascerà non appena terminata l'epurazione dell'ambiente arpinatiano. Vi collaborano, tra gli altri, gli storici Giovanni Maioli e Giovanni Natali (1884-1959), il giornalista e scrittore Gianni Granzotto (1914-1985), il letterato e critico letterario Dante Manetti. L'Università Fascista di Bologna è intanto soppiantata dal novello Istituto di Cultura Fascista.dettagli
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13 gennaio 1934Convenzione aggiuntiva per l'edilizia universitariaE' stipulata una convenzione tra Stato e enti locali, in aggiunta a quella del 1929, per il completamento del progetto delle nuove scuole di Ingegneria e Chimica industriale (L. 21 giugno 1934). Già nel 1932 il podestà Angelo Manaresi aveva deliberato di cedere aree comunali più ampie di quelle previste nel 1929 (35.000 mq contro i 3.000 deliberati). Il Comune assume il carico più pesante dell'operazione, che comporta un costo aggiuntivo di 590.000 lire.dettagli
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18 gennaio 1934La Cooperativa Selciatori e PosatoriNasce la “Società anonima cooperativa selciatori e posatori della città e provincia di Bologna”, specializzata in lavori di selciatura e pavimentazione stradale con la pietra, il granito e i cubetti di porfido. Si tratta di lavori difficili e faticosi, che richiedono precisione ed esperienza nella posa dei ciottoli o dei cubetti di porfido. I vari pezzi vengono portati al mastro dalle “galline”, i lavoratori più giovani, che hanno il compito di “beccare”, scegliere i pezzi da sistemare. I posatori pongono in opera pietre e lastre di granito; gli scalpellini adattano con lo scalpello vari materiali per usi diversi: “cordoli, paracarri, colonne, colonnette”, ecc. Tra i sette soci fondatori della Società - e primo presidente - è Renato Fava (1908-1944), appassionato ciclista e futuro partigiano. Divenuta cooperativa nel 1945 - con la nuova denominazione di “Cooperativa selciatori posatori e scalpellini di Bologna” - l'azienda amplierà la propria attività all'edilizia e alle grandi infrastrutture. Nel 1980 assumerà la denominazione di “Coop Costruzioni”, incorporando altre piccole imprese bolognesi.dettagli
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24 gennaio 1934Il Comune regala al PNF la Casa del Fascio“In ossequio al pensiero e alle direttive del Duce” il Comune approva, con delibera del Podestà Angelo Manaresi, la cessione gratuita della Casa del Fascio di via Manzoni al Partito Nazionale Fascista. Il diritto di proprietà era stato avanzato a seguito dell'insolvenza della Società “Pro casa del Fascio”, emanazione del gerarca Arpinati, ormai caduto in disgrazia e inviato al confino. Mussolini era intervenuto personalmente per scongiurare l'alienazione dell'immobile, storica centrale operativa della Decima Legio bolognese.dettagli
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15 febbraio 1934Concorso per la nuova Fiera di BolognaIl Comune di Bologna bandisce il concorso per un progetto di massima riguardante la sistemazione futura della Fiera in sede permanente. Con ampliamenti successivi, essa dovrà assumere importanza nazionale e internazionale. Tra i progetti presentati è premiato all'unanimità quello degli architetti Bottoni, Legnani e Pucci. Esso prevede un'area espositiva di 400 mila mq tra le strade Mascarella e San Donato, in una fascia di territorio in precedenza occupata dalle fortificazioni del campo trincerato bolognese. Si tratta di un progetto molto avanzato dal punto di vista metodologico, in cui il giovane architetto milanese Piero Bottoni (1903-1973), da poco in contatto con l'ambiente professionale bolognese, riversa la sua esperienza di delegato italiano ai Congressi internazionali di architettura moderna (CIAM). Il concorso di idee non avrà alcun seguito pratico immediato, tuttavia, non per caso la Campionaria troverà la sua sede stabile, negli anni Sessanta, proprio nell'area prevista dal gruppo Bottoni.dettagli
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20 febbraio 1934Il padiglione della Direttissima e la sistemazione della MontagnolaNei giardini della Montagnola è edificato il padiglione della Direttissima Bologna-Firenze, destinato ad ospitare la documentazione della grande opera di ingegneria ferroviaria. Costruito in soli quaranta giorni, con turni di lavoro giorno e notte, su progetto dell'Ufficio tecnico comunale, l'edificio è uno dei più compiuti esempi a Bologna di architettura razionale. Il grande ippocastano, incorporato nella struttura muraria, eccheggia il modello dell'Esprit Nouveau di Le Corbusier del 1925. Essendo costruito su terreno di riporto, il fabbricato poggia su fondamenta di calcestruzzo alte fino a 9 metri. Il suo profilo semilunare segue l'andamento del viale centrale del parco. Il podestà Manaresi dispone che il padiglione "sia reso comodo ed attraente con servizi di caffè e ristorante". In occasione dell'inaugurazione della Direttissima è promossa anche una sistemazione generale della Montagnola. Sono restaurate le balconate e i bassorilievi, rifatto l'impianto di illuminazione, ripiantate le aiuole e rinfoltiti gli alberi. Tutto il giardino è completamente recintato, per consentirne la chiusura nelle ore notturne. Una balaustra ai piedi del monumento dell'8 Agosto divide definitivamente il parco dalla piazza del mercato. E' sistemata infine la vasca centrale del Sarti, di cui va perduta una delle quattro tartarughe originali. Dal 22 aprile al 20 maggio 1934 il padiglione ospita la mostra Direttissima, a cura dei ministeri dei Lavori Pubblici e delle Comunicazioni, con plastici, grafici, fotografie e cimeli legati allo scavo della Grande galleria dell'Appennino e alla costruzione della linea ferroviaria. Nel dopoguerra l'edificio diventerà sede dell'ANPI, poi ospiterà la sala da ballo “Settimo cielo”, uno dei luoghi di svago più frequentati nel dopoguerra, e infine la scuola materna comunale "Giaccaglia Betti". Nel giardino della Montagnola si svolgerà, fino all'edificazione, nel 1965, del nuovo quartiere dedicato, la Fiera Campionaria del Littoriale.dettagli
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aprile 1934Arrestati per propaganda sovversivaDenunciati da una lettera anonima, cinque militanti comunisti vengono arrestati mentre si appresatano a diffondere volantini in occasione del Primo Maggio. Rinviati al Tribunale Speciale per la sicurezza nazionale saranno condannati per complessivi 14 anni di carcere.dettagli
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22 aprile 1934Il re inaugura la linea ferroviaria "Direttissima" e altri monumentiIl re d'Italia inaugura la linea “Direttissima”, innovativa via di comunicazione ferroviaria tra Bologna e Firenze. Il primo treno (n. 38) ha percorso la tratta Prato-Bologna nella notte tra il 22 e il 23 aprile: partito alle 22,30, è transitato a Vernio a mezzanotte. L'opera è durata trent'anni ed è costata 1 miliardo e 122 milioni, contro i 150 milioni previsti prima della grande guerra. Ha impegnato migliaia di lavoratori, provenienti da tutta l'Italia, in particolar modo dai paesi tosco-emiliani. La costruzione della Grande galleria dell'Appennino, un tunnel di 18 km a soli 328 metri sul livello del mare, ha richiesto un notevole contributo di vite umane: 99 morti e tanti ammalati di silicosi. Altro grande manufatto della linea è la galleria di Monte Adone, di sette chilometri e mezzo, il cui traforo ha ispirato perfino un brano musicale: La leggenda di Monte Adone, per pianoforte e voce. Al centro del piazzale della stazione ferroviaria è posta una fontana monumentale, progettata da Giulio C. Arata e Gian Luigi Giordani, dedicata agli operai morti nel corso dei lavori. E' costruita con il porfido sanguigno della Val Camonica e la diorite dell'Adamello e ha una portata di 40 litri al secondo. Ai lati della vasca centrale si innalzano due altorilievi: Assistenza al ferito di Ercole Drei (1886-1973) e Lavoro di scavo in galleria di Bruno Boari (1896-1964). La fontana sarà distrutta quasi completamente dai bombardamenti della guerra mondiale. Rimarrà soltanto la base di marmo che, alla fine del '900, sarà sormontata dalla scultura La vita che continua di Adriano Piazzesi, una grande ruota a ricordo di una serie di attentati ferroviari. La nuova linea "Direttissima" è celebrata da una esposizione nel padiglione appositamente costruito alla Montagnola. Lo stesso 22 aprile Vittorio Emanuele III compie a Bologna un vero tour de force: inaugura la fontana di piazza Umberto I (ora piazza dei Martiri), gli affreschi di Adolfo De Carolis nel Salone del Podestà e i restauri di Porta Galliera, "sacra all'italica Indipendenza per la cacciata austriaca del 1848", ricevendo dal podestà Angelo Manaresi le chiavi della città. Inaugura inoltre alcuni istituti universitari. Infine assiste al Teatro comunale alla presentazione dei bozzetti per il completamento della facciata di San Petronio e a un concerto sinfonico diretto dal maestro Marinuzzi.dettagli
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30 aprile 1934Il Carosello Austro-UngaricoLa Federazione dei Fasci di Combattimento di Bologna organizza una marcia motociclistica a Vienna e Budapest. L'impresa, oltre che sportiva, ha un preciso significato politico: vuole testimoniare l'amicizia e il sostegno dell'Italia al governo austriaco di Engelbert Dollfuss (1892-1934), conservatore e filofascista. Meno di due mesi dopo la visita dei motociclisti bolognesi, il cancelliere sarà assassinato dai nazisti durante un tentativo di golpe.dettagli
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maggio 1934La Primavera BologneseCon una serie di manifestazioni primaverili, Bologna tenta di fare concorrenza, nelle intenzioni del podestà Manaresi, al Maggio fiorentino e al Giugno genovese. Il programma della primavera 1934 prevede, oltre alla Fiera al Littoriale, chiamata non senza retorica il “mercato centrale d'Italia”, la Mostra Nazionale Alpina ai Giardini Margherita e l’esposizione celebrativa della nuova linea ferroviaria Direttissima alla Montagnola. Nel rinnovato Salone del Podestà è allestita, a cura della contessa Camilla Isolani Lupari, la Mostra interprovinciale della Tavola Imbandita, in cui figurano suppellettili antiche appartenute alle famiglie nobili bolognesi. La signora Manaresi presenta L'Angolo del focolare della cucina alpina, mentre la contessa Isolani Lupari offre la tavola Pic Nick e la contessa Tacconi mostra quella del cardinale Lambertini. Altre signore allestiscono varie tavole "di lusso per il pranzo". Uno dei fulcri della mostra è la tavola di sessanta coperti di Casa Montpensier, "ammiratissima , per la distinzione della sua apparecchiatura e la non comune bellezza dei suoi vasellami". Guido Zucchini ordina per l’occasione una mostra del Comitato per la Bologna Storica e Artistica, mentre la contessa Lina Bianconcini Cavazza organizza nel cortile dell’Archiginnasio una mostra floreale. Tra le varie iniziative va registrata anche una riunione di lotta greco-romana al Teatro Duse, nella quale gli atleti della Bologna Sportiva - tra essi l'ex campione della Sempre Avanti! Federico Malossi - si confrontano con una rappresentativa finlandese. Per il 1935 il programma sarà, se possibile, ancora più ambizioso: il centenario carducciano sarà affiancato dalla Mostra sul Settecento bolognese e dalla Mostra nazionale di Agricoltura ai Giardini Margherita.dettagli
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5 maggio 1934Marconi al Congresso dei Radiotecnici italianiIl 5 e 6 maggio è indetto a villa Grifone a Pontecchio il Congresso dei Radiotecnici Italiani. Ospite d'onore è Guglielmo Marconi, che dopo l'adesione al regime ha collezionato una serie di prestigiosi titoli e cariche. E’ infatti Presidente del CNR, Marchese del Regno, Presidente della Reale Accademia d'Italia, membro del Gran Consiglio del Fascismo e Presidente dell'Enciclopedia italiana. L'ormai universalmente famoso scienziato ha modo di rievocare nel luogo della sua giovinezza i primi fondamentali esperimenti di radiotelegrafia. Assieme a lui siedono sul palco il rettore Ghigi e il direttore dell'Istituto di Fisica prof. Quirino Majorana. Il 5 maggio, inoltre, Marconi inaugura con il podestà Manaresi la Fiera del Littoriale e riceve all'Università la laurea ad honorem in Fisica. Il 7 maggio l'illustre scienziato visita la SSR Brevetti Ducati in via Guidotti 51.dettagli
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27 maggio 1934Adriano Vignoli vince al GiroIl bolognese Adriano Vignoli vince la settima tappa del giro d'Italia di ciclismo, da Napoli a Bari, di 339 km. Nato a Sasso nel 1907, di professione muratore, Vignoli ha iniziato a correre tardi e quasi per caso. Al Giro del 1934 termina ottavo, ottenendo l'invito a correre anche il prestigioso Tour de France, dove vincerà la sedicesima tappa, da Ax les Thermes a Luchon. La carriera di Vignoli continuerà come professionista fino al 1947, ingaggiato nelle migliori squadre accanto a campioni come Alfredo Binda e Learco Guerra.dettagli
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27 maggio 1934I mondiali di calcio al LittorialeIl 27 maggio allo stadio Littoriale è prevista la partita Svezia-Argentina per gli ottavi di finale dei campionati mondiali di calcio. La squadra sudamericana è composta da semi-dilettanti e cede agli scandinavi per 3 a 2 davanti a circa 15mila spettatori. L’argentino Belis realizza al terzo minuto il primo goal in assoluto dei Mondiali. In preparazione della partita con la Svezia, il 22 maggio gli argentini hanno giocato un’amichevole con l’SS Casalecchio, squadra di Prima divisione, vincendo per 7 a 1. Il 31 maggio si giocherà il derby danubiano tra Austria-Ungheria, con i primi vincenti per 2 a 1 dopo una gara durissima, definita “non una partita, ma una baruffa” dall’allenatore austriaco Meisl. Accorreranno 25mila tifosi, attratti anche dal maggior blasone delle due squadre, che in questo periodo dominano il calcio europeo. Per questi mondiali non solo previste al Littoriale partite dell'Italia, benché il nuovo impianto polisportivo sia concerdemente riconosciuto come uno dei più funzionali e moderni. La scelta è dovuta probabilmente ai contrasti politici, che hanno portato alla caduta in disgrazia di Leandro Arpinati (1892-1945), committente dello stadio e massimo dirigente dello sport italiano.dettagli
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4 giugno 1934Giuseppe Olmo vince la tappa Firenze-Bologna del Giro d'ItaliaRegolando in volata Remo Bertoni e Giovanni Cazzulani, Giuseppe Olmo (1911-1992) della squadra Bianchi vince la tredicesima tappa del Giro d’Italia, da Firenze a Bologna, terminata nel velodromo gremito di tifosi. Negli ultimi cento chilometri la gara ha visto una lotta serrata tra Olmo e i rivali Learco Guerra e Francesco Camusso, con quest’ultimo che ha conquistato la maglia rosa. Olmo trionferà anche a Bassano del Grappa e nell’ultima frazione sul tradizionale traguardo di Milano. La classifica finale vedrà la vittoria di Guerra su Camusso. Olmo terminerà quarto con oltre 5 minuti di distacco. Professionista dal 1933 al 1942 “Gepin“ vincerà due Milano-San Remo e venti tappe al Giro. In seguito fonderà una nota azienda di biciclette.dettagli
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23 giugno 1934Demolizione del Porto NaviglioPer prolungare via dei Mille fino a viale Pietramellara vengono demoliti gli edifici portuali nei pressi di porta Lame. L'intervento è deciso il 23 giugno dal Podestà Angelo Manaresi. La copertura del porto Navile, risalente al 1581, era prevista già nel Piano regolatore del 1889. Viene abbattura la Porta delle navi - attraverso la quale il Canale di Reno, divenuto Navile, usciva dalla città - e le costruzioni adiacenti: la casa del custode e l'ex chiesa del Crocifisso. E' distrutto l'edificio della Dogana, sede della Gabella Grossa e conosciuto come la “cisa di lavandèr” (chiesa dei lavandai), eretta nel 1580 dall'architetto Andrea Ambrosini. In origine era il punto di partenza e di arrivo delle merci che viaggiavano sul Navile. In tempi più recenti era utilizzata come magazzino dalle lavandaie del canale di Reno, che vi conservavano, in grandi olle di terracotta, “il candeggiante dell'epoca” (Vianelli), cioè la cenere. La Madonna policroma sulla facciata, opera di Camillo Mazza (1602-1672), sarà collocata in cima allo scalone di Palazzo d'Accursio. Il grande magazzino del sale, la Salara, sarà a lungo abbandonata. Verrà restaurata - e destinata ad altri usi - solo alla fine del secolo. Il vecchio porto sarà frequentato solo dai ragazzi per bagni più o meno abusivi o da qualche birocciaio desideroso di lavare il carretto o abbeverare il cavallo nella cosiddetta “busa di caval”. Nell'area del canale del Cavaticcio sorgerà, nel nuovo millennio, un piccolo giardino pubblico, ornato di sculture moderne.dettagli
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luglio 1934Carestia nel bologneseE' una delle annate peggiori del secolo nelle campagne bolognesi. I raccolti non arrivano alla metà dell'anno precedente. Devastanti temporali flagellano in particolare la zona di Medicina, dove molti tetti rimangono senza tegole. A Villa Fontana gli operai, che sono andati a trebbiare, tornano a mani vuote. A San Gabriele di Baricella, sui terreni presi in affitto, i contadini seminano due volte, ma non nasce nulla. Anche la vendemmia non viene effettuata.dettagli
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luglio 1934Case per il ceto medio borgheseLa Cooperativa Risanamento ottiene una vasta area edificabile di oltre 11.000 mq per costruire case di tipo popolare destinate al ceto medio borghese. La direzione dei lavori è affidata all'ing. Ildebrando Tabarroni (1881-1958). Si tratta di cinque corpi di fabbrica fuori porta Lame e fuori porta San Vitale, nel quartiere Cirenaica. Sono palazzi moderni, ma “senza esagerazioni futuriste”, con appartamenti a due, tre e a volte quattro camere, oltre alla cucina. Molti di essi hanno grandi balconi esterni e alcuni anche il bagno privato.dettagli
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5 luglio 1934Comunisti alla sbarraL’organizzazione comunista bolognese sconta la vasta azione di propaganda svolta nel 1933 e culminata il 17 luglio con il lancio di volantini e l’esposizione di bandiere rosse in numerose località della provincia. Sedici militanti vengono processati a Roma dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Tra essi Italo Taddia, Dalife Mazza, Medardo Masina, Renato Nanni, Modesto Baccari. La sentenza, emessa il 5 luglio, li condanna tutti quanti, per un totale di 87 anni di carcere. Dalife Mazza verrà riconosciuto responsabile di costituzione e appartenenza al PCI e subirà 10 anni di carcere e 3 di sorveglianza speciale. A Civitavecchia avrà come compagni Umberto Terracini, Arturo Colombi e Giancarlo Pajetta.dettagli
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15 luglio 1934La Virtus nella serie A di "palla al cesto"Il 15 luglio la Virtus si laurea a Firenze campione della Prima Divisione di “palla al cesto” e acquista il diritto di disputare la serie A. In finale supera la Ginnastica Roma per 17 a 16, con una prodezza da metà campo di Giuseppe Palmieri. La sezione di pallacanestro della Società di Educazione Fisica Virtus è stata fondata nel novembre 1933 dal presidente Buriani, ma l'attività è iniziata alcuni anni prima, tra il 1927 e il '29. Le Vu nere giocano nella chiesa sconsacrata di Santa Lucia, dove la prima partita si è disputata nel 1932: vittoria netta degli estoni del Kalev Tallinn (86 a 12) su una squadra mista bolognese, nelle cui fila figurava anche Vanni Canepele, il miglior tennista d'Italia. Con al petto lo scudetto di Prima Divisione, il 27 dicembre la Virtus vincerà la sua prima partita internazionale, superando una rappresentativa belga per 41 a 32. Protagonisti di questi successi sono i primi campioni della storia del club: Dondi, Marinelli, Vannini, Girotti, Paganelli, tutti bolognesi del quartiere di Castiglione. Con loro Santa Lucia diventerà in breve un campo inespugnabile. Lo scudetto della serie A, però, rimarrà un sogno fino al 1946. Giancarlo Marinelli (1915-1987) è uno dei giocatori più forti del periodo. Pratica anche il mezzofondo e il salto in alto. E' nato proprio di fronte alla palestra. Parteciperà a due Olimpiadi (1936 e 1948) e vincerà quattro scudetti con la Virtus nella Sala Borsa. Nel dopoguerra sarà anche commissario tecnico della Nazionale e allenatore della Virtus Minganti.dettagli
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20 luglio 1934Rifugio antiaereo-tipo e ricoveri antiscoppio negli edifici stataliLa commissione tecnica presieduta dal Podestà presenta il 20 luglio un progetto di rifugio anti-aereo tipo per Bologna. Esso è stato sollecitato dal Governo a scopo soprattutto di propaganda, in occasione degli esperimenti parziali di protezione antiaerea previsti per l'estate 1934. L'obiettivo è allestire un grande ricovero al centro della città, dotato delle attrezzature necessarie e di facile accesso. Il locale prescelto dalla commissione è un ampio sotterraneo in Palazzo d'Accursio, nell'ala della caserma dei pompieri. Il progetto ha un costo di oltre 50.000 lire. Nell'ottobre 1935 verranno consegnati anche i relativi calcoli di stabilità. Nel 1936 saranno emanate norme per mettere in sicurezza edifici dello Stato, in modo da garantirne il funzionamento in caso di guerra. Sarà prevista la costruzione di ricoveri antiscoppio in cemento armato. A Bologna Il Genio civile verrà incaricato di predisporre i progetti per la Prefettura, la Questura, le carceri, le cliniche universitarie. Un efficiente rifugio “a prova di bomba” sarà ricavato nei sotterranei del palazzo dei telefoni in via Goito. Avrà pareti di cemento armato spesse un metro e il soffitto rinforzato da uno strato di rotaie. Sarà dotato di bagno, centralino telefonico, lunghi sedili accanto alle pareti e contenitori in zinco con riserve di acqua e cibo.dettagli
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18 agosto 1934Grandi manovre militari sull'AppenninoL'Appennino bolognese, tra le valli del Setta e del Santerno, è teatro in agosto di grandi manovre militari, seguite personalmente da Mussolini e dal re. Durante le operazioni, un piccolo aereo da ricognizione precipita dopo aver urtato il cavo di un pallone frenato: il pilota capitano Nicola D'Amico, del 5° Stormo d'assalto, perde la vita, mentre gli occupanti del pallone prendono terra incolumi tra Faenza e Forlì. Tra il 20 e il 23 agosto, al termine delle esercitazioni in Appennino, si svolgono a Bologna parate e celebrazioni, simulazioni di attacchi aerei, prove di oscuramento e di protezione antiaerea, con la partecipazione dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa. Per la prima volta viene allestito in città un rifugio antiaereo-tipo. Ai Tre Poggioli, nei pressi del passo della Raticosa, sarà inaugurata il 27 agosto 1939 una stele commemorativa del Gran Rapporto tenuto dal Duce il 24 agosto 1934 davanti a tremila ufficiali schierati, conosciuto come il "discorso del carro armato". Il monumento, costituito da un carro armato di sasso sormontato da un fascio di 15 metri, opera del prof. Vittorio Ruffini e dell'ing. Vittorio Stanzani, sarà fatto saltare dai partigiani locali, negli ultimi mesi del 1944. La carica di esplosivo sarà così forte da distruggere anche la vicina stele del capitano D'Amico, che sarà ricostruita nel 2005.dettagli
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9 settembre 1934Il Bologna FC vince ancora la Coppa EuropaCon un netto 5 a 1 il Bologna FC supera l'Admira Vienna nella finalissima della coppa europea e si aggiudica per la seconda volta (la prima sul campo) il prestigioso torneo, che mette a confronto le migliori formazioni al mondo, ad eccezione di quelle inglesi. Tre delle cinque reti portano la firma di Carlo Reguzzoni (1908-1996), detto “Rigoletto”, che ha ripetutamente segnato anche nelle partite precedenti contro il Bocskay, il Rapid Vienna e il Ferencvaros del grande György Sarosi, risultando il capocannoniere della manifestazione. L'ala di Busto Arsizio ha esordito in rossoblu nel 1930 con una tripletta alla Triestina. Proviene dalla Pro Patria, con la quale ha vinto lo scudetto del 1927. Il suo cartellino è stato uno dei più costosi di sempre: ben 80.000 lire. Giocherà nel Bologna fino al 1946, vincendo quattro scudetti e due coppe europee da grande protagonista, da vera e propria colonna dello “squadrone che tremare il mondo fa”. Il Bologna sarà l'unica squadra italiana a vincere la competizione europea con la denominazione di Coppa dell'Europa Centrale.dettagli
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10 settembre 1934Sacre apparizioni nella parrocchia di ScascoliIl 10 settembre a Scascoli, piccola località sull'Appennino bolognese, avviene un fatto miracoloso: una bambina del luogo, Evelina Grillini, afferma di aver visto la Madonna vicino a una vigna, nei panni di una bella signora vestita di bianco. La notizia del prodigio si propaga nelle parrocchie della Valle del Savena e nei mesi successivi la zona diviene meta di pellegrinaggi. Dopo la prima visione altri bambini affermeranno di aver visto la Signora. Nel 1935 una bimba di 11 anni, Jolanda Collina, si sentirà spinta sul posto da una forza “sovrumana”. Ci andrà assieme a un centinaio di fedeli e cadrà in trance, restando immobile con gli occhi fissi al cielo. La Curia bolognese diffiderà i parroci a dare credito a queste apparizioni, giudicandole pericolose “per l'integrità della vera fede”, ma un prete e il medico condotto cominceranno comunque a raccogliere testimonianze. A Casetto sarà edificato, secondo le indicazioni trasmesse dalla veggente Jolanda, un piccolo santuario in stile nordico con grandi vetrate: l'Eremo della Madonna del Bosco.dettagli
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20 settembre 1934La Sagra dell'UvaDal 20 al 30 settembre si svolge alla Montagnola la Sagra dell'Uva. Il “ridentissimo” parco è trasformato in una “ubertosa campagna nostrana, fiorita di pampini, saporita di grappoli, gioconda di musiche”. Vi sono allestite osterie paesane e si tengono balli popolari, concerti di mandolini e di ocarine. Si esibiscono i canterini romagnoli della camerata imolese e i ballerini “alla filuzzi” provenienti dai vari rioni della città.dettagli
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28 ottobre 1934La sede della Facoltà di IngegneriaLa Facoltà di Ingegneria dell'Università si trasferisce nell'area dell'ex proprietà Cassarini in viale Risorgimento, vicino a porta Saragozza. Progettata dall'arch. Giuseppe Vaccaro (1896-1970), con la collaborazione di Enrico De Angeli (1900-1979), la nuova sede della Scuola degli Ingegneri è inaugurata il 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma. Simbolo di una rinnovata cultura edilizia e formazione professionale, il vasto complesso è ispirato ai migliori modelli del razionalismo italiano, quali ad esempio l'Istituto di Fisica romano dell'arch. Giuseppe Pagano. Da un punto di vista planimetrico riprende la disposizione a pettine già proposta da Muggia nel 1926. E' dotato di un'alta torre, incombente sull'ingresso, un vero “prodigio tecnologico e funzionale” unico in Italia (Bettazzi), che funge da deposito librario per la biblioteca di Facoltà. Il corpo principale ospita l'aula magna, la presidenza e gli uffici dei docenti ed è caratterizzato da ampie aperture verticali, mentre il lato settentrionale è occupato da grandi aule da disegno con lunghe finestre a nastro. Nell'atrio rivestito in marmo campeggia la lapide con il Bollettino della Vittoria, mentre uno dei cortili interni ospita il memoriale degli studenti caduti nella Grande Guerra.dettagli
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dicembre 1934Una mensa kasher in via del BorgoLa prefettura autorizza l'apertura, in via del Borgo n. 46, presso la signora Valeria Finzi, di una “mensa rituale per studenti universitari israeliti”. Già il 15 ottobre il GUS Gruppo universitario sionista ha inviato al rabbino Orvieto della Comunità di Bologna la richiesta di un luogo di ritrovo per “svolgere attività spirituale ebraica” e ha espresso il desiderio di aprire una mensa kasher. Una prima domanda ufficiale ha avuto in novembre risposta negativa dalla questura. Su interessamento della Comunità ebraica, una successiva richiesta è stata accolta. All'inaugurazione della mensa intervengono il segretario del GUF e quello del Gruppo rionale "Corridoni": vengono ribaditi "i sentimenti di eguaglianza che regnano fra tutti i cittadini a qualsiasi confessione religiosa essi appartengano". La cerimonia di inaugurazione si chiude con diversi brindisi "alla prosperità del Regime fascista".dettagli
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1 dicembre 1934Roberto Longhi insegnante a BolognaLo studioso e critico d'arte Roberto Longhi (1890-1970) vince il concorso per la cattedra di Storia dell'Arte Medievale e Moderna all'Università di Bologna. La sua prolusione per l'apertura dell'anno universitario rappresenta un radicale ripensamento delle vicende e dei valori della pittura bolognese. Tra l'altro definisce Giorgio Morandi "uno dei migliori pittori viventi d’Italia", il solo che "pur navigando tra le secche più perigliose della pittura moderna, abbia però saputo sempre orientare il suo viaggio con una lentezza meditata, con un’affettuosità studiata, da parer quelle d’un nuovo incamminato" Il professore insegna in Palazzo Poggi, dove era la sede dell'antica Accademia Clementina: uno spazio riscaldato malamente da una vecchia stufa "parigina", con un tavolo piegato dal perso di "foto giallastre degli Alinari". Tra gli uditori dei primi corsi vi sono alcuni giovani intellettuali emiliani: Attilio Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Bassani, Alberto Graziani, Francesco Arcangeli. Essi riconosceranno nel professore di Alba un vero maestro, capace di inserire l'opera d'arte in un vasto contesto di storia e cultura, con "termini narrativi di alta fattura". A lui andrà il merito di aver aperto nuove prospettive critiche e suscitato negli allievi un inedito interesse verso le arti. Sul fascino del professore resta la vivida testimonianza dello scultore Luciano Minguzzi: “Stipati in un'aula surriscaldata, assistavamo al suo favoloso esporre, dalla vivacità scintillante, divertente e caustica, che ci soggiogava. Che intelligenza meravigliosa, dalle mille ramificazioni, era la sua!”dettagli
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12 dicembre 1934Muore Ugo PizzoliDa tempo malato, muore a Bologna Ugo Pizzoli (1863-1934), uno dei massimi studiosi in Italia di pedagogia scientifica. Piacentino di nascita, si trasferì da bambino con la famiglia a Crevalcore e poi a Bologna, dove frequentò il Liceo "Galvani". Dopo la maturità vinse una borsa di studio, che gli consentì di frequentare la Facoltà di Medicina all'Alma Mater. Qui fu allievo dei migliori docenti del tempo, da Augusto Murri a Pietro Loreta, a Francesco Roncati, e seguì in particolare le lezioni di pedagogia di Pietro Siciliani (1832-1885). Dopo la laurea, conseguita nel 1888, il suo interesse si orientò allo studio dei fondamenti scientifici della pedagogia, che coltivò per tutta la vita. Fu medico condotto e delegato scolastico a Crevalcore, dove nel 1899 istituì a proprie spese - e con il patronato scientifico dello psichiatra Augusto Tamburini (1848-1919), direttore del manicomio di Reggio Emilia - il Laboratorio di Pedagogia Scientifica, trasferito a Milano nel 1904. Tornato a Bologna nel 1908, si laureò in filosofia e nel 1910 fondò a Modena la Scuola Normale maschile, che diresse fino al 1920. Durante la grande guerra si prodigò per la rieducazione dei mutilati. Negli ultimi anni istituì gabinetti scientifici in varie città italiane e pubblicò saggi di argomento pedagogico.dettagli