Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1932

Nasce la Cave Reno

Nei pressi del Pontelungo nasce la Cave Reno, industria per la escavazione della ghiaia del fiume Reno. La proprietà è inizialmente della famiglia Vacchi. Alcuni anni dopo passerà alla ditta Maccaferri.

L'insediamento di questa azienda segna la trasformazione - e quindi la definitiva scomparsa - di alcuni mestieri tradizionali, praticati a forza di braccia, e la loro sostituzione con operazioni effettuate da macchine, come i frantoi meccanici e le escavatrici.

I mestieri direttamente legati al fiume erano quelli del maccabreccia, del vallatore e del birocciaio. La loro funzione era da secoli procurare alla città i materiali (sassi, ghiaia, sabbia) per il rivestimento delle strade e per i lavori edili.

l maccabreccia (o spaccasassi) spaccavano i ciottoli con uno speciale martello per ricavarne cumuli di pietre a spigoli vivi (la breccia, appunto) da spargere sulle strade. Portavano occhiali con fitte reti al posto delle lenti e si proteggevano le dita con strisce di tela.

I vallatori (o vagliatori) scavavano con pale e badili nel letto del fiume e selezionavano il materiale con il vallo, uno speciale setaccio costituito da un telaio di legno e una rete più o meno spessa a seconda dei prodotti da ricavare: sabbia, sottovallo, ghiaietto e pisello.

I birocciai trasportavano i materiali ai cantieri cittadini con il loro carretto tirato dal cavallo.

“Formavano una comunità libera, le cui leggi, non scritte, erano severamente rispettate da generazioni; motivo d'onore e di rispetto reciproco”.

Nel dopoguerra i birocci saranno rapidamente sostituiti da camion e motocarri.

Scompariranno così anche le botteghe di maniscalco, sellaio e carradore esistenti attorno al Pontelungo - alcune addirittura sotto il ponte - e legate all'attività di trasporto ghiaia.

Per il trasporto dei materiali dal cantiere al frantoio entra in funzione un trenino decauville a scartamento ridotto, trainato da una locomotiva a nafta, che attraversa il Reno su una passerella parallela al Pontelungo.

Nel primo periodo il carico non è fatto con gli escavatori, ma da “operai a badile” senza libretto (non dipendenti dalla Cave Reno).

“Dal ponte della ferrovia fino alla Barca era pieno di ghiaia e di sabbia, venivano le piene, la spostavano in qua e in là, non c'era la crisi della ghiaia, ce n'era sempre” (P. De Luca).

Approfondimenti
  • Milana Benassi Capuano e Maria Angela Neri, Oltre i cancelli... al Reno, Bologna, Istituto Comprensivo n. 1, 2010, pp. 55-64
  • Lungo Reno. Pontelungo e Santa Viola, a cura della Fondazione Villa Ghigi, Bologna, Comune di Bologna, 2007
  • Gianfranco Paganelli, La storia siamo anche noi... Quarantennale del Centro Santa Viola, Bologna, Casa di Quartiere, Centro sociale, ricreativo e culturale "Santa Viola" APS, 2020, p. 88
  • Michele Parracino, 1919: mutamenti storici, sociali in Europa e a Borgo Panigale. E' un invito a leggere e capire per non dimenticare, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 1999, pp. 33, 36, 50, 52 (foto: convoglio decauville), 54 (frantoio della ghiaia), 58-59, 63 (birocciai)
  • Orlando Pezzoli, Fuori porta prima del ponte. Santa Viola, Bologna, Comitato ricerca storica e sociale su Santa Viola, 1976, pp. 10-12, 41-53
  • Tracce di una storia. Come eravamo a S. Viola, Bologna, Comune, 1991, pp. 43-54 (foto)
  • Le tracce di una storia. Lavoro, usi e costumi a S. Viola, a cura del Quartiere Reno e del Comune di Bologna, Assessorato alla Cultura, 2. ed., Bologna, Comune di Bologna, 1987, pp. 59-64 (foto)
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