Le foglie fossili di Livergnano
Nella sua tesi La flora di Livergnano del 1929 la naturalista Giuseppina Gubellini, descrive alcuni esemplari di filliti, foglie fossili trovate in località Cà Piana in un letto argilloso-sabbioso incluso nei banchi di arenaria del Contrafforte Pliocenico.
La collezione delle filliti ritrovate dalla scienziata bolognese, la più grande al mondo, sarà in parte depositata presso il museo di geologica “G. Capellini” dell'Università di Bologna. Essa racconta la composizione delle foreste nella provincia bolognese milioni di anni fa.
La vegetazione del Pliocene presenta notevoli contrasti e differenze nel territorio padano, dovuti alla vicinanza del mare, alla presenza di fiumi, al clima caldo del periodo.
Perfettamente conservate nella forma e nelle nervature vi sono foglie di leccio, alloro, platano, frassino, pioppo, olmo, salice e molte altre specie. Per Livergnano si deve immaginare una immensa foresta di lauri (Laurisilva).
- "Bollettino del Servizio geologico d'Italia", 75 (1953), p. 706
- Carla Garvaglia, Le foglie fossili di Livergnano, in: "Nelle Valli Bolognesi", 33 (2017), p. 40
- La storia delle piante fossili in Italia, Bolzano, Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, 2014
- Emilio Veggetti, Foglie fossili del Contrafforte Pliocenico, in: "Al sas", 11 (2005), pp. 113-116