Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1926Le case per gli "umili"L'Amministrazione comunale cede all'Istituto Case Popolari un'area piuttosto disagiata fuori porta San Vitale, limitata dai binari ferroviari, per la costruzione di case per gli “umili”, cioè per quelle persone di bassa condizione, che abitando nei tuguri del centro cittadino “ne impediscono lo sviluppo”. Le case Icp di via Rimesse e di Corticella, consegnate nel 1926, non risolvono comunque il problema dei senza tetto, ospitati dopo la guerra in caserme periferiche o nell'ex ospedale del Baraccato, che viene potenziato con altre trenta baracche. La costruzione di nuove case per gli sfrattati è osteggiata in generale dalla politica ruralista del fascismo, ma anche dalla politica edilizia dell'Icp controllato dal podestà Arpinati, che privilegia, nel corso degli anni Venti, la costruzione di case a riscatto per famiglie piccolo-borghesi.dettagli
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1926Chiude il generatore elettrico della GradaDopo circa un quarto di secolo cessano di funzionare le due turbine impiantate nell'opificio della Grada. Il grande edificio, già di proprietà del cardinale Pompeo Aldrovandi (1668-1752), era anticamente usato come conceria di pelli e mulino da galla. Passato nelle mani del Consorzio del Reno, nel corso dell'Ottocento era divenuto mulino da grano e in seguito bagno pubblico. Le turbine installate nel 1899 producevano energia elettrica per l'Istituto ortopedico Rizzoli, sfruttando la corrente del canale. La linea elettrica giungeva a San Michele in Bosco, scorrendo per i viali di circonvallazione.dettagli
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1926Il Collegino dei Buoni FanciulliDon Filippo Cremonini (1879-1970) mutua l’esperienza veronese di don Giovanni Calabria (1907) e apre a Bologna in via Zamboni il Collegino dei Buoni Fanciulli, piccolo seminario per i figli del popolo. Da qui usciranno sacerdoti come don Angelo Magagnoli e don Giulio Salmi (1920-2006). Il 10 luglio 1949, per elezione canonica del card. Nasalli Rocca, il Collegino diventerà Seminario ONARMO (Opera di Assistenza Religiosa e Morale agli Operai) per la formazione dei cappellani del lavoro. Don Filippo sarà per tanti anni parroco della chiesa della Visitazione delle Lame e primo cappellano del lavoro presso la Manifattura Tabacchi.dettagli
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1926Prima mostra del Cenacolo "Francesco Francia"Il Cenacolo “Francesco Francia”, associazione culturale erede della società omonima - la cui ultima iniziativa risale al 1922 - organizza una mostra collettiva nella sede di via dei Musei. Essa sancisce l’atto di nascita di un nuovo sodalizio artistico, di cui fanno parte giovani pittori quasi debuttanti, come Bruno Saetti, Nino Bertocchi, Cleto Tomba, Lea Colliva, Alessandro Cervellati. Assieme a loro vi sono affermati esponenti della locale corrente intimista e neo-impressionista: Alfredo Protti, Garzia Fioresi, Carlo Corsi, Guglielmo Pizzirani, Giovanni Romagnoli, Flavio Bertelli e altri.dettagli
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1926La colonna di San Francesco nel giardino di Val di PietraPer il Settimo Centenario della morte è innalzato un omaggio a San Francesco nel giardino del convento di Val di Pietra, fuori Porta Saragozza. Su una colonna, disegnata da Umberto Rizzi (1903-1965), architetto comunale, è collocata una statua del santo di Assisi, opera dello scultore ferrarese Mario Sarto (1885-1955).dettagli
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gennaio 1926Una cabina di trasformazione sotto la MontagnolaSotto la scalea della Montagnola viene costruita una cabina di trasformazione dell'energia elettrica prodotta nella centrale del Battiferro.dettagli
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1926La Bocciofila BolognesePresieduta da Alfredo Coniato, è fondata la “Società Bocciofila Bolognese”. Gestirà una dozzina di “pallai” (campi da bocce) in via Capo di Lucca. Tra i suoi 2.500 soci avrà il campione italiano Sergio Gamberini. A Bologna si contano in questo periodo molte altre bocciofile, come la Centrale ai Prati di Caprara, quelle dei tranvieri e dei ferrovieri o il famoso pallaio della Castellata. Accanto a quest'ultimo, storico, campo da bocce nei pressi di via Rialto, che vide le gesta di campioni come Braz ad Fer e Duardein al Mat, c'era la birreria gestita dal popolare “Napoleone”. All'interno era appeso un ritratto dell'imperatore Nerone, sotto al quale ardeva un lumino sempre acceso, quasi fosse un'immagine sacra.dettagli
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14 gennaio 1926"L'Italiano" di Leo LonganesiLeo Longanesi (1905-1957), giovane giornalista romagnolo dal temperamento audace e anticonformista, fonda il periodico “L'Italiano”. La redazione è nella sua casa in via Irnerio n. 5, cenacolo letterario frequentato da noti giornalisti, poeti e uomini di teatro, quali Alfredo Testoni, Giuseppe Lipparini, Carlo Zangarini, Gherardo Gherardi, Lorenzo Ruggi. La rivista, definita "il più bel foglio della rivoluzione fascista", diventa, assieme al "Selvaggio" di Mino Maccari (1898-1989), una delle roccaforti della corrente culturale antimodernista di Strapaese. Stampata in bei caratteri bodoniani, secondo la migliore tradizione tipografica italiana, ospita contributi di Ungaretti, Cardarelli, Malaparte, Raimondi, Soldati, Tobino, Moravia, i disegni di Leo e Maccari - chiamati i "nani di Strapaese" - assieme a grafiche di Rosai, Carrà e Morandi. In questo stesso anno Longanesi pubblica il Vademecum del perfetto fascista, che contiene il più celebre motto del regime: "Mussolini ha sempre ragione".dettagli
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11 aprile 1926Incidente mortale per il campione di motociclismo Olindo RaggiIl campione Olindo Raggi (1896-1926) muore tragicamente l'11 aprile in un incidente a Varedo, vicino a Milano, a pochi chilometri dal traguardo del quinto Motogiro d'Italia. Forlivese di nascita, di umili origini, cominciò giovanissimo a correre in bicicletta. Dopo la partecipazione alla grande guerra, debuttò sulle motociclette al velodromo di Bologna nel 1920. Da tempo residente nel capoluogo emiliano, correva con moto di grossa cilindrata come le Harley-Davidson e le AJS, ma anche con la GD 125. Sarà sepolto in Certosa. Nel 1929 gli sarà dedicata una tomba monumentale, opera dello scultore Armando Minguzzi (1886-1940), nel nuovo ingresso rivolto al Littoriale. Questo accesso avrà il compito di collegare simbolicamente il cimitero cittadino e il suo maggiore palcoscenico sportivo. Alla inaugurazione interverranno molte società motociclistiche italiane. Bologna sarà rappresentata dai militi della 17a Legione "Volontari del Reno" e della 69a Legione "Fossalta".dettagli
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25 aprile 1926I successi delle auto MaseratiNel 1926 nasce la prima vettura interamente Maserati, la Tipo 26, con motore 8 cilindri a compressione da 1493 cm3. Il 25 aprile 1926 vince al suo esordio la prestigiosa la Targa Florio nella sua classe (ottava assoluta), con alla guida il costruttore e pilota Alfieri Maserati (1887-1932).Nel giugno dello stesso anno la casa bolognese ottiene il primo successo assoluto nel Chilometro Lanciato. Su uno dei modelli Tipo 26 apparirà per la prima volta il simbolo del Tridente, ispirato a quello del Nettuno e ideato da Mario, valente grafico e unico, tra i fratelli Maserati, non interessato alle costruzioni meccaniche.Nel 1927, dopo che un grave incidente nella Coppa Messina avrà messo Alfieri fuori gioco, il testimone di primo pilota Maserati sarà rilevato da Emilio Materassi, che vincerà il campionato italiano. Il 28 settembre 1929 il pilota Baconin Borzacchini, al volante di una Maserati V4 a 16 cilindri, stabilirà il record mondiale di velocità per la classe C, a oltre 240 Kmh.Nel 1930 sempre Borzacchini vincerà a Tripoli il primo Gran Premio della scuderia bolognese e nello stesso anno il circuito di Monza vedrà le rosse Maserati ai primi tre posti.Anche dopo la morte di Alfieri, nel 1932, la piccola casa del Tridente continuerà a mietere allori, valendosi di campioni quali Achille Varzi e Tazio Nuvolari. Il successo più prestigioso sarà la duplice vittoria alla 500 Miglia di Indianapolis nel 1939 e '40.Nel 1937 le officine Maserati saranno cedute alla famiglia Orsi, industriali dell'acciaio, e si trasferiranno a Modena. Durante la guerra la produzione di candele per auto e accumulatori sarà al servizio pressochè esclusivo delle forze armate tedesche.dettagli
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giugno 1926Il Comune rinuncia a gestire gli acquedottiDopo aver completato il riscatto dell’acquedotto del Setta, avviato dal sindaco Zanardi, la giunta fascista di Umberto Puppini lo concede in gestione alla società privata SNGA (Società Gazometri e Acquedotti), assieme all’acquedotto di Borgo Panigale, affidato dal 1913 all’Azienda del Gas. Si rinuncia all'idea, coltivata dalle precedenti amministrazioni comunali, della creazione di un’unica azienda energetica municipalizzata.dettagli
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10 giugno 1926Ampliamento della stazione ferroviariaSono completati i lavori di ampliamento della stazione ferroviaria, in previsione della nuova Direttissima Bologna-Firenze. Il 10 giugno il principe di Piemonte inaugura la saletta reale. Il progetto per il rinnovo della stazione è degli ingegneri Ezio Bianchi (già autore nel 1912 del sottopassaggio fuori porta Lame) e Leonida Barigazzi. Il fascio centrale dei binari è portato da 5 a 16 e vengono finalmente costruiti due sottopassaggi. Al fabbricato edificato da Gaetano Ratti nel 1871 sono aggiunti due nuovi corpi e il Piazzale Ovest, con l'atrio monumentale e il "Transatlantico" (il passaggio coperto che collega l'atrio ai binari). E’ abbattuta la torretta con l’orologio al centro della facciata. L'interno dell'edificio principale è completamente ristrutturato, con l'eliminazione degli arredi di Protche, dei caminetti delle sale d'aspetto e degli stucchi originari. Sono inoltre soppressi la torretta con l'orologio e la balaustra in ferro. La riorganizzazione della piazza antistante porta all'abbattimento della cancellata, che la cingeva e la delimitava, e dei due padiglioni situati di fronte all'ingresso. È costruito infine il cavalcavia per la strada di Galliera (poi via Matteotti), che consente il collegamento diretto del popoloso quartiere della Bolognina con il centro cittadino. Il progetto del ponte è curato in un primo tempo dal giovane architetto Giuseppe Vaccaro, ma alla fine sarà realizzato il disegno di Angiolo Mazzoni (1884-1979). L'architetto futurista, dal 1921 dipendente del Compartimento ferroviario di Bologna, è impegnato anche nel rifacimento degli interni della stazione e nella costruzione di case per ferrovieri nel vicino quartiere della Bolognina.dettagli
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14 giugno 1926Guglielmo Marconi celebrato all'ArchiginnasioGuglielmo Marconi (1874-1937) è ricevuto solennemente dal Rettore dell'Università e dal corpo accademico all’Archiginnasio. Il suo ingresso nell'Aula Magna, dopo il corteo in stile rinascimentale dei professori in toga d'ermellino, è salutato da applausi entusiastici. Lo scienziato parla all'uditorio con grande commozione, senza guardare gli appunti. Descrive la propria attività di ricerca come suddivisa in cicli di circa dieci anni. Il primo, dal 1896 al 1906, toccò i suoi vertici nel 1896, all'epoca del primo brevetto di radiotelegrafia, e nel 1901, con la trasmissione del primo segnale transatlantico. Il periodo dal 1906 al 1916 fu caratterizzato dai perfezionamenti della valvola di Fleming e raggiunse il massimo nel 1912, quando, in occasione dell'affondamento del Titanic, il mondo si rese conto dell'importanza della radio per la salvezza di vite in mare. Allora i superstiti del naufragio (circa un terzo dei passeggeri) si recarono in corteo sotto le finestre dell'albergo di New York dove lo scienziato alloggiava per ringraziarlo pubblicamente. Tra il 1916 e il 1926, infine, si è aperta la strada dello studio e dell'utilizzo delle onde corte. "L'anno 1926 - conclude Marconi - segna una data importante nella storia della radio, e sono felice di confermarlo nella mia città natale".dettagli
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4 luglio 1926La Società Radio Brevetti DucatiLa famiglia Ducati ed altri investitori bolognesi fondano, al pianterreno di uno stabile in via Collegio di Spagna n. 9, la Società Radio Brevetti Ducati, con l'intento di produrre industrialmente componenti per la nascente industria delle trasmissioni radio, basati su brevetti di Adriano Ducati. Ai primi condensatori Manens, faranno seguito altri tipi di condensatori (variabili nel 1928, elettolitici nel 1932, Manens serbatoio nel 1935), poi apparecchi di altro tipo come il Dufono (1935), per la comunicazione interna a viva voce, o il Raselet (1940), primo rasoio elettrico italiano. Nel 1928 sarà costruita in via Guidotti n. 51, accanto alla casa di famiglia, la nuova sede della ditta, dotata di fonderia e macchine utensili di pregio.dettagli
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17 luglio 1926Inaugurazione della nuova Sala Borsa CommerciantiIl nuovo allestimento del Salone Borsa Commercianti suscita un notevole interesse. Un folto pubblico assiste alla cerimonia solenne di inaugurazione del 17 luglio, alla presenza del Ministro delle Finanze, il conte Volpi di Misurata. I lavori di ristrutturazione continuano fino al 1930, quando la cisterna progettata nel 1587 da Pietro Fiorini per l'orto botanico, è trasformata in stanza blindata ad uso della Cassa di Risparmio.dettagli
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29 agosto 1926Il rifugio Duca degli Abruzzi al lago ScaffaioloE' inaugurato un nuovo rifugio del CAI al Lago Scaffaiolo, sul Corno alle Scale. Sostituisce ed eredita il nome di una precedente costruzione, intitolata a Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi, sorta nel 1902 e più volte danneggiata e restaurata. Il rifugio ha le caratteristiche di un piccolo albergo di montagna e può ospitare numerose comitive di escursionisti dall'Emilia e dalla Toscana. I muri di pietra arenaria sono in parte intonacati, lasciando a vista le pietre cantonali. Il tetto, molto spiovente, è in cemento armato. Il cemento è usato con profusione anche per la struttura interna, che appare particolarmente solida. Purtoppo il rifugio dello Scaffaiolo non sopravviverà alle vicende belliche della seconda guerra mondiale: sarà incendiato dai tedeschi in ritirata il 3 novembre 1943. Nel 1965 sarà costruita nei pressi una grande capanna prefabbricata in lamiera, messa in opera a cura dell'ing. Gian Paolo Reggiani, socio della sezione CAI di Bologna.dettagli
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settembre 1926Arresti di antifascisti nell'imoleseIn settembre la polizia denuncia 287 persone nell'imolese e ne arresta 70. Secondo i magistrati esse impediscono, con la loro azione, la costituzione dei sindacati fascisti. I processi porteranno a condanne per 138 anni di carcere.dettagli
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30 settembre 1926Antifascisti privati della cittadinanzaCon Decreto del 30 settembre 1926 viene “inflitta la perdita della cittadinanza italiana con la confisca dei beni eventualmente posseduti” a diversi esponenti antifascisti fuggiti all'estero. Tra essi vi sono Alceste De Ambris, Ettore Cuzzani, Giuseppe Donati, Adelmo Pedrini. I bolognesi Cuzzani e Pedrini sono due ex dirigenti sindacali anarchici, passati all'interventismo. Emigrati in Francia, sono tra gli animatori della LIDU (Lega Italiana per i Diritti dell'Uomo), associazione fondata nel 1922 dall'ex deputato socialista interventista De Ambris sull'esempio della potente Ligue francese di ispirazione radicale e massonica.dettagli
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1 ottobre 1926Scuola serale per muratoriL'Istituto Fascista di Previdenza e Mutua per gli Operai Edili promuove, dal 1° ottobre 1926, una scuola serale per muratori. Vengono istituiti, a Bologna e in provincia, corsi a due livelli: di disegno e di tecniche costruttive. Gli allievi dispongono di libri di testo preparati appositamente in Istituto. Il conseguimento del titolo consente l'accesso alla Scuola di costruzioni edili di Belluno.dettagli
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2 ottobre 1926A Molinella l’ultima resistenza antifascista234 famiglie di Molinella vengono espulse dai fondi colonici dopo la disdetta del patto di affitto. I traslochi forzati sono fatti con i camion dell'esercito. Si tratta di lavoratori che hanno rifiutato di iscriversi ai sindacati fascisti e hanno formato una “associazione di fatto”, per aggirare la legge del 3 aprile 1926 n. 563 secondo la quale solo i sindacati fascisti possono stipulare contratti collettivi. Alcuni di questi oppositori sono stati sequestrati e ripetutamente malmenati e “purgati” dagli squadristi comandati dal ras locale Augusto Regazzi, violento picchiatore della prima ora e leader del sindacato fascista. I fascisti hanno in seguito ingiunto i proprietari terrieri a non rinnovare i patti colonici con coloro che aderivano a leghe o associazioni libere. I principali dirigenti di Molinella sono stati da tempo banditi dal paese: Giuseppe Massarenti nel giugno 1921, Giuseppe Bentivogli nel 1922, Paolo Fabbri l'anno seguente. Le ultime famiglie espulse si disperdono sulle colline bolognesi, a Torino e in Francia. In parte vengono ospitate nell'ex deposito del sale della Finanza di Bologna.dettagli
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17 ottobre 1926Nuvolari all'ippodromo ZappoliIl 17 ottobre Tazio Nuvolari (1892-1953) partecipa alla Riunione Motociclistica Bolognese, che si tiene all'ippodromo Zappoli, guidando una moto Bianchi Freccia Celeste 350. Il campione mantovano, in questi anni dominatore delle principali competizioni italiane, rinnova i successi dell'anno precedente. Vince la gara di inseguimento di 10 chilometri e quella di inseguimento su pista di 6 chilometri e 800 metri. Domina inoltre nella corsa dei Centauri di 8 chilometri, tagliando il traguardo in 6 minuti e 11 secondi. Il pilota bolognese Amedeo Ruggeri (1889-1932), ancora sofferente dopo una caduta a Ferrara, è primo su Harley Davidson nella gara del giro cronometrato del circuito (850 metri). Grazie all'abilità di Nuvolari, Ruggeri e Arcangeli il meeting motoristico di Bologna ha un grande successo.dettagli
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26 ottobre 1926Municipalizzazione del servizio tramviarioDopo la scomparsa, nel 1924, della Società Les Tramways de Bologne - da molti chiamata semplicemente “La Belga” - che aveva gestito, per quasi mezzo secolo, il servizio urbano, è fissata l'indennità per il riscatto dell'azienda tramviaria da parte del Comune, che da questo momento la gestisce in economia. Nasce l'Azienda Municipale delle Tramvie elettriche di Bologna. La nuova gestione municipale prevede di abbinare alcune linee e di abolire il capolinea congestionato di piazza Maggiore.dettagli
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31 ottobre 1926Attentato a Mussolini. Linciaggio di Anteo ZamboniAl ritorno dall'inaugurazione del congresso scientifico, tenuta all'Archiginnasio, l'auto di Mussolini, un'Alfa Romeo rossa guidata da Leandro Arpinati, svoltando in via Indipendenza all'altezza del Canton dé Fiori, è fatta oggetto di alcuni colpi di pistola. Il Duce rimane illeso: un proiettile gli ha lacerato la fascia del Gran Cordone Mauriziano - che rimarrà esposta a lungo, come un cimelio, nel negozio Old England dello squadrista Giuseppe Ambrosi - e si è conficcato nell'imbottitura dell'auto. Un gruppo di fascisti si avventa immediatamente sul giovane Anteo Zamboni, studente bolognese di 16 anni, e lo massacra a colpi di pugnale. Tra essi Carlo Alberto Pasolini, padre del poeta Pier Paolo, Arconovaldo Bonacorsi (Bonaccorsi), futuro governatore delle Baleari, Albino Volpi, aministiato per il delitto Matteotti. Più tardi i quadrumviro ferrarese Italo Balbo correrà alla stazione per mostrare al Duce il pugnale insanguinato del linciaggio, proclamando: “Giustizia è fatta”. Nei giorni successivi le squadre fasciste, prendendo a pretesto quanto accaduto a Bologna, compiranno violenze in tutta Italia. A Genova sarà incendiata la sede del giornale socialista "Il Lavoro". A Napoli sarà assaltata la casa del filosofo Benedetto Croce e in Lunigiana quella dell'ex ministro liberale Carlo Sforza. In Veneto saranno devastate numerose sedi di organizzazioni cattoliche. Le indagini sull'attentato porteranno all'arresto e alla condanna del padre, della madre e dei fratelli di Anteo, tutti di fede anarchica. Nel 1932 l'avvocato antifascista Roberto Vighi invierà a Mussolini un lungo memoriale a difesa del padre di Anteo, condannato a trent'anni di carcere con accuse superficiali e incongruenti. Le circostanze dell'attentato rimarranno in gran parte oscure, per ammissione dello stesso Mussolini. Sarà messa in dubbio la paternità del gesto e si ipotizzerà una responsabilità dell'ala radicale del fascismo guidata da Farinacci e dello stesso accompagnatore del duce, Leandro Arpinati. Proprio a seguito dei fatti di Bologna, saranno approvate alcune leggi eccezionali, che sanciranno in Italia l'avvento di un regime dittatoriale. La legge 25 novembre 1926 n. 2008, Provvedimenti per la difesa dello Stato, stabilirà la fine della libertà di pensiero e di stampa, lo scioglimento dei partiti antifascisti, l'istituzione del tribunale speciale per gli oppositori del regime e la reintroduzione della pena di morte.dettagli
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31 ottobre 1926Inaugurazione del LittorialeViene solennemente inaugurato l'impianto polisportivo del Littoriale, definito “primo anfiteatro della rivoluzione fascista” e “monumento della nuova epoca”. Il discorso di apertura è tenuto da Mussolini, entrato allo stadio a cavallo, seguito da un corteo di gerarchi e vestito con l'alta uniforme di generale della Milizia. Lo stadio, uno dei più grandi e moderni d'Europa, è stato edificato a spese del partito fascista bolognese. La federazione di palazzo Fava, guidata da Leandro Arpinati, ha promosso una colletta tra le aziende cittadine, comprese le residue cooperative socialiste, chiamate a un obolo "spontaneo". Lo stile della struttura è stato ispirato ad Arpinati, presidente in carica della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC), da una visita alle antiche Terme di Caracalla a Roma. Progettata dall'ingegnere Umberto Costanzini (1897-1968) e dall'architetto Giulio Ulisse Arata (1881-1962), l'opera utilizza il calcestruzzo armato con audacia e costituisce il paradigma del nuovo rinascimento urbano voluto dal ras bolognese. Oltre allo stadio, dotato di pista per l'atletica, l'impianto ospita campi di tennis e due piscine, di cui una al coperto per la prima volta in Italia, con posti per il pubblico e una lunghezza (33 metri) “sufficiente per l’omologazione di qualunque record nazionale ed internazionale”. Secondo Marcello Gallian il Littoriale vale il Colosseo ed è "il primo vero monumento della nuova epoca". In occasione della sua inaugurazione anche il poeta Giuseppe Ungaretti compone un'ode: Or dunque che è?Mutata tu sei civiltà?Questa palestra novellaè la sede più belladi te, Verità? La cerimonia di inaugurazione del Littoriale si tiene a lavori non ancora ultimati. Le foto ufficiali non mostrano le parti incomplete. Arpinati è particolarmente legato al nuovo stadio, che considera, più che un luogo per grandi spettacoli da giorni festivi, "un centro di vitalità, una scuola, una palestra", da cui dovrà scaturire una falange di atleti destinati ai trionfi olimpici, ma anche di "forti soldati temprati a tutte le battaglie della vita nazionale".dettagli
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13 novembre 1926Sciolta la sezione bolognese del PPICon decreto prefettizio viene sciolta la sezione bolognese del Partito Popolare, aperta nel febbraio 1919. I documenti presenti nella sede di via Marsala vengono sequestrati e i mobili ceduti al proprietario dello stabile come pagamento di affitti arretrati. Alle elezioni politiche del 1919 il PPI ha avuto a Bologna 4.810 voti, scesi a 3.887 nelle comunali del 1921. Nel 1925, secondo un rapporto del Prefetto al ministro dell'Interno, il partito cattolico aveva in città solo “forze modeste”. Tra i dirigenti vi sono Carlo Strazziari (1893-1973), fondatore del settimanale cattolico “La Sorgente”, e Antonio Bonfiglioli, segretario della Federazione provinciale bolognese della Fratellanze coloniche. Il leader più autorevole è l'avv. Fulvio Milani (1885-1945), promotore nel 1914 della Federazione nazionale dei mezzadri e dei piccoli affittuari alternativa alla Federterra e fondatore nel 1919 della sezione bolognese del PPI. Al contrario di Sturzo ha sostenuto fino all'ultimo la possibilità di una collaborazione con il PNF. E' stato anche sottosegretario alla Giustizia nel governo Mussolini. Dal novembre 1926, però, è tra i deputati dichiarati decaduti. Durante il Ventennio continuerà da cittadino privato a intrattenere rapporti culturali e politici con molti esponenti cattolici e sarà un punto di riferimento per i giovani e gli attivisti dell'antifascismo bianco. Seguirà da vicino l'attività del cosiddetto “gruppo del campanile” - Ardigò, Salizzoni, Roveda, Senin, i Melloni, Bersani e altri - raccolto da mons. Emilio Faggioli nella canonica di San Giovanni in Monte.dettagli
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dicembre 1926Antologica di Garzia FioresiBologna consacra con una grande antologica il pittore Garzia Fioresi (alias Alfredo Grandi, 1888-1968). Vengono presentate 144 opere, tutte recenti, caratterizzate dalla “tenebra drammaticità del racconto sociale”, in antitesi al precedente periodo modernista, da lui ripudiato (Contini).Fioresi è un ex ufficiale della campagna di Libia (1912) e della grande guerra. E' stato protagonista, all’inizio del secolo, dei concorsi dell’Associazione “Francesco Francia”.Nel 1913 ha partecipato, assieme ad Alfredo Protti (1882-1949), alla prima Secessione romana e quindi alle più importanti rassegne italiane.Per mantenere la famiglia, senza trascurare la vocazione artistica, insegna disegno presso un istituto professionale. L’incarico didattico gli consentirà, tra l’altro, di evitare l’ennesimo richiamo alle armi nel 1940.dettagli
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1 dicembre 1926Massarenti condannato al confinoGiuseppe Massarenti è condannato a due anni e mezzo di confino (poi prorogato per altri cinque anni) dalla Commissione provinciale di Roma, con la seguente motivazione: “esiliato a Roma nel 1923, non desiste dal manifestare idee socialiste”. L'ex sindaco di Molinella sconterà la pena a Lampedusa, a Ustica e dal 1928 a Ponza. Nel 1931, al termine del periodo prescritto, gli sarà impedito di tornare a Molinella e vivrà a Roma in condizioni di estrema indigenza. Nel 1937 sarà rinchiuso nel manicomio di Santa Maria della Pietà.dettagli
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11 dicembre 1926Esce il "Cine-gazzettino"Con redazione in via Galliera 62, esce il primo numero del “Cine-gazzettino”. Sulla copertina campeggia l'attrice Maria Jacobini nei panni di Beatrice Cenci. Il film si proietta al Savoia, addobbato da salone del Seicento. Il cinema ha in questi anni un grande successo a Bologna, dove nel centro fioriscono sale un pò ovunque.dettagli
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26 dicembre 1926Leandro Arpinati nominato PodestàLeandro Arpinati è il primo Podestà di Bologna. La carica, di nomina regia, sostituisce quella elettiva di sindaco, in base alla legge 4 febbraio 1926, che prevede il Podestà nei Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, poi estesa a tutti i comuni del Regno con il Decreto legge del 15 aprile 1926. Il 23 dicembre, "tra scroscianti applausi", il sindaco fascista Umberto Puppini ha concesso ad Arpinati la cittadinanza onoraria per la sua "azione pronta e sagace" e le "ardite, geniali iniziative da Lui concepite ed attuate ad affermazione delle idealità di forza e di grandezza della Patria". Il 26 dicembre avviene a Palazzo D'Accursio il passaggio di consegne al nuovo primo cittadino. Nel discorso inaugurale, Arpinati si propone di riportare Bologna tra le grandi città italiane.dettagli
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31 dicembre 1926Concorso della canzone bologneseLuigi Longhi, impiegato della casa musicale Mattiuzzi & Biancani, noto come poeta e scrittore dialettale, lancia nel 1926 il concorso della canzone bolognese. Al successo dell'iniziativa collaborano Amilcare Bortolotti, dirigente della Società Operaia, i musicisti Giuseppe Patuelli e Ugo Dalla Noce, il conte Luigi Salina e l'orafo Giulio Veronesi, traduttore in dialetto della Divina Commedia. Nel 1918 Longhi ha dato alle stampe, con il titolo Bologna canta, una prima antologia della canzone dialettale popolare.dettagli