Muore Giuseppe Ceri
Muore Giuseppe Ceri (1839-1925), singolare figura di ingegnere e architetto di origine toscana, che pretendeva di sapere tutto e occuparsi di tutto.
“Strambo, bizzoso, attaccabrighe, tenacissimo negli odi, incrollabile nelle convinzioni” (Cristofori), fu acerrimo nemico di Alfonso Rubbiani, il conservatore della Bologna medievale, e fautore, invece, di abbattimenti e sventramenti.
Entrò in Comune come applicato nell’Ufficio tecnico diretto da Coriolano Monti. Fu collaboratore di Giuseppe Mengoni. Nel 1859 vinse il premio di architettura del Concorso Curlandese e si laureò all’Alma Mater in matematica e in ingegneria e architettura.
Per molti anni agitò dibattiti e polemiche velenose, attraverso il periodico “Melodie Tedescose”, poi chiamato “La Striglia”, da lui scritto interamente e anche venduto personalmente per beneficenza durante la grande guerra.
Fu autore di alcuni progetti per il completamento della facciata di San Petronio e disegnò la chiesa di San Paolo di Ravone, fuori porta S.Isaia. In via Indipendenza fu autore di alcuni palazzi “misurati ed eleganti” (Orlandi).
È ricordato anche per l’inno L’ombelico di Venere, sulla leggendaria invenzione dei tortellini bolognesi.
Verso la fine della vita ha avuto simpatie per il fascismo, pur giudicando negativamente la limitazione della libertà di stampa.
- Luca Baccolini, I luoghi e i racconti più strani di Bologna. Alla scoperta della "dotta" lungo un viaggio nei suoi luoghi simbolo, Roma, Newton Compton, 2019, pp. 163-165
- Nicola Bernardini, Guida della stampa periodica italiana, Lecce, Tipografia editrice salentina, 1890, p. 310
- Franco Bergonzoni, Nove secoli d'arte a Bologna. Rilettura cronologica d'opere di Guido Zucchini, Bologna, Atesa, 1977, p. 122
- Luigi Bortolotti, Il suburbio di Bologna. Il comune di Bologna fuori le mura nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, stampa 1972, p. 160
- Antonio Buitoni, Giuseppe Ceri (1839-1925), in: "La Torre della Magione", 3 (2007), pp. [14-15]
- Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, Bologna, Edizioni aldine, 1950, vol. 1., p. 72 (la versione di Ceri sull'invenzione dei tortellini)
- Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, Bologna, Edizioni aldine, 1957, vol. 4., pp. 84-86
- Alessandro Cervellati, Certosa bianca e verde. Echi e aneddoti, Bologna, Tamari, 1967, pp. 88-92
- Giuseppe Coccolini, Un secolo di attività edilizia ed urbanistica a Bologna. Da Napoleone alla 1a Guerra mondiale (1815-1915), in "Strenna storica bolognese", XLIV (1994), p. 156
- Franco Cristofori, Bologna: gente e vita dal 1914 al 1945, Bologna, Alfa, 1980, pp. 64-65 (foto)
- Franco Cristofori, Bologna. Immagini e vita tra Ottocento e Novecento, Bologna, Alfa, stampa 1978, p. 475 (foto)
- Franco Cristofori, Bologna come rideva. I giornali umoristici dal 1859 al 1924, Bologna, Cappelli, 1973, pp. 189-209
- Mario Facci, S. Paolo di Ravone. Nel centenario della nuova chiesa (1904-2004): il territorio, il comune, la parrocchia, attraverso i secoli, Bologna, Parrocchia di S. Paolo di Ravone, 2004
- Elena Gottarelli, L'amara storia di Giuseppe Ceri, il censore dell'edilizia bolognese, in "Il carrobbio. Rivista di studi bolognesi", 3 (1977), pp. 205-220
- Piero Orlandi, Guardando Parigi. Il progetto della Bologna dopo l'Unità, in: Rinnovare Bologna. Tra '800 e '900, a cura di Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2019, p. 29
- Anna Letizia Zanotti, Una villa bolognese moresca e le suggestioni orientaliste della Rocchetta Mattei, in: "Nueter", 90 (2019), pp. 386-391