Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
-
1925Emma Bonazzi consulente artistica della PeruginaLa pittrice e illustratrice bolognese Emma Bonazzi (1881-1959) è nominata consulente artistica della Perugina. Fino al 1940 progetterà per la nota fabbrica di cioccolato manifesti pubblicitari, confezioni di lusso, oggetti regalo e curerà allestimenti di negozi. Sarà lodata per le sue creazioni, composte con elementi e materiali diversi: pittura, ricami, metalli, stoffe. Le sue donnine, “enigmatiche e languide, dalle linee morbide e sinuose, fiabesche, spiritose”, saranno un valido esempio del nuovo stile Deco. Allieva di Domenico Ferri, Emma si è diplomata a pieni voti nel 1913 all'Accademia di Belle Arti di Bologna e negli anni seguenti, usando lo pseudonimo Tigiu, si è messa in luce sulla scena artistica locale e nazionale, partecipando alla seconda Secessione romana del 1914 e alla all'Esposizione Internazionale di San Francisco del 1915. Dal 1917 ha iniziato a collaborate con lo stabilimento grafico Chappuis come disegnatrice pubblicitaria, firmando la locandina Date carta alla Croce Rossa, mentre nel 1922 ha realizzato un raffinato calendario per la Barilla. Negli ultimi anni della sua vita vivrà a Bologna dimenticata e in stato di indigenza, tanto che "Il Giornale dell'Emilia" aprirà per lei una sottoscrizione.dettagli
-
1925Le penne stilografiche OmasArmando Simoni apre il via degli Orbi (poi via Turati) una officina meccanica per la produzione di penne stilografiche. La Omas si imporrà sui mercati internazionali con alcuni modelli famosi, come “la Penna del Dottore”, che alloggia un termometro, o la elegante “Omas Extra”. A Simoni sarà dedicato nel 1988 a Parigi il Musée du Stylo e de l'Ecriture.dettagli
-
1925La fabbrica di veicoli industriali MenariniEttore Menarini, reduce di guerra, impegnato dapprima nella riparazione e nella costruzione di carrozzerie d'auto in una officina in via del Chiù, inizia a fabbricare veicoli industriali in un moderno locale di viale Berti Pichat. Nel 1940 la fabbrica avrà circa 150 addetti. Dalla Carrozzeria Menarini usciranno furgoni, ambulanze, autocarri e soprattutto autobus, in collaborazione con la Fiat. Nel 1989 la Menarini S.p.A. sarà rilevata dalla Breda Costruzioni ferroviarie e nel 1990 diverrà BredaMenarinibus, con la totale fuoriuscita della famiglia Menarini. Nel 2001 l'azienda passerà al gruppo Finmeccanica, che nel 2015 la cederà alla new company Industria Italiana Autobus.dettagli
-
1925Il vivaio AnsaloniNella periferia orientale di Bologna, in via Oretti 14, sorge il vivaio di Arturo Ansaloni, ex operaio comunista originario di Calderara di Reno. Nasce come azienda per la raccolta e lo smercio di semi di interesse forestale. Alla vigilia della seconda guerra mondiale sarà strutturata in una rete di vendita, con negozi a Bologna, Roma, Littoria, Reggio Emilia e Pistoia. Dal 1951 la ditta verrà rilevata dal figlio di Arturo, Edo, che in seguito introdurrà in varie città italiane il modello americano del Garden Center, self-service dedicato all'hobby del giardinaggio.dettagli
-
1925Gino Cervi nella compagnia di PirandelloPoco dopo aver debuttato con Alda Borelli in un dramma di Bataille, il giovane Gino Cervi (1901-1974), figlio di Antonio, critico teatrale del “Resto del Carlino”, è chiamato da Luigi Pirandello nella compagnia del teatro d’arte di Roma, accanto a Marta Abba e Ruggero Ruggeri. Gino diverrà uno dei più amati attori di prosa e cinematografici. Al suo attivo avrà molti successi a Cinecittà, con Blasetti, Soldati, Visconti, già prima della seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra due personaggi, in particolare, manterranno alta la sua fama: il sindaco comunista Peppone nei film tratti dal Don Camillo di Guareschi e il commissario Maigret di una fortunata serie televisiva derivata dai gialli di Georges Simenon. In teatro rimarrà memorabile, tra le tante, la sua interpretazione del Cardinale Lambertini di Alfredo Testoni.dettagli
-
1925La diga di Pavana sul Limentra di SambucaNel 1921 è approvata l’elettrificazione della Ferrovia Porrettana, con corrente alternata trifase. A questo scopo a Pavana e Molino del Pallone, sull'alto Appennino bolognese-pistoiese, vengono iniziati i lavori per le dighe e le prese idrauliche, su progetto dell'ing. Luigi Manfredini (1891-1965). Il torrente Limentra di Sambuca verrà sbarrato presso Pavana con una diga rettilinea ad archi multipli, con contrafforti in cemento armato, alta 54 m. Il lago formato dalla diga avrà una capacità di 900.000 metri cubi d'acqua. Una galleria sotterranea lunga 2.691 metri, con portata di 24 mc/sec., collegherà il bacino di Pavana con quello di Molino del Pallone, ricevendo, per gravità, le acque del fiume Reno.dettagli
-
1925Progetto Rizzoli per il quartiere universitarioL’ingegnere capo del Genio civile Gustavo Rizzoli presenta al rettore Sfameni un piano per l’assetto degli istituti universitari. Esso riprende il progetto della creazione di un quartiere universitario, già avviato con la Convenzione del 1910 e interrotto dalla guerra. Il piano Rizzoli diverrà operativo qualche anno più tardi, su impulso del podestà Arpinati, nominato nel 1929 sottosegretario agli Interni. L'ing. Rizzoli, direttore dell'ufficio tecnico del Consorzio per gli edifici universitari di Bologna (legge n. 488/1930) fino al 1948 e responsabile, dal 1945, della Sezione distaccata del Genio Civile presso l'amministrazione universitaria, coordinerà nel dopoguerra i lavori del piano di ricostruzione. Sarà infine riconosciuto collaboratore benemerito dell'Alma Mater.dettagli
-
1925La casa editrice e libreria PatronCon il nome di Grafolito nasce, per opera di Riccardo Patron, una casa editrice, che ha per scopo principale la pubblicazione degli appunti e delle dispense dei professori delle Università di Bologna e Padova. Nel tempo, assunta la denominazione Patron, la ditta muterà notevolmente la propria veste editoriale, arricchendo il catalogo con opere di illustri docenti, come il glottologo Carlo Tagliavini e la medievista Gina Fasoli, e con traduzioni di saggi stranieri. Nel 1958 in via Zamboni, accanto alla Facoltà di Lettere, sorgerà la Libreria Patron, che diverrà un punto di incontro quotidiano per tanti docenti dell'Università. Alcuni anni più tardi la casa editrice sarà trasferita a Quarto Inferiore, mentre la libreria sarà sistemata sempre in via Zamboni, a poche decine di metri dalla sede precedente.dettagli
-
1925Progetto Muggia per la nuova Scuola di IngegneriaIl prof. Attilio Muggia (1861-1936) propone di realizzare le nuove sedi della Scuola di Ingegneria, di cui è direttore, e della Facoltà di Chimica industriale nell’area del Pirotecnico all’Annunziata, presso Porta San Mamolo. Il progetto è, però, presto abbandonato, per l'impossibilità di trasferire le funzioni militari collocate nell'area. Nel 1926 Muggia svilupperà un'altra ipotesi, tra piazza di Porta Galliera e viale Masini, proponendo un edificio unico per Ingegneria e Chimica industriale. Sarà una struttura in stile eclettico, ma “in linea con le più innovative tecniche costruttive” (Bettazzi) e con una efficace configurazione funzionale. Comparirà qui, per la prima volta, lo schema a pettine utilizzato in seguito da Giuseppe Vaccaro per la sede di Ingegneria in viale Risorgimento.dettagli
-
1925La biblioteca e le collezioni di Vittorio Putti nell'Ospedale RizzoliAugusto Fusaroli, maestro del legno e prezioso collaboratore delle Officine Rizzoli, cura l'arredamento dello studio biblioteca del prof. Vittorio Putti (1880-1940), direttore dell'Istituto ortopedico di San Michele in Bosco. Nelle scaffalature in radica di noce, che occupano le pareti, sono ordinati manoscritti e codici rari, assieme ai diari del professore e ai contributi dei suoi allievi. La collezione di Putti è una delle più importanti al mondo per quanto riguarda la storia della medicina: comprende l' Inventaire de chirurgie di Guy de Chauliac, la Chirurgia di Rolando da Parma, un esemplare della Difesa di Galileo Galilei autografata dallo scienziato, il Feldtbuch der Wundtartzney di Hans il Guercio e molte altre preziose edizioni. La biblioteca ospita, inoltre, raccolte di varia natura: medaglie, incisioni anatomiche, strumenti chirurgici. Il prof. Putti lascerà in dono i frutti del suo appassionato collezionismo all'Istituto Rizzoli, "affinché ne possano usufruire tutti gli studiosi".dettagli
-
1925Interventi di restauro e decorazione nella chiesa di Santa Maria dei ServiNel corso degli anni Venti vengono effettuati interventi di restauro architettonico e decorativo nella chiesa di Santa Maria dei Servi in Strada Maggiore. Nel 1925 si interviene sulla volta e sulle pareti della cappella maggiore, dove vengono inserite nuove vetrate colorate su disegno di Achille Casanova, Giuseppe Cassioli, Antonio Maria Nardi, Guido Cadorin. Le cappelle absidali sono decorate tra il 1910 e il 1928 da Giovanni Costa e Pompeo Fortini. Alcune vetrate absidali sono da attribuire a Casanova. Da segnalare sono anche la lampada votiva nella cappella del Crocifisso e i lampadari in ferro battuto della navata. Il restauro di Guido Zucchini da all'abside e al campanile "i loro originali e mirabili lineamenti". Fra il portico e il convento dei Servi vengono abbattuti alcuni "edifici volgari" ed è ricavato un piccolo giardino, che aggiunge al luogo "una nota di leggiadria" (Beseghi). In queste esperienze decorative sembra sopravvivere lo spirito Aemilia Ars promosso tra i due secoli da Alfonso Rubbiani.dettagli
-
1925Copertura di un tratto dell'Aposa e del canale delle Moline a Porta GallieraIl consiglio comunale approva il progetto per la copertura di un tratto di 150 metri del canale delle Moline e del torrente Aposa nei pressi di Porta Galliera. E' prevista la sistemazione dell'area di Piazza XX Settembre e il prolungamento di via Indipendenza oltre i viali di circomvallazione. Il sindaco Puppini fissa il termine dei lavori per il 30 maggio 1926. I lavori di muratura per convogliare i due corsi d'acqua sono affidati al Consorzio Bolognese Cooperative Costruzioni. Sull'area ottenuta dalla copertura dei canali sarà costruito il palazzo della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e, nel secondo dopoguerra, l'Autostazione delle corriere.dettagli
-
1925Il cinema-teatro MedicaPer volere della Società Pubblici Spettacoli è costruito in via Montegrappa, accanto all'antico palazzo Gessi, il cinema-teatro Medica, un grande edificio che ospita una vasta sala attrezzata - in seguito ampliata fino a 2.500 posti a sedere - e, ai piani alti, un albergo. Dal 1949 la sala funzionerà come cinematografo, ma anche come teatro, divenendo uno dei locali privilegiati per i concerti di musica leggera.dettagli
-
gennaio 1925Cesare Nordio al Liceo musicaleIn gennaio il prof. Cesare Nordio (1891-1977), già docente nel conservatorio di Palermo e dirigente del sindacato nazionale musicisti, vince il Concorso nazionale per la cattedra di Composizione presso il Liceo Musicale di Bologna e nel luglio successivo ne assume la reggenza. Grazie a lui l'istituto, intitolato a padre G.B. Martini, si doterà di una stabile organizzazione. Nel 1926-27 promuoverà per la scuola i “concerti popolari di musica da camera”. Nel 1927-28 attiverà il primo corso in Italia di direzione d'orchestra. Nel 1934 sarà confermato come direttore del liceo e, dopo il 1942, del Regio Conservatorio di musica. Sarà, inoltre, un grande animatore della scena musicale bolognese e promotore di alcune memorabili stagioni sinfoniche negli anni Trenta, con la presenza dei migliori interpreti a livello internazionale.dettagli
-
3 gennaio 1925Devastati gli studi di noti avvocati e le sedi del Partito PopolareIl 3 gennaio, alla Camera dei Deputati, Mussolini si assume la piena responsabilità politica e morale del delitto Matteotti (10 giugno 1924) e dell'illegalismo fascista. Nella notte a Bologna squadre fasciste guidate da Arconovaldo Bonaccorsi (1898-1962) e Peppino Ambrosi devastano gli studi di alcuni noti avvocati vicini all'opposizione: Mario Bergamo, Dante Calabri, Eugenio e Mario Jacchia, Giulio Zanardi. Pluridecorato in guerra, Mario Jacchia reagisce estraendo una pistola e cominciando a sparare contro i fascisti. Per l'uso dell'arma verrà arrestato e da quel giorno inizieranno le persecuzioni contro di lui. In città e provincia sono assaltate sedi sindacali e politiche e sequestrati con la forza i giornali antifascisti o quelli che, come il “Resto del Carlino”, hanno espresso indignazione per l'uccisione del deputato socialista. Gli squadristi penetrano nella sede del Partito Popolare e in quella dell'Unione del Lavoro in via Marsala e nella redazione del settimanale "Il Mulo" in via Oberdan. Vengono incendiati mobili e documenti. A seguito delle violenze i consiglieri comunali popolari si dimettono. Lo squadrista Bonaccorsi propone di dare "solidarietà ai così detti Fascisti devastatori", approvando le dimissioni dei popolari, rei di essere "in losca combutta sul colle dell'Aventino" con le "vecchie baldracche social-comuniste", che tramano contro la Patria.dettagli
-
4 gennaio 1925Il Monte di Pietà diventa Banca del MonteIl Monte di Bologna termina la sua secolare vicenda come istituto di beneficenza. Dal 4 gennaio, con l'emanazione della nuova normativa sui monti di pietà, è ufficialmente annoverato tra gli istituti di credito. Diviene infatti “Monte di credito su pegno di prima categoria” e prende il nome di Banca del Monte di Bologna. Questa denominazione sarà mantenuta fino al 1965, quando, con l'assorbimento del Monte di Ravenna, sarà cambiata in Banca del Monte di Bologna e Ravenna. Sorto nel 1473 per soccorrere i cittadini più poveri tramite il prestito su pegno e sottrarli in questo modo agli usurai, con l'arrivo di Napoleone nel giugno 1796 venne completamente spogliato dei suoi fondi. Seguì una lenta ripresa nell'800 con funzioni ormai solo assistenziali. Solo alla fine del secolo poté attivare anche funzioni bancarie. La Banca del Monte avrà numerose filiali a Bologna e provincia, esplicherà il servizio di esattoria e tesoreria in vari comuni e il servizio cassa per enti e opere pie. Sarà anche tesoriere dell’Università. Nel 1958 l’antico edificio del monte di San Pietro, divenuto sede centrale della banca, sarà completamente ristrutturato e rinnovato.dettagli
-
11 gennaio 1925Assassinato dai fascisti il presidente della Cooperativa di MalcantoneViene assassinato il presidente della cooperativa di consumo di Malcantone, Augusto Pulega. Operaio socialista, aveva già patito il carcere nel 1913 ed era stato più volte bastonato dai fascisti nel 1924, per essersi rifiutato di lasciare la cooperativa. La notte dell'11 gennaio, un gruppo di squadristi lo costringe a uscire dalla sede e, dopo un diverbio, il miliziano Giulio Mignani, detto Maciste, lo uccide a colpi di pistola. Al processo l'assassino sarà assolto per legittima difesa. Il suo avvocato sosterrà che era entrato al Malcantone come un "domatore nella gabbia dei leoni". La sentenza sarà accolta dalle grida di giubilo dei suoi camerati.dettagli
-
17 gennaio 1925La "Squilla socialista" cessa definitivamente le pubblicazioniIl quindicinale “La Squilla socialista”, organo del Partito socialista bolognese, fondato nel 1901, cessa definitivamente le pubblicazioni. Il giornale è stato per la prima volta preso d'assalto dalle squadre fasciste nella notte del 24 gennaio 1921. Allora la sede è stata distrutta, la tipografia incendiata, l'archivio disperso. Ai tentativi di ripresa sono seguite nuove intimidazioni e persecuzioni.dettagli
-
17 febbraio 1925Il "Resto del Carlino" passa sotto il controllo della federazione fascistaTomaso Monicelli (1883-1946), uomo di fiducia degli industriali saccariferi genovesi proprietari del “Resto del Carlino”, riceve ripetute minacce da parte di Arpinati e Baroncini dalle colonne dell' “Assalto”. I manganellatori radicali lo chiamano “Tomaso-Testa di Vipera”, “Giuda Monicelli”, “Pescecane del giornalismo senza fede” . Dopo che il 17 febbraio un'incursione nella sede di piazza Calderini da parte di una squadra di fascisti provoca una trentina di feriti, Monicelli è costretto a cedere il “glorioso” giornale nelle mani di uomini graditi a Mussolini. Leandro Arpinati (1892-1945) è in seguito eletto consigliere delegato dietro lauto compenso e il 4 marzo 1927 diventa proprietario del “Carlino” - secondo altri solo consegnatario pro tempore “per conto del Fascio di Bologna” - grazie a un contributo di due milioni in azioni da parte del senatore Edoardo Agnelli (1892-1935). Assieme ad Arnaldo Mussolini (1885-1931) cercherà di salvare il giornale dalle gravi difficoltà finanziarie che lo opprimono. Il fratello del Duce, e Presidente del Consiglio di Amministrazione, manovra da tempo per farne "il giornale del fascismo bolognese".dettagli
-
6 marzo 1925Assoluzione del capo squadrista Augusto RegazziLa Corte d’Assise di Bologna assolve il capo squadrista Augusto Regazzi, direttore della repressione contro i socialisti nella Bassa bolognese e autore di numerosi delitti. Proveniente da una famiglia di agrari, si è distinto tra i più temibili e violenti squadristi emiliani. Prima di divenire Segretario del Fascio di Molinella è stato condannato per percosse e ferite e accusato di frode in rifornimenti militari (assolto per insufficienza di prove). Il 9 agosto 1923, durante una spedizione punitiva a Marmorta, ha ucciso a colpi di fucile il contadino Pietro Marani - uno degli agitatori dei coloni per l'applicazione del concordato Paglia-Calda - dopo che una squadra di quaranta fascisti è penetrata nel suo casolare, sfondando le porte e il tetto. In suo favore è intervenuto il sottosegretario all’Interno Finzi, invitando il gurdasigilli Oviglio a derubricare l’accusa di omicidio per evitare che "conseguenze vivissime, addirittura disastrose" annullassero "i meravigliosi risultati raggiunti a Molinella", dove al "caos completo" determinato dai socialisti era subentrato l’ordine imposto dai fascisti. La “scandalosa” assoluzione con formula ampia di Regazzi e dei suoi complici è festeggiata dai fascisti all’uscita dal tribunale. Regazzi rimarrà come ras di Molinella fino al 1928. In seguito la rivalità con Arpinati lo farà cadere in disgrazia e per qualche tempo sarà rinchiuso in carcere e in manicomio. Nel 1935 verrà reintegrato nel partito fascista e affiancherà Arconovaldo Bonaccorsi nella conquista delle isole Baleari per conto del caudillo Francisco Franco.dettagli
-
15 marzo 1925“Vita Nova”, mensile dell’Università fascistaEsce il periodico mensile “Vita Nova”, diretto da Giuseppe Saitta (1881-1965), filosofo idealista e allievo di Giuseppe Gentile. È espressione di un gruppo di intellettuali fascisti, soprattutto ex liberali, quali Giuseppe Albini, Giuseppe Lipparini, Dante Manetti. Pubblica, inoltre, gli atti dell’Università fascista bolognese, fondata all’inizio dell’anno da Leandro Arpinati sul modello delle vecchie università popolari. La rivista e l’Università hanno sede presso la Casa del Fascio di Palazzo Fava. “Vita Nova” non avrà in sostanza un grande peso sulla vita culturale della città e crollerà assieme al suo promotore Arpinati.dettagli
-
15 marzo 1925Le motociclette C.MMario Cavedagni (1897-1940), meccanico e collaudatore alla G.D, presenta alla Camera di Commercio la denuncia di esercizio di una officina meccanica per la produzione di biciclette. Nel 1930, quando si trasferirà in via Aglebert, la ditta avrà già all'attivo anche la produzione di una motoleggera da 175 cc con il marchio C.M, frutto della collaborazione di Cavedagni con l'officina Drusiani. Dopo la morte del fondatore, l'officina sarà condotta - e in seguito ampliata - dalla moglie e dal figlio, con la produzione di nuovi modelli di ottima fattura, pur senza oltrepassare la dimensione del laboratorio artigianale. L'accumulo di passività condurrà, nel 1958, all'amministrazione controllata della ditta e alla sua chiusura l'anno seguente.dettagli
-
29 marzo 1925Il convegno nazionale della cultura e il manifesto degli intellettuali del fascismoOrganizzato dalla locale Università Fascista, si svolge a Bologna il 29 e 30 marzo il Convegno per la cultura fascista. Vi partecipano 250 intellettuali italiani, esponenti di varie discipline, dalla letteratura all'arte, alla musica. Interviene anche Benito Mussolini, che assiste a una conferenza del chimico Mario Betti. L'assise è definita dagli oppositori del regime "il convegno tra il manganello e la cultura". Al termine dei lavori è approvato il Manifesto degli intellettuali del fascismo, steso dal filosofo Giovanni Gentile (1875-1944). Tra i firmatari Bruno Barilli, Ernesto Codignola, Salvatore Di Giacomo, Luigi Federzoni, Curzio Malaparte, F. Tommaso Marinetti, Luigi Pirandello, Ardengo Soffici, Giuseppe Ungaretti, Corrado Ricci. Aderiscono, tra gli altri, il rettore dell'Alma Mater Pasquale Sfameni e i professori Goffredo Coppola e Pericle Ducati. In risposta al manifesto di Gentile, quello antifascista di Benedetto Croce, pubblicato il 1° maggio su "Il Mondo", è firmato anche da alcuni professori universitari bolognesi, quali Rodolfo Mondolfo, Arturo Carlo Jemolo e Bartolo Nigrisoli.dettagli
-
aprile 1925La Soprintendenza per le Antichità a Palazzo AncaranoNell’aprile del 1925 l’Accademia di Belle Arti cede alla Soprintendenza per le Antichità i locali dell’edificio dell’ex Collegio Ancarano. Il Collegio fu fondato nel 1415 per volontà del giurista Pietro di Cola Ancarano, “sotto la protezione del Ser. Duca di Parma” Farnese, con il fine di ospitare otto studenti non abbienti di diritto civile e canonico. Passò per diritto ereditario al Re delle Due Sicilie e favorì soprattutto studenti napoletani. Nel tempo ebbe varie sedi, tra le quali quella di via Borgo della Paglia, che nel XVII secolo venne inglobata nel Noviziato dei Gesuiti e dal 1804 occupata dall'Accademia di Belle Arti. Nel Palazzo Ancarano e nel cortile d’onore a doppio ordine di loggiati verranno ospitati importanti reperti archeologici provenienti da scavi e ritrovamenti in area bolognese: frammenti archeologici, mosaici, anfore, pezzi di colonne e steli funerarie in arenaria. Si tratta di testimonianze della storia e delle trasformazioni della città dall’età del ferro al periodo romano. Uno dei primi monumenti accolti in Palazzo Ancarano sarà la stele di Titus Eborellius, scoperta fortunosamente nel 1929 durante lo scavo di una cantina in via Carracci.dettagli
-
6 aprile 1925Uccisione di Leo MongardiNella notte tra il 6 e il 7 aprile è ucciso in circostanze non chiare l'attacchino fascista Leo Mongardi (1887-1925). Dal mattino seguente la città viene pattugliata da squadre di camicie nere. Si scatena una dura reazione, con numerose aggressioni. Gli squadristi fanno irruzione nella sala del Circolo del dirigibile in via del Borgo e bastonano i soci presenti. Tra essi il facchino Rosalino Morini (1889-1925), che morirà il giorno seguente per le gravi ferite riportate. Per la morte di Mongardi verrà denunciato e arrestato il ferroviere socialista Amleto Magli, poi assolto in istruttoria. Al martire fascista sarà intitolato un nucleo - o distaccamento periferico - del Gruppo Rionale Nannini.dettagli
-
9 aprile 1925Scioglimento del Sindacato ferrovieriIl 9 aprile un decreto prefettizio ordina lo scioglimento del Sindacato ferrovieri (SFI), con sede nazionale a Bologna in via Marghera n. 1. Il sodalizio è accusato di svolgere attività politica “con propaganda e indirizzo contrari alle istituzioni e al Governo, con conseguente pericolo per l’ordine pubblico”. Vengono quindi sequestrati libri, elenchi, tessere e chiusi i locali. Coloro che si trovano all’interno della sede sono arrestati e saranno rilasciati solo otto giorni dopo. Un commissario è incaricato per la liquidazione dell’ente.dettagli
-
21 aprile 1925Raid nautico da Ravenna a BolognaLa Scuola Nautica “Casa Matha” di Ravenna organizza un tentativo di raggiungere Bologna in barca dal capoluogo romagnolo. Si vuole affermare la possibilità di un collegamento fluviale tra le due città - con la speranza che venga riattivata in futuro la navigazione di “barconi da carico di parecchie centinaia di tonnellate” - servendosi del sistema di canali che attraversa la bassa pianura Padana. Tre bolognesi partecipano all'impresa: Alberto Mario Perbellini, il fotografo Aldo Camera e il Tenente di Vascello Arnaldo Calori (1892-1950), direttore della Scuola. Una lancia equipaggiata a remi e a vela parte da Porto Corsini il 21 aprile e giunge alla Darsenetta del Navile presso il Ranuzzino il 26 successivo, dopo un viaggio avventuroso avversato dal maltempo. All'arrivo i protagonisti del raid vengono festosamente accolti dalle autorità, dai rappresentanti delle società sportive bolognesi e da numeroso pubblico. Attraverso i canali Zama, Longana e Navile gli allievi della “Casa Matha” hanno percorso circa 190 chilometri, dovendo affrontare anche una improvvisa piena del Reno. La presenza di chiuse e sbarramenti li ha costretti a trascinare la barca in secco per lunghi tratti. Nel 1924 una scolaresca di bambine ha percorso il Navile da Corticella al castello di Bentivoglio in gita d'istruzione, mentre nel 1928 sarà organizzata un'altra storica navigazione per i soci della Fameja Bulgneisa.dettagli
-
15 maggio 1925Il "voto alle signore". Un progetto mancatoLa legge n. 2125 del 22 novembre 1925 concede il “voto alle signore” nelle elezioni amministrative. Il 15 maggio, nel presentare il progetto del provvedimento, Mussolini riconosce che il capitalismo ha ormai “strappato le donne al focolare domestico” e le ha introdotte nella vita sociale, nelle fabbriche, negli uffici. Non gli appare quindi strano che, ogni quattro anni, una donna metta la scheda nell'urna. Le condizioni previste per l'accesso limitano comunque notevolmente il numero delle aventi diritto: occorre essere decorate al valore civile o militare, oppure madri di caduti in guerra, bisogna avere almeno 25 anni e saper leggere e scrivere. Per le elezioni amministrative previste nell'aprile 1926 a Bologna sono ammesse solo 2.350 donne, meno del 2% delle cittadine. Ma neanche queste potranno votare: con l'istituzione dei podestà di nomina regia, il turno elettorale verrà infatti abolito. Il suffragio femminile diventerà una realtà vent'anni dopo con il referendum monarchia-repubblica del 2 giugno 1946.dettagli
-
22 maggio 1925Oliviero Zanardi ucciso a bastonateIn località Noce, fuori porta Lame, i fascisti uccidono a bastonate Oliviero Zanardi, operaio di 23 anni. Il 27 novembre 1922 il giovane, di fede comunista, era stato arrestato con l’accusa di aver partecipato a una sparatoria a Trebbo di Reno nella quale aveva perso la vita lo squadrista Ernesto Cesari (1894-1921) e altri erano rimasti feriti. Il 26 luglio 1923 la Corte d'assise di Bologna lo aveva condannato a 6 anni e 6 mesi di carcere. L’assassinio di Zanardi, a pochi giorni dall’uscita di prigione, avviene sotto gli occhi del padre. Anche altri due antifascisti condannati per lo scontro di Trebbo, Amedeo Fantoni e Guido Nuzzi, subiscono la stessa sorte.dettagli
-
12 giugno 1925Il re inaugura il Lapidario dei caduti in guerra e pone la prima pietra del LittorialeRe Vittorio Emanuele III è in visita a Bologna nell’ambito delle celebrazioni per il venticinquesimo anno dalla sua ascesa al trono. Nel chiostro della basilica di Santo Stefano - dove ha sede l'Associazione fra le madri e vedove dei caduti - inaugura il Lapidario (o Lapidarium) dei bolognesi scomparsi in guerra, sistemato a cura dell'arch. Edoardo Collamarini. Nelle 64 lapidi in terracotta murate sotto l'ampio porticato sono incisi 2.536 nomi, quelli di tanti giovani morti senza conforto "nel duro letto di un ospedale o nel chiuso vallo della trincea" durante la Prima Guerra Mondiale (1915-1918). In seguito verranno aggiunti altri 2.059 caduti nella Seconda Guerra Mondiale (1940-1945). Nel 1932 sarà ricavato un nuovo accesso - Portale della Vittoria - che collegherà direttamente piazza Santo Stefano al chiostro del Lapidario. Nel realizzare il giardinetto di accesso, saranno abbattute le antiche case a ridosso della chiesa. Lo stesso giorno dell'inaugurazione del sacrario di Santo Stefano, Vittorio Emanuele III assiste, sul campo della Virtus al Ravone, a un saggio ginnastico offerto da oltre mille alunni delle scuole di Bologna. Il campo sportivo, ornato di festoni e bandiere, ha un aspetto imponente che il Re non manca di sottolineare, complimentandosi con il presidente virtussino Buriani. Infine nell’area - poco lontana - occupata un tempo dal tiro a segno il sovrano dà il via ai lavori del Littoriale. Accolto da “falangi di camicie nere inquadrate perfettamente” assiste al discorso di Arpinati e alla benedizione della prima pietra da parte dell’Arcivescovo, quindi firma la pergamena che verrà calata nelle fondamenta. Alle 17 circa il Re lascia Bologna, diretto a Casalecchio di Reno per l’inaugurazione del nuovo monumento ai caduti della prima guerra mondiale posto nei giardini pubblici aperti lungo via Marconi. E’ opera dell'architetto e scultore Francesca Barbanti Brodano Fioroni e rappresenta un soldato davanti a una torre di guardia, che regge con la mano destra una bomba e con la sinistra la Vittoria alata. Prima di giungere a Casalecchio il sovrano si ferma a visitare la Colonia Agricola degli Orfani di Guerra di Villa Pardo, accolto da numerose autorità.dettagli
-
13 giugno 1925Le opere idrauliche della Bonifica RenanaRe Vittorio Emanuele III inaugura l'idrovora di Saiarino, nei pressi di Argenta. Il grande impianto per il sollevamento delle acque è il cuore del sistema di bonifica dei territori depressi alla destra del fiume Reno. Al termine di imponenti lavori, il Consorzio della Bonifica Renana ha costruito ex novo una rete di oltre 800 km di canali, suddivisi in canali di acque alte e di acque basse. Questi ultimi sono serviti, per lo scolo, dagli impianti di Saiarino e Vallesanta: nove gruppi di pompaggio per una portata complessiva di 75 metri cubi al secondo. Grazie ai lavori di bonifica meccanica, malattie come la malaria e la pellagra scompaiono dalla bassa bolognese e i terreni si rendono disponibili per l'attività agricola.dettagli
-
1 luglio 1925Convenzione per i telefoniEntra in vigore la convenzione per la concessione dei telefoni ai privati. Lo Stato conserva il controllo sulle comunicazioni a grande distanza, mentre il territorio nazionale è ripartito in cinque zone in cui operano società diverse. L'Emilia-Romagna è affidata alla TIMO - la Società Telefoni Italia Medio Orientale, fondata nel 1923 a Bologna su iniziativa della Cassa di Risparmio di Rimini e della Società Adriatica Telefoni - assieme a Marche, Abruzzo e Molise. Nel 1926 il pacchetto azionario TIMO sarà ceduto alla SIP (Società Idroelettrica Piemontese), presieduta dal conte Gualtiero Isolani e con sede sociale a Bologna. Pur consentendo una certa autonomia della società, la SIP tenterà di imporre il proprio modello organizzativo. Tra il 1925 e il 1928 l'intera rete di Bologna sarà ristrutturata, con l'installazione di una nuova centrale automatica acquistata dalla fabbrica belga Standard e inaugurata il 12 giugno 1928 da re Vittorio Emanuele III, assieme alla facciata su via Goito della vecchia sede TIMO. L'anno successivo, invece, sarà completata la posa del cavo di collegamento telefonico tra le città di Bologna e Ancona.dettagli
-
6 agosto 1925Muore il prof. Ricci CurbastroIl 6 agosto muore a Bologna, per un attacco di angina pectoris, il prof. Gregorio Ricci Curbastro (1853-1925), uno dei più grandi matematici italiani di ogni tempo, inventore del calcolo differenziale assoluto. Nato nel 1853 a Lugo di Romagna, cattolico fervente, è stato studente all'Alma Mater e alla Normale di Pisa, prima di trasferirsi definitivamente a Padova, dove si è laureato nel 1875 con una tesi sulle equazioni differenziali. Divenuto ordinario di algebra, dal 1884 ha sviluppato la costruzione del calcolo differenziale assoluto, compreso da pochi colleghi, tra i quali l'allievo Tullio Levi-Civita (1873-1941), e soprattutto da Albert Einstein, che ha utilizzato il metodo dei due scienziati italiani per l'elaborazione della teoria della relatività generale.dettagli
-
9 agosto 1925Primo scudetto del Bologna FCIl Bologna FC, allenato dal viennese Felsner, vince il suo primo scudetto. Iscritto nel girone B della Lega Nord del campionato di Prima Divisione - girone all'italiana di 13 squadre con partite di andata e ritorno - vince il raggruppamento con due punti di vantaggio sulla Pro Vercelli e la Juventus. In seguito i rossoblù prevalgono in semifinale con il Genoa, dominatore del girone A, dopo cinque partite molto combattute. Al termine della quarta partita, a Torino, si registrano gravi incidenti tra le tifoserie: vengono anche esplosi colpi di pistola. L'ultima sfida con il Genoa si gioca a Milano a porte chiuse alle 7 del mattino, con la protezione dei carabinieri a cavallo. Nella finalissima il Bologna regola l'Alba Roma per 4 a 0 allo Sterlino e per 2 a 0 nell'Urbe. Segnano più volte i due fuoriclasse Giuseppe Della Valle e Angelo Schiavio. La formazione vincente vede Giordani, Schiavio, Gianni, Genovesi, Della Valle Guido, Perin, Pozzi, Borgato, Muzzioli, Baldi, Gasperi. Il merito del trionfo rossoblu è in buona parte del trainer austriaco Hermann Felsner (1899-1977), laureato in giurisprudenza, istruttore di ginnastica e specializzato in calcio in Inghilterra. E' stato scelto grazie a un annuncio del presidente Medica nella pagina economica di un popolare quotidiano viennese. Sarà l'allenatore più vincente del Bologna, con quattro scudetti (1924-25, 1928-29, 1938-39, 1940-41)dettagli
-
ottobre 1925Rifacimento del "Quadrilatero"Su progetto di Giulio Ulisse Arata (1881-1962), per conto della S.A.R.E. (Società Anonima Rinnovamento Edilizio), vengono avviati i lavori per il rifacimento del cuore del cosiddetto “Quadrilatero”, cioè una delle parti più antiche della città, alle spalle di piazza Maggiore, comprendente le vie Toschi, Marchesana, Foscherari, Musei, Clavature. E' una zona di stretti vicoli, occupata da numerosi esercizi commerciali: molte botteghe di generi alimentari ereditano i banchi dei verdurai, formaggiai e salumieri, che un tempo sostavano all'aperto nella grande piazza. L'area viene collegata più direttamente al centro con due passaggi coperti, mentre all'esterno il recupero dei vecchi edifici - compresa l'antica torre dei Carrari - e l'edificazione dei nuovi, segue una precisa ambientazione medievale. Si tratta di un'operazione di diradamento edilizio e insieme di invenzione stilistica, condotta con una certa prudenza: nel complesso una "soluzione apprezzabile" (Penzo). In occasione dei lavori viene scoperto (e poi demolito) un tratto di mura di selenite, appartenente alla prima cerchia, datata tra il IV e il X secolo.dettagli
-
6 ottobre 1925Nasce la Virtus TennisNell’inverno del 1925 l’impianto della SEF Virtus al Ravone è dotato di due campi da tennis, uno dei quali ricavato dal campo di Palla al Cesto. In aprile la Virtus organizza il primo Campionato Bolognese Studentesco e in ottobre il primo Torneo Nazionale, “che richiama un ottimo numero di racchette” e funge anche da valido strumento di propaganda per questa disciplina sportiva. Alla fine dell’anno i soci del tennis saranno già un centinaio e pochi mesi dopo verranno aperti quattro nuovi campi da gioco (courts). Quello centrale sarà intitolato nel dopoguerra al grande campione Orlando Sirola (1928-1995).dettagli
-
14 novembre 1925Angelo Gandolfi acquista il teatro del CorsoIl teatro del Corso, chiuso dal 1917, è acquistato da Angelo Gandolfi (1886-1942), libraio antiquario, attore dialettale e capocomico della Compagnia del Teatro Bolognese. Il 14 novembre vi debutta con la commedia Al noster prosum. Alfredo Testoni è il direttore artistico del sodalizio, mentre Augusto Majani (Nasica) cura gli allestimenti scenici. Gandolfi ha recitato fino a pochi anni prima con Goffredo Galliani al Contavalli. Il teatro del Corso vivrà con lui uno dei suoi periodi più fortunati, fino al 1942, anno della sua scomparsa. Tra le sue interpretazioni più riuscite si ricorda L'avuchet Zindren, capolavoro di Filippo Fanfulla Fabbri, la cui prima rappresentazione è data al Corso nel 1926. Tra le opere di maggior successo che verranno date al Corso vi sono La fola del trej ucareini di Testoni, con musiche di Enzo Masetti e scene e costumi di Majani, e La mosca mora di Gherardi. Verranno messe in scena le riviste dei fratelli Biancini e, nel 1931, le commedie vincitrici del concorso della Fameja bulgneisa. La regia degli spettacoli verrà spesso affidata a specialisti quali lo stesso Testoni, Alberto Colantuoni, Gherardo Gherardi. Nella sua modestia Gandolfi cederà a volte anche il ruolo principale, come nel caso del Cardinale Lambertini del ‘31, lasciato a Umberto Bonfiglioli.dettagli
-
21 novembre 1925Muore Giuseppe CeriMuore Giuseppe Ceri (1839-1925), singolare figura di ingegnere e architetto di origine toscana, che pretendeva di sapere tutto e occuparsi di tutto. “Strambo, bizzoso, attaccabrighe, tenacissimo negli odi, incrollabile nelle convinzioni” (Cristofori), fu acerrimo nemico di Alfonso Rubbiani, il conservatore della Bologna medievale, e fautore, invece, di abbattimenti e sventramenti. Entrò in Comune come applicato nell’Ufficio tecnico diretto da Coriolano Monti. Fu collaboratore di Giuseppe Mengoni. Nel 1859 vinse il premio di architettura del Concorso Curlandese e si laureò all’Alma Mater in matematica e in ingegneria e architettura. Per molti anni agitò dibattiti e polemiche velenose, attraverso il periodico “Melodie Tedescose”, poi chiamato “La Striglia”, da lui scritto interamente e anche venduto personalmente per beneficenza durante la grande guerra. Fu autore di alcuni progetti per il completamento della facciata di San Petronio e disegnò la chiesa di San Paolo di Ravone, fuori porta S.Isaia. In via Indipendenza fu autore di alcuni palazzi “misurati ed eleganti” (Orlandi). È ricordato anche per l’inno L’ombelico di Venere, sulla leggendaria invenzione dei tortellini bolognesi. Verso la fine della vita ha avuto simpatie per il fascismo, pur giudicando negativamente la limitazione della libertà di stampa.dettagli
-
dicembre 1925La Federazione Italiana Sport Atletici si trasferisce a BolognaIl Congresso federale, che si tiene a Roma ai primi di dicembre, sceglie Bologna come sede della Federazione Italiana Sport Atletici (FISA). Alberto Buriani, nume tutelare della Virtus, è nominato presidente, mentre la carica di vice-presidente è assunta da Leandro Arpinati, membro del Consiglio Nazionale del Partito Fascista. La giunta esecutiva è interamente composta da soci virtussini. Nel febbraio 1927, dopo l'approvazione della Carta dello Sport (il nuovo statuto del CONI), che sancirà il controllo dello Stato su ogni istituzione sportiva, Arpinati sarà chiamato a dirigere la Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL), subentrando a Buriani. Il ras fascista bolognese sarà anche alla guida della Federazione Italiana del Giuoco del Calcio (FIGC) e avrà promosso la costruzione del nuovo grande stadio del Littoriale.dettagli