Mostra d’arte futurista
Alla mezzanotte del 4 gennaio, nel foyer del teatro Modernissimo, si inaugura la seconda mostra d’arte futurista, alla presenza di Marinetti.
Il fondatore del movimento esalta, in parallelo, il sintetismo politico del fascismo e quello artistico del futurismo e loda in particolare il grande quadro di Tato (Guglielmo Sansoni, 1896-1974), che illustra la Marcia su Roma.
Bino Binazzi, nelle vesti di redattore del “Resto del Carlino”, registra il mutato atteggiamento del pubblico nei confronti dell’arte d’avanguardia. Ma anche gli artisti futuristi si propongono diversamente da prima.
Nel caso di Tato, ad esempio, accanto allo spirito goliardico prende posto quello imprenditoriale: nella sua Casa d’Arte, oltre che dipingere quadri, produce mobili, cuscini, arazzi, illustra libri e fa vasi.
Alla mostra del Modernissimo partecipano diversi artisti bolognesi: Ferdinando Sabattini, Ago, Aterol, Leo Longanesi.
- 5 febbraio 1909: Bologna avanguardia futurista, a cura di Beatrice F. Buscaroli, Bologna, Bononia university press, 2009
- Alessandro Cervellati, Bologna futurista, illustrazioni dell'autore, Bologna, A cura dell'A., 1973, p. 92
- Anna Maria Nalini Setti, Storia, fatti d'arte, costume a Bologna nella prima metà del secolo, in Futurismo in Emilia Romagna, a cura di Anna Maria Nalini, Modena, Artioli, 1990, p. 49
- MSB Palazzo Pepoli. Museo della storia di Bologna. Testi del percorso espositivo, Bologna, Bononia University Press, 2011, p. 123