Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
-
1924La Sala Borsa ristrutturata a cura della Cassa di RisparmioLa Cassa di Risparmio in Bologna ottiene dal Comune l'uso dell'edificio della Sala Borsa per un periodo di 50 anni. A partire dal 1924, su progetto dell'ingegnere Francesco Tassoni, vengono edificati i ballatoi attorno alla grande sala coperta preesistente, sui quali si affacciano i diversi uffici della banca. Sulla volta del salone dipinta a cassettoni appaiono “motivi decorativi vegetali, alternati a clipei” con simboli allegorici legati al tema dell'operosità, in uno stile già distante da quello floreale dei primi anni del secolo. Nella nuova struttura, inoltre, trovano spazio due sale sotterranee voltate in calcestruzzo armato, attribuite all'architetto Edoardo Collamarini (1863-1928), con decorazioni in stile pompeiano di ascendenza rinascimentale.dettagli
-
1924Ampliamento della CertosaIl cimitero della Certosa viene ampliato verso nord est. Enrico Casati (1879-1965) e Roberto Cacciari (1882-1966) progettano una galleria - terminata nel 1927 - nella fascia di terreno confinante con via della Certosa, nei pressi della nuova entrata monumentale di Filippo Buriani e Arturo Carpi. Presto sarà conosciuta come la “galleria degli industriali”: vi saranno sepolti, infatti, noti imprenditori bolognesi, come Zurla, Sassoli, Maccaferri e Serrazanetti. Le decorazioni pseudo-bizantine evocano atmosfere d'Oriente. Nel corso dell'anno l'Amministrazione comunale introduce nel cimitero l'illuminazione elettrica. Da questo momento sarà proibito l'uso di candele, torce votive, lampade a olio o a benzina, responsabili in passato di numerosi incendi.dettagli
-
1924La Società per l'Industria del FreddoLa Società per l'Industria del Freddo apre uno stabilimento fuori porta San Vitale. Il ghiaccio, un tempo trasportato ogni notte in città dalle ghiacciaie dell'Appennino, comincia ad essere prodotto in loco. Una fabbrica di ghiaccio artificiale, prodotto con l’acqua del Setta, si trovava, fino al 1901, in via del Carbone (poi via G. Venezian), sull'area dove in seguito è sorta la palazzina della Banca Cooperativa di credito. La produzione e la distribuzione del ghiaccio nelle case, nei negozi e nei luoghi istituzionali si è diffusa a Bologna a partire dagli anni Settanta dell'Ottocento. Sarà un servizio essenziale fino all'avvento dei moderni frigoriferi.dettagli
-
1924La biblioteca della Casa del FascioCollocata in un prestigioso salone rinascimentale, è inaugurata la biblioteca della Casa del Fascio. E' aperta al pubblico per 12 ore al giorno, dalle 12 alle 24. E' accessibile a tutti e contiene un notevole patrimonio di periodici e opere generali. Secondo il promotore Arpinati, essa deve essere “ricca e varia, perchè il Fascismo crede profondamente nel sapere, che deve essere una ragione italica nelle civiltà”. Assieme all'Università fascista e alle conferenze di cultura politica, la biblioteca è il luogo deputato all'educazione dei giovani.dettagli
-
1924Sistemazione di Piazza XX SettembreIl consiglio comunale approva la sistemazione definitiva di piazza XX Settembre. Così, nel 1909, è stata intitolata dal Comune l'area di porta Galliera. I primi tentativi di modificarla risalgono alla metà dell’800, al periodo della costruzione della stazione ferroviaria. Nel progetto di via Indipendenza di Coriolano Monti (1861) rientrava una piazza monumentale, che fungesse da ingresso alla stazione e accesso alla Montagnola. Le moli laterali della barriera posta al termine del nuovo rettilineo, erano la porta seicentesca e i ruderi della rocca di Galliera. Accantonato il progetto Monti, la discussione sulla sistemazione della piazza era ripresa in occasione della costruzione della scalea della Montagnola (1893-1896). Allora fu previsto l’abbattimento della rocca e della porta. Entrambe i monumenti furono difesi dalla Deputazione di Storia Patria, presieduta da Giosue Carducci. La nuova piazza sarà una delle priorità della giunta fascista: ad essa sarà destinato il 13,5% del bilancio comunale per il 1925. Tra i lavori effettuati nell'area, tra il 1924 e il 1926, vi saranno il nuovo ponte di Galliera sulla ferrovia, in asse con via Indipendenza, e la tombatura del canale delle Moline e del torrente Aposa davanti all'antica porta.dettagli
-
1924Assunta Viscardi e la "Porticina" della Divina ProvvidenzaInizia l'attività della “Porticina” della Divina Provvidenza, una sorta di pronto soccorso della carità promosso da Assunta Viscardi (1890-1947), insegnante e terziaria domenicana. “In una stanzetta fredda, piena di strana roba, una culla, materassi, vestiti, brocche ...” (Biagi), essa accoglie persone bisognose di ogni tipo e offre loro aiuto senza chiedere nulla in cambio. Lasciata per motivi di salute la vita claustrale, Assunta è impegnata da alcuni anni nella Pia Opera di S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza, attività di apostolato con i bambini di strada promossa dal Padre Provinciale Enrico Brianza. Ha da poco avviato un progetto denominato la "Casa Vivente", per l'avvio in collegio di fanciulli bisognosi e il pagamento delle loro rette. Scrive senza sosta libri e articoli per sostenere questa ed altre iniziative benefiche. Nel 1924 inizia a pubblicare una strenna natalizia che riproporrà ogni anno fino alla fine della sua vita e dal 1926 farà uscire un giornalino scritto completamente di suo pugno sotto lo pseudonimo di Vittoria. L'attività della "Porticina" aumenterà la sua popolarità e la renderà particolarmente amata dai bolognesi, tanto che nel 1947 i suoi funerali, per il gran numero di persone accorse, dovranno svolgersi all'aperto, al Foro Boario (piazza Trento e Trieste). Tra i tanti progetti benefici vanno ricordati l'Orfanotrofio della Madonna di S. Luca, da lei avviato per volere dell'Arcivescovo Nasalli Rocca assieme alle Suore Domenicane della Beata Imelda, e il Nido dei Farlotti, un istituto per bambini in fasce aperto nel 1944 a Colunga di San Lazzaro. In un suo articolo Enzo Biagi ricorderà con affetto il primo incontro con Assunta Viscardi nel 1939, confessando di aver immaginato "una vecchia zitella bigotta, di quelle che si occupano con morbosa tenacia di cani o di bambini" e di essersi invece trovato di fronte "una donna come tante", vestita semplicemente, simpatica e persino graziosa. Nel 2009 per la maestrina “che correggeva compiti e abbracciava le prostitute disperate” sarà avviato il processo diocesano di beatificazione e canonizzazione.dettagli
-
1924I restauri di Guido Zucchini e del Comitato per Bologna Storica e ArtisticaSotto la guida di Guido Zucchini (1882-1957) prosegue l'attività del Comitato per Bologna Storica e Artistica, associazione fondata per reagire alle demolizioni e agli sventramenti attuati a seguito del PRG del 1889. Fra il 1924 e il 1928 l'ingegnere Zucchini, già collaboratore e poi continuatore dell'opera di Alfonso Rubbiani, sovrintende al restauro delle medievali case Figallo, Reggiani, Seracchioli-Pasi e Rodondi in piazza della Mercanzia. Qui sono ripristinate le facciate originali, compresi i portici in legno. La colonna nel lato orientale del portico di casa Pasi non è in realtà di legno, ma in cemento armato rivestito: infatti non crollerà come il vicino portico della Mercanzia, quando, nel 1943, un incauto artificiere tedesco farà brillare nella piazza una bomba d'aereo inesplosa. Il balconcino in stile, aggiunto in casa Pasi, ha il compito di proteggere le decorazioni parietali ritrovate. Nella casa Figallo il pittore Achille Casanova (1861-1948) dipinge un fregio con i nomi dei grandi personaggi transitati nella storia per strada Maggiore. Negli anni successivi gli interventi del Comitato e di Zucchini saranno ancora numerosi: Palazzo Ghiselli-Vaselli in via Santo Stefano, la Cà Grande dei Malvezzi in Largo Trombetti, il Palazzo Comunale e Palazzo Pepoli Vecchio, “considerato da molti il miglior recupero eseguito a Bologna dell'intero secolo” (Degli Esposti).dettagli
-
1924Le case per ferrovieri di Angiolo MazzoniL'architetto futurista Angiolo Mazzoni (1894-1979) progetta le case per ferrovieri di via Jacopo della Quercia. Egli è noto per numerose realizzazioni architettoniche in ambito ferroviario in tutta Italia. Una caratteristica di questi edifici è la varietà degli elementi decorativi, definiti “frammenti appartenenti al catalogo di un'architettura colta” inseriti in un contesto di edilizia popolare e operaia.dettagli
-
2 gennaio 1924Argia Magazzari festeggiata al teatro ModernissimoLa commedia Insteriarì di Alfredo Testoni (1881) riunisce al teatro Modernissimo due grandi interpreti del teatro dialettale: Argia Magazzari (1844-1934) e Angelo Gandolfi (1886-1942). Lo spettacolo è a favore dell'erigendo monumento ai bolognesi caduti nella grande guerra, ma celebra anche gli ottant'anni dell'attrice, ritiratasi dalle scene nel 1909. Tra il primo e il secondo tempo, il palcoscenico è trasformato in una serra di fiori: un attore della compagnia bolognese porge alla decana del teatro dialettale una corona di alloro a nome dei compagni, mentre una pioggia di petali scende dalle barcacce. La Magazzari recita a memoria i sonetti della Sgnera Cattareina di Testoni e interpreta il personaggio della Sgnera Neina, che più di quarant'anni prima aveva segnato il suo battesimo come grande attrice.dettagli
-
4 gennaio 1924Mostra d’arte futuristaAlla mezzanotte del 4 gennaio, nel foyer del teatro Modernissimo, si inaugura la seconda mostra d’arte futurista, alla presenza di Marinetti. Il fondatore del movimento esalta, in parallelo, il sintetismo politico del fascismo e quello artistico del futurismo e loda in particolare il grande quadro di Tato (Guglielmo Sansoni, 1896-1974), che illustra la Marcia su Roma. Bino Binazzi, nelle vesti di redattore del “Resto del Carlino”, registra il mutato atteggiamento del pubblico nei confronti dell’arte d’avanguardia. Ma anche gli artisti futuristi si propongono diversamente da prima. Nel caso di Tato, ad esempio, accanto allo spirito goliardico prende posto quello imprenditoriale: nella sua Casa d’Arte, oltre che dipingere quadri, produce mobili, cuscini, arazzi, illustra libri e fa vasi. Alla mostra del Modernissimo partecipano diversi artisti bolognesi: Ferdinando Sabattini, Ago, Aterol, Leo Longanesi.dettagli
-
21 gennaio 1924Esperimenti con le onde corte di Adriano Cavalieri DucatiAdriano Cavalieri Ducati (1903-1991), studente della facoltà di Fisica, riesce a collegare l'Italia agli Stati Uniti con una banda ad onde corte e una potenza di soli 90 Watt, pari a quella di una lampadina. La stazione ACD, una serie di apparecchiature costruite in casa, è situata a Bologna in via Garibaldi 3. Per i suoi esperimenti di trasmissione Adriano verrà insignito, a soli 21 anni, del titolo di Cavaliere della Corona. Sull'onda dell'entusiasmo, nel 1926 i fratelli Ducati fonderanno, in alcuni locali di via Collegio di Spagna, la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati.dettagli
-
febbraio 1924Serata futurista al Teatro VerdiNel febbraio 1924 si tiene al Teatro Verdi una serata futurista organizzata da Tato. Viene rappresentato un balletto di macchine di Depero, con costumi “in forma di tubi di locomotive” di Pannaggi e musiche di Casavola dirette da Silvio Mix. Le recite sono accompagnate da un' "abbondanza di cazzotteria". Il "cazzottio epidemico" della serata è raccontato da Marinetti "con un'euforia da invasato": Pioggia grandine raffica di proiettili vegetali sugli spettatori soffianti a gote gonfie in trombette e pestanti le più sonore sirene d'automobili fra urlii e fracassamenti di poltrone, schiaffi in cerca di echi e carote uova marcie patate e finocchi e carbone con spaccamenti di lampadine elettriche. La serata si conclude con numerosi feriti e contusi. Anche le esponenti del gentil sesso non sono risparmiate.dettagli
-
marzo 1924Arpinati reggente del Fascio cittadinoDopo le dimissioni di Gino Baroncini da segretario federale nel dicembre 1923 e la cooptazione di Dino Grandi nell'area governativa, Leandro Arpinati diventa il capo incontrastato del fascismo a Bologna. Nel marzo 1924, dopo alcuni mesi di commissariamento da parte di Edoardo Rotigliano, viene eletto reggente della Federazione provinciale e l'anno seguente ne diventa segretario. Nello stesso periodo assume anche cariche nazionali: è eletto deputato, membro del Gran Consiglio del fascismo e del Direttorio.dettagli
-
13 marzo 1924La pieve romanica di Sala BologneseIl 13 marzo il cardinale arcovescovo Giovan Battista Nasalli Rocca consacra la Pieve di Santa Maria Annunziata e San Biagio a Sala Bolognese. La chiesa, edificata nel 1096 in sostituzione di un edificio paleocristiano del IV secolo, è stata riportata all'aspetto originario da profondi restauri iniziati nel 1920 su iniziativa dell'Arciprete don Gaetano Botti. Il canonico si è avvalso dell'aiuto dell'architetto Giuseppe Rivani (1894-1967), allievo di Rubbiani e docente all'Accademia di Belle Arti. Studioso dei monumenti bolognesi, tra il 1927 e il 1931 curerà anche il restauro della Pieve di Santa Maria a Monteveglio. La Pieve di Sala è uno degli edifici di culto in stile romanico-lombardo più notevoli della provincia di Bologna. L'elemento di maggiore interesse architettonico è l'abside, nella quale è presente una galleria cieca risalente al XII secolo, unico esempio in tutto il territorio bolognese. L'interno è a pianta basilicale a tre navate, con soffitto in legno a capriate. Da un'ampia scala centrale si accede al presbiterio, dove è l'altare maggiore. Sulla mensa, protetta da un ciborio ricostruito in stile, è scolpita la testa di una divinità pagana, forse Giove Ammone. La cripta sottostante è stata ripristinata da Rivani come era in antico. Accanto alla porta di ingresso è conservato l'antico fonte battesimale a immersione. Sulla facciata, a sinistra del portale, è murata una lapide che ricorda il restauro. Nel 1926, sul lato destro della Pieve, sarà edificata una torre campanaria intonata allo stile romanico della chiesa, con una cappella dedicata ai caduti della grande guerra.dettagli
-
18 marzo 1924Muore Mario de Maria (Marius Pictor)Pressoché dimenticato, muore il pittore Mario de Maria (1852-1924), nipote dello scultore neoclassico Giacomo e universalmente conosciuto come “Marius Pictor” o “Mario delle Lune”. Nato a Bologna da famiglia nobile, fu educato a studi musicali, prima di iscriversi nella locale Accademia di Belle Arti. Fu allievo a Firenze di Antonio Puccinelli e si aggiornò sulla migliore arte europea con viaggi di studio a Vienna, Monaco e Parigi. Presto sentì angusto l'ambiente bolognese, che lasciò nel 1882, andando a vivere e lavorare a Roma, dove strinse amicizia con Vincenzo Cabianca. Per alcuni anni espose i suoi caratteristici dipinti al chiaro di luna con il gruppo romano In Arte Libertas di Nino Costa, imparentato con il movimento dei Preraffaelliti. Nel 1892 si trasferì a Venezia, frequentando la vita sociale della città, dominata dalla presenza di Gabriele D'Annunzio e Eleonora Duse. Per il poeta realizzò alcune illustrazioni dell'opera Isaotta Guttadauro (1886). Fu tra coloro che progettarono la Biennale Arte, di cui fu poi a lungo organizzatore ed espositore. La manifestazione lagunare gli dedicò nel 1909 un'ampia retrospettiva, Ma la sua gloria fu presto offuscata, nell'incalzare delle avanguardie, dall'accusa di "passatismo", che contribuì, assieme ai lutti familiari, ad isolarlo e emarginarlo dalle luci della ribalta artistica.dettagli
-
6 aprile 1924Elezioni politiche in un clima di violenzaIl 6 aprile si tengono in Italia le elezioni politiche. Il fascismo vuole legittimare appieno il suo potere e Mussolini sceglie di accogliere nella sua Lista Nazionale (chiamata anche "il listone") personalità di prestigio dello schieramento conservatore e liberale. In precedenza è stata approvata la cosiddetta legge Acerbo - definita da Filippo Turati “la legge di tutte le paure e di tutte le viltà” - che in nome della governabilità assegna i 2/3 dei seggi alla lista più votata sul piano nazionale. La campagna elettorale si è aperta in gennaio a Roma con la prima grande adunata fascista davanti a Palazzo Venezia. E' proseguita in tutto il paese in un clima di intimidazione e di violenza. Soprattutto nei piccoli centri, squadre di camicie nere hanno impedito i comizi e le affissioni dei partiti d'opposizione. Il giorno delle elezioni i seggi sono presieduti da picchetti di fascisti armati. In Emilia, come altrove, molti cittadini che si recano al voto vengono minacciati e aggrediti. A Imola è ucciso l'elettore comunista Luigi Cervellati. A Molinella il bracciante Angelo Gaiani, che ha dichiarato pubblicamente di aver votato socialista, è bastonato a morte all'uscita dal seggio. Nella provincia il PNF ottiene 111.112 voti, il PSI 11.993, i socialisti riformisti 7.943, il PPI 6.504. I comunisti contano poco più di 4.000 voti. I brogli e le intimidazioni fasciste durante le elezioni saranno denunciati il 30 maggio in Parlamento dal deputato socialista Giacomo Matteotti (1885-1924), che pochi giorni dopo verrà rapito e assassinato.dettagli
-
24 aprile 1924Giovanni Romagnoli vince a Pittsburgh il premio Carnegie di pitturaIl pittore Giovanni Romagnoli (1893-1976), già allievo dell'Accademia bolognese, vince a Pittsburgh (USA) il premio internazionale Carnegie, con il dipinto Dopo il bagno. Nello stesso anno espone con successo diciannove opere alla XIV Biennale di Venezia. Da questo momento l'artista faentino (bolognese di adozione) sarà sempre più riconosciuto in Italia e all'estero. Saranno particolarmente apprezzate le sue immagini femminili “modellate teneramente” sulle tele, ma anche in terracotte e bronzi. Nel 1935 esporrà 24 dipinti e 14 sculture in una sala esclusiva della II Quadriennale di Roma, ottenendo giudizi contastanti. Nel 1940 allestirà una sua personale con 22 opere alla XXII Biennale di Venezia. Opererà, oltre che nel campo della pittura, anche in quello dell'incisione e della scultura. Nel 1925 farà parte, assieme al francese Bonnard, della giuria del premio Carnegie.dettagli
-
maggio 1924Sciopeo degli ediliNel mese di maggio i lavoratori edili della città e della provincia conducono un lungo sciopero.dettagli
-
4 maggio 1924Lottatori e calciatori bolognesi alle Olimpiadi di ParigiAlle Olimpiadi di Parigi partecipano ben tre lottatori bolognesi: Dotti, Testoni e Donati. Vittorio Dotti, in carriera in forza sia alla Virtus che alla Sempre Avanti!, è riserva ai Giochi, ma l'anno dopo conquisterà il titolo dei pesi leggeri agli assoluti di Bologna. Bruto Testoni (1891-1949), alfiere della Sempre Avanti!, ha conquistato dal 1911 nove titoli assoluti. Di professione facchino, si cimenta anche nel lancio del disco. Il “magnifico” Aleardo Donati (1904-1990) parteciperà a ben quattro olimpiadi (ottenendo il 4° posto a Los Angeles e il 6° a Berlino) e sarà campione italiano per 19 volte nella categoria dei pesi massimi, tra il 1922 e il 1942. Come Testoni, nonostante le molte e importanti vittorie, rimarrà sempre dilettante. Assieme a Mario Gruppioni (1901-1939), pluricampione dei medio-massimi, e a Federico Malossi (1905-1990) formerà il trio dei "Moschettieri della lotta bolognese", più volte campioni e protagonisti di numerose kermesse internazionali. Alle Olimpiadi di Parigi partecipano anche due calciatori del Bologna FC: Gastone Baldi e Giuseppe della Valle. Entrambi segnano un goal nella partita vinta dalla Nazionale contro il Lussemburgo. Baldi è un “mediocentro” molto alto e dotato di buona tecnica. Disputerà 244 partite in rossoblu tra il 1920 e il 1933. “Geppe” Della Valle è un attaccante prolifico, spesso incontenibile. In campionato segnerà 103 goal, tra i pochi bolognesi a superare la soglia delle cento segnature in serie A.dettagli
-
8 maggio 1924La Bottega del vino di Olindo FaccioliOlindo Faccioli apre una rivendita di vini con ingresso in Strada Maggiore e uscita in Piazza Ravegnana. Ogni mattina, dalla cantina di via San Vitale, arrivano alla mescita, in ceste di vimini da otto bottiglie, i rifornimenti di lambrusco, albana bianca, barbera, sangiovese e la rara albana nera, prodotta da un'uva simile alla vernaccia marchigiana. Sono scelte esclusive dell'oste Faccioli, che nel suo locale vende solo vino, non caffè, né altri alcolici. Nel 1934 il negozio si trasferirà in via Altabella n. 15.dettagli
-
10 maggio 1924Muore lo scrittore e insegnante Adolfo AlbertazziNella sua casa di via Santo Stefano muore lo scrittore e insegnante Adolfo Albertazzi (1865-1924), originario di Castel San Pietro. Fu allievo prediletto, amico e biografo di Giosuè Carducci, figura centrale del cenacolo di letterati che attorno a lui si era raccolto. Anche dopo aver raggiunto una certa fama come novellista e collaboratore del "Resto del Carlino", aveva continuato a insegnare lettere all'Istituto Tecnico di Bologna. Come scrittore aveva trovato la sua misura ideale nel racconto, avendo per modello Guy de Maupassant. Fra le raccolte principali si ricordano Novelle umoristiche, del 1900, Il Zucchetto rosso e storie d'altri colori, del 1910, Il Diavolo nell'ampolla, del 1918. Tra i romanzi, i più importanti sono L'Ave (1896), Ora e sempre (1899) e In faccia al destino (1906). Sul "Carlino" scrisse moltri elzeviri su Carducci, che furono poi raccolti nel volume Il Carducci: professione uomo (1921).dettagli
-
10 maggio 1924Alfonsina Strada. Una donna al Giro d’ItaliaAl Giro d’Italia di ciclismo, che si svolge dal 10 maggio al 1° giugno (vittoria di Giuseppe Enrici), partecipa per la prima e unica volta anche una donna, Alfonsina Strada (1891-1959), residente a Castenaso. La sua iscrizione è tenuta per vari giorni sotto silenzio, con evidente imbarazzo: la "Gazzetta dello Sport" ne parla solo dopo la tappa Genova-Firenze, quando la "bella ragazza in bicicletta" è stata scoperta dal pubblico, che l'ha subito adottata. La partecipazione di Alfonsina alla corsa rosa è dignitosa, fino alla tappa di Perugia, in cui cade diverse volte e arriva fuori tempo massimo. Il direttore del Giro le consente però di continuare a gareggiare "fuori classe" e i tifosi fanno una colletta perchè possa arrivare al traguardo di Milano. Il giornalista Zambaldi, in un articolo in prima pagina sulla "Gazzetta dello Sport", darà voce al disappunto di molti "puristi": "Tira più un capello di donna che cento pedalate di Brunero e Girardengo". L’anno seguente l'iscrizione di Alfonsina non verrà accettata. L' "amazzone" del ciclismo italiano saprà comunque sfruttare la popolarità ottenuta, esibendosi anche in teatri e circhi. Nel 1937 all'ippodromo Longchamps stabilirà il record dell'ora femminile, percorrendo 32,280 chilometri.dettagli
-
17 maggio 1924Esce il foglio cattolico "La Sorgente"Promosso da alcuni notabili cattolici - tra i quali l'on. Fulvio Milani - e diretto da Carlo Strazziari, esce il quotidiano “La Sorgente”, che rappresenta i popolari fedeli a don Sturzo. La supervisione della parte religiosa è affidata a mons. Emilio Faggioli, parroco di San Giovanni in Monte. Il giornale è la risposta alla linea filo-fascista tenuta dall' “Avvenire d'Italia” in questo periodo. Sarà l'ultimo foglio antifascista a resistere alle persecuzioni squadriste. Verrà chiuso d'autorità nel novembre 1926, dopo l'attentato a Mussolini.dettagli
-
27 maggio 1924Scioperi delle tabacchine e degli ediliIl 27 e il 29 maggio le tabacchine della Manifattura e i lavoratori edili effettuano scioperi imponenti per migliori condizioni di vita e di lavoro. Le agitazioni durano più giorni.dettagli
-
27 giugno 1924Fermate sul lavoro per ricordare Giacomo MatteottiIl 10 giugno viene rapito, e quindi assassinato, Giacomo Matteotti. Il deputato socialista - laureato all'Università di Bologna nel 1907 - all'apertura della Camera aveva denunciato le violenze dello squadrismo fascista nel corso della campagna elettorale. Il 19 giugno, per timore della caduta del fascismo, causata dall'emozione popolare per il crimine orrendo, alcune migliaia di squadristi si radunano in città, pronti a sferrare un'ultima offensiva contro gli oppositori. Ai conservatori, che esitano, il marchese Tanari ricorda di soppesare gli "episodi deplorevolissimi", opera di gregari e forse di agenti provocatori, con il "buonissimo guadagnato" per l'avvento del fascismo. Il 27 giugno la CGIL proclama la sospensione del lavoro in tutta l'Italia per dieci minuti. La manifestazione di Bologna è impressionante: la vita cittadina si paralizza completamente. I selciatori accantonano i loro attrezzi e si pongono sull'attenti; tutti i mezzi pubblici si arrestano. Il lavoro nelle fabbriche rimane sospeso in alcuni casi per tutta la giornata. Alcune settimane più tardi, gli studenti socialisti promotori di una raccolta firme per le condoglianze alla vedova Matteotti saranno malmenati da elementi fascisti.dettagli
-
31 luglio 1924L'ACMA di Gaetano BarbieriL'imprenditore Gaetano Barbieri (1881-1959) fonda, in una piccola officina di via Lame, l'Anonima Costruzioni Macchine Automatiche (A.C.M.A.), impresa nata per meccanizzare il confezionamento della polvere Idrolitina, prodotta da Arturo Gazzoni. Dal 1927 vi opera Bruto Carpigiani (1903-1945), caposcuola riconosciuto dei tecnici e progettisti del settore. Suo è il famoso brevetto della ruota “a zeta”, applicata nella macchina ACMA 749 per gli incarti di caramelle. Nel 1929 la ditta si trasferirà nel nuovo stabilimento di via Fioravanti, nei pressi della stazione ferroviaria. L'assunzione, nel 1936, di Giuseppe Clerico (1884-1948), proveniente dall'Olivetti, permetterà la formazione all'interno dell'azienda di un secondo gruppo progettuale, accanto a quello dell'"ingegnere" Carpigiani. Fino quasi alla guerra l'ACMA è l'unica impresa italiana ad occuparsi di packaging. Nel secondo dopoguerra molti tecnici formatisi nell'azienda costituiranno nuove imprese, determinando per gemmazione un sistema di officine, tutte dedite alla produzione e sviluppo di apparati per l'imballaggio e il confezionamento. Il comparto delle macchine automatiche diventerà uno dei cardini dell'industria meccanica a Bologna.dettagli
-
10 agosto 1924Raid politico-sportivo da Bologna a RomaUna colonna di ventuno automobili, ognuna recante un cartello giallo con il nome di un “caduto per la rivoluzione” e una bandiera tricolore che spunta dal finestrino, parte da Bologna per Roma per portare sostegno a Mussolini, in difficoltà dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Il raid è organizzato dagli ex squadristi Bonaccorsi, Ambrosi, Marchesini e dal federale Leandro Arpinati (1892-1945), che coglie ogni occasione per mobilitare i fascisti in ambito sportivo e paramilitare.dettagli
-
24 agosto 1924Il Centro Nazionale italianoI cattolici favorevoli a una collaborazione con il Partito Nazionale Fascista fondano a Bologna il 24 agosto, nella sede dell' "Avvenire d'Italia", il Centro nazionale italiano. La corrente, indicata dal leader popolare Sturzo come “clerico-fascista”, è stata espulsa nell'agosto 1923 dal Ppi. Sarà sciolta nel 1930.dettagli
-
12 settembre 1924Assalto alle logge massonicheAlla notizia dell'uccisione a Roma del deputato fascista Armando Casalini, gli squadristi bolognesi si radunano alla Casa del Fascio di via Manzoni, da cui partono diversi gruppi decisi a far vendetta. Uno di essi fa irruzione nella Camera del Lavoro, dove sono fracassati i pochi mobili presenti e gettate all'aria le carte d'ufficio. Un altro gruppo forza la porta del circolo massonico "Aurelio Saffi" in via Mazzini, lo devasta e sottrae una bara di legno e i paramenti usati per i riti della Loggia. La cassa è portata in giro per la città come un trofeo e infine deposta davanti all'abitazione dell'avv. Eugenio Jacchia, in via d'Azeglio n. 58. Intanto un centinaio di fascisti irrompono nella sede della Loggia "VIII Agosto" in vicolo Bianchetti. Vengono sottratti gli elenchi degli affiliati e vari oggetti, tra cui due pistole e proiettili. E' infranto e calpestato un bassorilievo dello scultore cesenate Tullio Golfarelli sulla cacciata degli Austriaci da Bologna nel 1848. La polizia e i pompieri intervengono in tempo a domare un principio d'incendio. Fortunatamente i cimeli storici più preziosi, come le ceneri di Andrea Costa e la maschera funeraria di Giosue Carducci, erano già stati messi al sicuro. Tra i 76 nomi di massoni bolognesi, divulgati alcuni giorni dopo dal settimanale "L'Assalto", vi sono quelli dell'irredentista triestino Eugenio Jacchia, di Ugo Lenzi, ex sindaco di Budrio, di Cesare Righini, nazionalista e presidente della sezione dell'Associazione Combattenti, di Nino Bixio Scota, già vice sindaco di Zanardi e legale della Federterra, del senatore socialista Enrico Ferri e anche di alcuni esponenti del partito fascista, come Gaspare Squadrilli, segretario particolare del ras cremonese Farinacci. La Loggia "VIII Agosto" cesserà di funzionare nel 1925, dopo la legge contro le società segrete. Il 22 novembre dello stesso anno, il Gran Maestro del GOI (Grande Oriente d'Italia) firmerà il decreto di autoscioglimento della Massoneria.dettagli
-
23 settembre 1924Materiale in dotazione ai PompieriIl 23 settembre ai Giardini Margherita il Corpo dei Pompieri espone il materiale in sua dotazione. Si tratta di una chiara manifestazione di potenza ed efficienza. Fanno bella mostra quattro autopompe, quattro motopompe, tre pompe a vapore, due scale aeree, quattro autolettighe, una lettiga a cavallo, una lettiga a braccia, un sidecar, un autocarro attrezzi, un autocarrobus, una vettura ufficiali e tre camion.dettagli
-
29 settembre 1924Nasce la Fabbrica Motociclette M.M.La MM, Fabbrica Italiana Motociclette Morini di Mario Mazzetti e Alfonso Morini, apre un'officina in via Galliera 128. Mazzetti è un ex tecnico della G.D, Morini è costruttore e corridore in moto fin da ragazzo. Nel 1927, con un modello da 125 cc guidato da Morini, la MM batte a Monza cinque primati mondiali di velocità. Lo stesso anno Amedeo Tigli vince il campionato italiano della classe 125 cc.. La ditta si afferma come la più temibile rivale della G.D in campo commerciale e sportivo. Il suo modello da 350 cc è adottato nel 1936 dal Corpo dei Vigili Urbani di Bologna, dalla Provincia e dalla Finanza. Alla vigilia della guerra, nonostante Alfonso Morini nel 1937 se ne sia andato, la MM è la fabbrica di moto più grande della città. Di lì a poco, tuttavia, è costretta a limitare la produzione ai motofurgoni. La fabbrica di via Calvaert, ricostruita in parte dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, riprenderà con successo la produzione fino alla grave crisi del 1957, che coinvolgerà parecchie ditte meccaniche bolognesi.dettagli
-
1 ottobre 1924Un pilota svizzero-bolognese inaugura il volo a velaSi tiene ad Asiago dal 1° al 10 ottobre il Concorso Nazionale di Volo a Vela. Tra i pochi partecipanti è Luigi Federico Teichfuss, di origine svizzera, ma dal 1908 a Bologna come elettricista dell'AEG e corridore in bicicletta. Teichfuss è da tempo impegnato nella costruzione di un "planeur", un aereo veleggiatore senza motore, in un hangar improvvisato sotto un'arcata del nuovo Velodromo bolognese, di proprietà di Augusto Pasquali, altro pioniere dell'aviazione. Il Condor è il primo di una lunga serie di alianti progettati da Teichfuss, che dal 1927, alle dipendenze del Ministero dell'Aviazione, guiderà a Pavullo di Modena un prestigioso Centro Volovelistico.dettagli
-
12 ottobre 1924Arturo Toscanini dirige il "Nerone" di Arrigo BoitoIl maestro Arturo Toscanini (1867-1957) dirige al Teatro comunale per dodici serate, tra il 12 ottobre e il 7 novembre, la tragedia in quattro atti Nerone, opera postuma di Arrigo Boito (1842-1918), prodotta dalla Scala di Milano e promossa a Bologna da Tomaso Monicelli, giornalista e direttore del “Resto del Carlino”. Tra i cantanti vi sono Aureliano Pertile (1885-1952), che impersona Nerone, Maria Carena, Luisa Bertana, Carlo Galeffi. Il maestro Toscanini riceve in ogni occasione grandi ovazioni. In questa occasione viene costruito al Comunale il "golfo mistico", cioè la fossa dell'orchestra.dettagli
-
8 dicembre 1924Il conservatorio per zitelle "Regina Margherita" diventa Ospedale "Benito Mussolini"Il conservatorio per zitelle “Regina Margherita”, nella zona della stazione ferroviaria, unito dal 1879 ai Pii Istituti Educativi, ma requisito dall'autorità militare durante la grande guerra, viene ristrutturato nel corso dei lavori della Ferrovia Direttissima, con la sopraelevazione di una parte dell'edificio e la realizzazione di ampi terrazzi. Il progetto è curato da Giulio Marcovigi (1870-1937), ingegnere e giornalista, specializzato in architettura ospedaliera. L'ampio stabile diventa quindi l'ospedale della Cassa nazionale infortuni, intitolato dapprima a Benito Mussolini e più avanti al fratello Arnaldo (morto il 21 dicembre 1931). E' dotato di pronto soccorso permanente, ambulatori e reparti di degenza. Col tempo si specializza in traumatologia. Oltre al personale laico, prestano la loro opera di assistenza ai malati le suore Minime dell'Addolorata. Il loro impegno nel servizio ospedaliero si identifica soprattutto “in questo centro chirurgico di emergenza perenne” (Gherardi). Dal 1934 sarà ospitata nell'ospedale la loro scuola-convitto per infermiere professionali e caposala. Durante la costruzione della grande galleria della Direttissima, l'ospedale Mussolini accoglierà le vittime in condizione critica dei tanti incidenti sul lavoro. Dal settembre 1943 i degenti saranno trasferiti in strutture della provincia e più avanti sistemati presso le scuole Albini in via Broccaindosso. Nel dopoguerra l'istituto di via Boldrini riaprirà come Ospedale Traumatologico, di proprietà e gestito dall’Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro (INAIL).dettagli
-
12 dicembre 1924Onorata la memoria di Puccini con l'esecuzione della "Bohème"La morte improvvisa di Giacomo Puccini a Bruxelles il 29 novembre desta grande impressione tra gli appassionati del melodramma. Il compositore toscano è celebrato a Bologna al Teatro Comunale il 12 dicembre con l'esecuzione della Bohème, la sua opera più celebre, dopo una commossa orazione funebre di Giuseppe Lipparini. L'opera è diretta da Gaetano Bavaglioli, l'esecutore preferito da Puccini. Il maestro si è spento lasciando incompiuta la sua ultima fatica, la Turandot, che sarà completata da Franco Alfano ed eseguita per la prima volta alla Scala di Milano, diretta da Arturo Toscanini. A Bologna sarà rappresentata con successo nel 1927, con la direzione di Gino Marinuzzi.dettagli