Mussolini richiama Arpinati alla politica attiva
Ritiratosi a vita privata dopo il dissidio con Dino Grandi e Gino Baroncini sulla gestione del fascismo bolognese, Leandro Arpinati viene richiamato al posto di comando da una lettera di Mussolini del 19 febbraio.
L'ascesa dell'ex anarchico di Civitella di Romagna fino ai vertici del fascismo nazionale diviene da questo momento assai rapida.
Rieletto deputato nel 1924 e primo Podestà a Bologna nel 1926, diverrà in seguito vice-segretario nazionale del PNF e, dal 1929, Sottosergetario all'Interno, in pratica il numero due del regime, dopo Mussolini.
Prima della caduta in disgrazia nel 1933, ricoprirà anche numerose cariche sportive: vice-presidente della Federazione italiana di Atletica leggera (FIDAL) nel 1925, Presidente della Federazione italiana Gioco Calcio (FGCI) e della Federazione Nuoto nel 1930, Presidente del CONI nel 1931.
- Aronne Anghileri, Alla ricerca del nuoto perduto, Cassina de Pecchi, SEP, 2002, vol. 1., p. 177
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 355
- Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati: ascesa e caduta di un gerarca di provincia, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 505
- Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013, p. 90
- Mauro Grimaldi, Leandro Arpinati. Un anarchico alla corte di Mussolini, Roma, Società Stampa Sportiva, 1999, p. 34
- Simon Martin, Calcio e fascismo. Lo sport nazionale sotto Mussolini, Milano, A. Mondadori, 2006, p. 147
- Nazario Sauro Onofri, Gli anni della dittatura (1920-1943), in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 418-419