Boicottaggio delle trebbiatrici "rosse"
Nell'estate del 1922 nella provincia di Bologna i fascisti scatenano una “lotta feroce per la mietitura e per la trebbiatura”.
Il 14 luglio a Castenaso due coloni socialisti, i fratelli Grilli, colpevoli di utilizzare trebbiatrici delle cooperative, subiscono un agguato mortale.
Accanto a quelle degli agrari, difese dai sindacati fascisti, e a quelle degli uffici del lavoro, le macchine delle cooperative di sinistra, presenti a centinaia nell'annata precedente, a causa del boicottaggio messo in atto dagli squadristi, diventano merce rara.
Le leghe rosse sono sempre più emarginate nelle campagne e le loro macchine vengono spesso sostituite da quelle dei privati.
Senza la loro maggiore entrata - quella che deriva dall'affitto delle trebbiatrici - le cooperative vedono minacciata la loro stessa esistenza. Il 15 luglio il ras Gino Baroncini può trarre un bilancio positivo dell'azione delle camicie nere:
“Non meno di trecento trebbiatrici solcano quest'anno le campagne bolognesi. Poche decine di macchine rosse rappresentano le retroguardie di un esercito irrimediabilmente sconfitto”.
- Renzo De Felice, Mussolini: Mussolini il fascista, parte I, La conquista del potere, 1921-1925, p. 251
- Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, p. 184, 380
- Il sindacato nel Bolognese: le camere del lavoro di Bologna dal 1893 al 1960, a cura del Centro documentazione-archivio storico della Camera del lavoro territoriale di Bologna, Roma, Ediesse, 1988, p. 235, 380