Spedizione punitiva a Castiglione dei Pepoli
Squadre fasciste provenienti da Bologna e Prato, guidate da Giuseppe “Peppino” Ambrosi, compiono una spedizione punitiva a Castiglione dei Pepoli.
Dopo che nel pomeriggio il fascista Mario Gherardi ha ferito con una revolverata un militante socialista, alla sera la sua casa viene assalita e la madre Emma rimane uccisa.
La reazione squadrista si scatena violenta: sono bruciate la sede del PSI e alcune case e fienili di proprietà di dirigenti socialisti.
Per la morte della donna vengono denunciati 72 abitanti di Baragazza e Roncobilaccio. Al termine del processo che si terrà nel 1923 presso la Corte d'Assise di Bologna, 42 antifascisti saranno condannati, per complessivi 495 anni di reclusione.
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 356 (num. antifascisti imputati: 27)
- Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 90 (data cit.: 29 agosto 1921)
- Cento anni sono un giorno. 1893-1993. Il centenario della Camera del Lavoro di Bologna nelle immagini dell'archivio storico, s.l., Musea, 1993, p. 45 (Foto: P. Ambrosi sull'automobile rossa equipaggiata con mitragliatrice)
- Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista. 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, p. 350