Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

15 maggio 1921

Elezioni "infernali"

Le elezioni politiche del 15 maggio si svolgono in Italia in un clima di intimidazioni e violenze. Pietro Nenni le chiamerà “elezioni infernali”. Secondo un bilancio del ministero dell'Interno, nel corso della domenica elettorale vi sono in Italia 38 morti e 104 feriti.

Il prefetto Cesare Mori ha chiesto e ottenuto di poter utilizzare, nella provincia di Bologna, truppe di fanteria accanto alle forze di polizia.

Le violenze si accentuano soprattutto la settimana prima del voto: Il 5 maggio lo squadrista Piero Ranuzzi muore per un colpo accidentale della propria arma, mentre in scontri di piazza viene uccisio il maresciallo dei carabinieri Pietro Biragi.

In provincia sono invase e danneggiate la sede della la lega di Altedo, la Casa del popolo di Pegola, la cooperativa di consumo di Camugnano. Un grave episodio accade a S. Maria in Duno, dove viene ucciso il capolega Amedeo Lipparini.

L'8 maggio, “domenica violenta” - con 15 vittime - in tutta Italia, in serata è incendiata a Bologna la camera del lavoro.

A Imola nei giorni precedenti le elezioni l’on. Anselmo Marabini e il sindaco Giulio Miceti subiscono aggressioni, riportando fortunatamente solo lievi conseguenze.

Il 10 maggio in via Broccaindosso le camicie nere penetrano in un deposito del partito comunista e portano via migliaia di schede elettorali, di manifesti e di volantini. Tutto il materiale viene poi bruciato davanti alla sede del fascio in via Marsala.

Il 14 maggio a Sala Bolognese socialisti e fascisti si scontrano più volte, con feriti da entrambe le parti. Alcuni giorni dopo morirà Sebastiano Monari, fondatore e primo segretario del fascio locale.

Il 15 maggio, giornata elettorale, nei pressi dei seggi i fascisti lanciano intimidazioni contro gli elettori di sinistra, impedendo loro, in molti casi, di entrare a votare.

Secondo il "caposquadra" Dino Grandi, per i fascisti le elezioni non sono altro che una spedizione punitiva, mentre il cremonese Farinacci le considera "parte della guerra civile" e finalizzate ad "atterrare l'avversario".

I socialisti vincono nel collegio di Bologna, ma perdono 6 seggi su 15, che vengono conquistati dal Blocco nazionale, la formazione elettorale che unisce fascisti, liberali e nazionalisti.

Arrestato alla vigilia del voto per vilipendio nei confronti del Re, Grandi è eletto in Parlamento a soli 26 anni con i voti dei repubblicani romagnoli.

In città il più votato del Blocco è Aldo Oviglio, radicale di antica data e da poco fascista. Mussolini ottiene un trionfo personale con 173 mila voti a Bologna.

Nella provincia di Ferrara, dove le sedi di sinistra e le camere del lavoro sono state sistematicamente prese d'assalto, le destre avanzano nettamente. Italo Balbo può affermare che l'Emilia è "la più vasta riserva di uomini del fascismo italiano".

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 353
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 9
  • Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, pp. 144-145
  • Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013, pp. 75-78
  • Mario Facci, Alessandro Borri, Porretta dall'Unità alla Repubblica, 1859-1948. Cronache porrettane, aspetti politico-sociali, i sindaci e i podestà, Porretta Terme, Gruppo di studi alta valle del Reno - Comune, 1998, p. 23
  • Sergio Flamigni, Luciano Marzocchi, Resistenza in Romagna. Antifascismo, partigiani e popolo in provincia di Forlì, Milano, La pietra, 1969, p. 18
  • Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista. 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, pp. 326, 328, 331-332
  • Emilio Gentile, E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma, Roma, Bari, GLF editori Laterza, 2012, p. 25
  • Dino Grandi, Il mio paese. Ricordi autobiografici, a cura di Renzo De Felice, Bologna, Il mulino, 1985, pp. 139-141
  • Le origini del fascismo in Emilia-Romagna. 1919-1922, a cura di Andrea Baravelli, Bologna, Pendragon, 2022, p. 185, 207
  • Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, pp. 143-145
  • Sven Reichardt, Camicie nere, camicie brune. Milizie fasciste in Italia e in Germania, Bologna, Il mulino, 2009, pp. 46-48
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