Agguato ai fascisti a Pian di Macina
Un gruppo di militanti socialisti e comunisti di Pianoro tendono un agguato a una squadra di fascisti armati, comandata dall'ex combattente Angelo Manaresi, di ritorno da una manifestazione a Loiano.
Si appostano in località Musiano di Pian di Macina su un ponte della Direttissima in costruzione e al passaggio dei camion dei fascisti lanciano alcune bombe a mano. Tre degli occupanti rimangono leggermente feriti.
Il giorno dopo 150 camicie compiono una spedizione punitiva a Pianoro e a Pian di Macina. Sono distrutti il municipio, la camera del lavoro, la sede della Lega. Numerosi antifascisti del luogo vengono bastonati.
I carabinieri arrestano alcune decine di antifascisti a Pianoro e a Pian di Macina, la maggior parte dei quali saranno prosciolti dopo aver subito parecchi mesi di carcere preventivo.
L'operaio comunista Ernesto Gregori è l'unico a sottrarsi all'arresto e il tribunale avrà con lui una mano particolarmente pesante: verrà condannato in contumacia a 17 anni e tre mesi.
Emigrato all'estero, sarà segnalato dalla polizia belga come “attivo propagandista anarchico” e quindi individuo pericoloso e indesiderabile.
Rientrerà in Italia nel 1941 - dopo un periodo di detenzione in Francia nel campo di Vernet d'Ariège - e sarà subito inviato al confino a Ventotene.
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, pp. 215-216, 353
- Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista. 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, p. 319