Sciopero unitario
Per protestare contro la distruzione della sede dell' “Avanti!” a Milano da parte di attivisti del Fascio dei combattenti, il 17 aprile è proclamato a Bologna uno sciopero unitario.
Il leader dei sindacalisti rivoluzionari Armando Borghi (1882-1968), rientrato a Bologna in febbraio, propone un fronte unico retto da un Comitato d'azione autonomo dai partiti.
In alcuni casi gli scioperanti vengono sostituiti nei loro posti di lavoro da giovani nazionalisti di estrazione piccolo-borghese, guidati da ex combattenti antisocialisti, quali Dino Zanetti, Cesare Tumidei e Oreste Roppa.
Sui muri della città l’associazione Arditi e il Fascio di combattimento affiggono un manifesto in cui si dichiarano pronti a prendere le piazze per fermare la marea rossa.
- Alessandro Aruffo, Breve storia degli anarchici italiani. (1870-1970), Roma, Datanews, 2004, p. 123
- Mirco Carrattieri, Le forze politiche di fronte al 1917, in: Grande guerra e fronte interno. La svolta del 1917 in Emilia-Romagna, a cura di Carlo De Maria, Bologna, Pendragon, 2018, p. 100
- Antonio Senta, Rodolfo Vittori, Guerra civile. Bologna dal primo dopoguerra alla marcia su Roma. (1919-1922), Milano, Zero in condotta, 2024, p. 28