Dodici strade cambiano nome tra le proteste
Il Consiglio comunale, a maggioranza socialista, delibera tra vivaci proteste la sostituzione del nome di dodici vie della città vecchia. Il discorso contrario del consigliere nazionalista Alessandro Ghigi è più volte interrotto dal pubblico, al grido di "Viva Lenin, viva la rivoluzione!".
Gli altri consiglieri di minoranza, che appoggiano Ghigi, sono duramente contestati: per protesta abbandonano l'aula e rassegnano le dimissioni (che saranno poi respinte).
Dal 30 maggio le vie Imperiale e Barbaziana diventano via Cesare Battisti, le vie Battisasso e Pietrafitta sono unificate sotto il nome di via Monte Grappa, via Sant’Isaia diventa Andrea Costa, via Cavaliera cambia il suo nome in via Guglielmo Oberdan.
Alcune intitolazioni, ad esempio via Jaures o via Spartaco - nome dato a via San Vitale in onore di Karl Liebkecht - saranno di nuovo cambiate, per ovvi motivi politici, nel periodo fascista.
- Tiziano Costa, Bologna dalla A alla Z. Enciclopedia della città antica, Bologna, Costa, 2011, p. 119
- Mario Fanti, Le vie di Bologna. Saggio di toponomastica storica e di storia della toponomastica urbana, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 2000, vol. I, pp. 32-33
- Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, pp. 57-58
- Alberto Preti, Cinzia Venturoli, Il Comune socialista (1914-1920), in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 7
- Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 3., p. 812