Il Comune "trippaio"
La Giunta comunale raggiunge un accordo con la Direzione del Commissariato militare di Bologna per il ritiro integrale delle frattaglie prodotte quotidianamente dal carnificio di Casaralta.
Una parte di esse sono impiegate per la produzione di trippe, vendute in uno speciale spaccio municipale in via Ugo Bassi, un'altra parte sono cedute a esercenti privati - tenuti a commerciarle ai prezzi dell'Ente Autonomo comunale - e ai comuni di Modena e Venezia.
Il quotidiano cattolico "Avvenire" denuncerà prezzi troppo alti per le frattaglie comunali e cessioni di partite sottobanco: in sostanza una speculazione socialista.
Una inchiesta ministeriale non rileverà però gravi mancanze nella lavorazione e prezzi solo lievemente superiori al dovuto.
- Fabio Degli Esposti, La grande retrovia in territorio nemico. Bologna e la sua provincia nella Grande Guerra (1914-1918), Milano, Edizioni Unicopli, 2017, pp. 239-243, 548